Libri di Marco Milella
In ascolto dei «senza voce». Formarsi a distinguere concezioni e pratiche formative giuste e ingiuste
Marco Milella
Libro: Libro rilegato
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2023
pagine: 168
Ogni volta che non si dà ascolto né voce a qualcuno e/o a qualche gruppo di persone, c’è il rischio di coprire anche l’ingiustizia e la violenza a loro inflitte. In questa situazione, chi è derubato della parola non solo subisce un danno, che può essere tanto grave da coincidere anche con la perdita della propria vita, ma rischia anche di essere biasimato, considerato colpevole, di essere indotto a vergognarsi per “essere” (in realtà: essere diventato) il bersaglio della prepotenza altrui. Questa condizione di inferiorità, di minorità acquisita, lo costringe a non avere più “voce in capitolo”, a non essere più considerato una fonte attendibile, ma, anzi, a essere disprezzato. Lo porta a vivere senza diritto di parola, senza storia e senza narrazione. Tutto ciò comporta un impoverimento dei legami personali e sociali imposto a questo soggetto, un aumento della sfiducia e una diminuzione delle aspettative sulla qualità di relazioni future. Per decostruire queste premesse che impediscono la qualità dell’ascolto, è tempo di integrare nei processi formativi, come in quelli di cura, a qualsiasi titolo, le istanze della giustizia. Formare alla giustizia e alla sua ricerca è possibile solo in una imprescindibile tensione verso una qualità vitale e vivificante della relazione interumana perché proprio e unicamente questa tensione può rendere formativi i rapporti umani. A guardar bene, inoltre, non ascoltare i “senza voce” diventa ovvio, scontato, ma si traduce in una perdita per tutti. Infatti, ascoltare è imprescindibile per dare e ricevere fiducia, per dare e ricevere credito. E poiché ci è possibile scegliere di credere ad alcune comunicazioni e non ad altre, decidiamo, in base a se e a quanto siamo in grado di investigare ciò che prova un’altra persona, di farci un’idea sulle altrui percezioni e concezioni, di fare ipotesi sugli altrui pensieri e visioni del mondo, di “vivere”, anche solo dentro di noi, la condizione dell’altro. E tutto ciò lo facciamo anche immaginando le “voci” altrui. In mancanza di esse, “senza” di esse, anche l’immaginazione di chi ha tolto la voce ad altri subisce un impoverimento, un’atrofizzazione. Rifiutarsi di mettersi nei panni di qualcuno, rinunciare anche solo ad immaginarcisi, cancellare la possibilità di credere di poterlo fare si ripercuote, prima o poi, sistemicamente, anche su chi pratica e contagia ad altri questa stessa limitazione, che si palesa o si paleserà come auto-limitazione.
Saperi della cultura e agire formativo. Per le Scuole superiori
Marco Milella
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2003
pagine: 180
Percorsi tra narrazione e tras-formazione
Marco Milella
Libro
editore: CLEUP
anno edizione: 2000
pagine: 256
La rete nascosta. Per una relazionalità formativa
Marco Milella
Libro
editore: CLEUP
anno edizione: 1998
pagine: 330
De-vittimizzare. Dalle trappole della persuasione alla formazione
Marco Milella
Libro: Libro in brossura
editore: Anteo
anno edizione: 2012
Esplorare le frontiere. Verso una interculturalità formativa
Marco Milella
Libro: Libro in brossura
editore: Anteo
anno edizione: 2007
pagine: 246
L'Adriatico sulla destra
Marco Milella
Libro
editore: Besa muci
anno edizione: 2004
pagine: 308
Uno scrittore misogino, dunque idealista, in una città terribilmente pragmatica. Un amico che torna dopo tanti anni e che diventa finalmente quell'amico che non era mai stato. Parole da interrogare per una storia tutta da scrivere e, improvvisamente, da vivere, in una specie di thriller etimologico. E poi quei palazzi incompiuti davanti al mare, condannati alla demolizione ma che stanno sempre lì, oggi come ieri, senza che nessuno sappia ancora cosa farne. Il mare, l'Adriatico, che lambisce la città ora da una parte ora dall'altra, secondo il vento. O, per chi se ne va, da lasciare sulla destra.