Libri di M. Guderzo (cur.)
Museo Gypsotheca Antonio Canova
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2020
pagine: 208
Il Museo Gypsotheca Antonio Canova è composto dalla Gypsotheca e dalla casa natale dello scultore Antonio Canova, nato a Possagno nel 1757. La prima custodisce i modelli originali delle opere dello scultore, dai quali sono stati replicati i marmi che oggi si trovano nei più importanti musei di tutto il mondo. Collocata nell'originale basilica (1836) e nell'ampliamento progettato da Carlo Scarpa (1957), la raccolta consente non solo di ammirare una serie di capolavori assoluti, ma anche di comprendere il ricco itinerario dell'invenzione canoviana, delle frequentazioni dell'artista, dei committenti italiani ed europei. Nella casa natale si trovano poi le tempere, i disegni e gli abiti dello scultore. Il volume, curato da Mario Guderzo, direttore artistico e scientifico del Museo, è completato da un regesto biografico.
Antonio Canova. All'origine del mito. Catalogo della mostra (Aosta, 13 giugno-11 ottobre 2015). Ediz. italiana e francese
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2015
pagine: 192
Se la fama di Antonio Canova (1757-1822) rimarrà sempre legata ad alcuni indiscussi capolavori, la cui estrema finitezza formale riesce miracolosamente a infondere nel marmo il palpito lieve della vita, la sua straordinaria raffinatezza emerge in modo nitido anche nelle opere che ne documentano il processo creativo. Il catalogo ci conduce, infatti, all'origine del mito, accostando alle sculture le terrecotte e i preziosi gessi provenienti dalla Gipsoteca di Possagno, ma anche schizzi autografi, tempere e dipinti a olio. Non solo soggetti aulici, ma anche temi apparentemente più leggeri e in qualche modo frivoli - anzitutto le leggiadre danzatrici, "le più belle fra tutte [...] poiché sono fluide come il pensiero" (Johann Winckelmann) dimostrano che grazia e sublime possono coincidere, realizzando l'ideale estetico di una sottile bellezza filtrata dall'intelletto.
Canova e la danza. Catalogo della mostra (Possagno, 3 marzo-30 settembre 2012)
Libro: Copertina morbida
editore: Terra Ferma Edizioni
anno edizione: 2012
pagine: 220
Antonio Canova, il più grande interprete del neoclassicismo, amava il teatro e la musica. Per questo in molte sue sculture e in molti suoi dipinti egli traduce il dinamismo, la grazia e la leggerezza della danza e della musica. Il volume, riccamente illustrato, è il catalogo della mostra "Canova e la danza" (Museo Gipsoteca Antonio Canova, 3 marzo-30 settembre 2012); raccoglie i capolavori dell'artista - gessi, tempere, incisioni e disegni - dedicati al tema della danza: danzatrici eleganti e bellissime, vitali e seducenti, che trasmettevano, e trasmettono anche oggi, positività, forza e giovinezza. Protagonista assoluto è il restaurato gesso raffigurante la "Danzatrice con i cembali" conservato a Possagno, affiancato, come in una grande festa da ballo a corte, da un nugolo di cinquanta meravigliose fanciulle danzanti tradotte in gesso, incisioni e dipinti. Il catalogo raccoglie gli interventi dei maggiori studiosi canoviani: Alvar González-Palacios, Giuseppe Pavanello, Lucia Capitani, Giancarlo Cunial, Giuliano Simionato, Antonello Cesareo, Doïna Lemny, Ursula Schlegel, Volker Krahn, Roberto Pancheri, Gabriella Delfini, Giordano Passarella, Ivano Ambrosini.
Gli ateliers degli scultori. Atti del secondo Convegno internazionale sulle gipsoteche (Possagno, 24-25 ottobre 2008)
Libro: Copertina morbida
editore: Terra Ferma Edizioni
anno edizione: 2010
pagine: 436
Il volume raccoglie gli atti del Convegno tenutosi a possano presso il Museo Gipsoteca Antonio Canova.Sono ben 35 gli specialisti, italiani e stranieri, che hanno partecipato alle giornate di studio aventi come denominatore comune la scultura in gesso e la sua valorizzazione. I contributi spaziano dall'analisi di realtà museali simili a quella di Possagno sino alla rivalutazione di un genere, quello della scultura in gesso, spesso penalizzato o considerato minore al punto che la sopravvivenza stessa di molte collezioni era minacciata. Grazie alla collaborazione tra vari enti il museo gipsoteca del più grande scultore neoclassico italiano diventa il centro catalizzatore del dibattitto sulla grande eredità artistica di gessi, calchi e modelli.
La mano e il volto di Antonio Canova. Nobile semplicità serena grandezza
Libro: Copertina morbida
editore: Canova
anno edizione: 2009
pagine: 260
Diplomazia delle risorse. Le materie prime e il sistema internazionale nel Novecento. Atti del Convegno internazionale (Urbino, 11-12 dicembre 2001)
Libro: Copertina morbida
editore: Polistampa
anno edizione: 2007
pagine: 596
Lo studio delle risorse e delle materie prime dal punto di vista delle scienze storiche e sociali si presta in modo particolare ai confronti e agli approfondimenti multidisciplinari. Il volume raccoglie gli atti di un convegno organizzato a Urbino due mesi dopo l'attacco terroristico sferrato contro gli Stati Uniti nel settembre 2001. Chiudono il volume gli interventi dei partecipanti alla tavola rotonda finale dal titolo "Risorse e conflitti internazionali: prima e dopo l'11 settembre".
Antonio Canova. L'arte violata nella grande guerra. Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2015
pagine: 176
Nel dicembre 1917 un proiettile sfonda il tetto della Gipsoteca di Possagno: la granata si frammenta in migliaia di schegge mutilando i gessi di Antonio Canova. Quest'arte violata si è rivelata nel tempo una testimonianza di straordinaria intensità ed efficacia. Le opere ferite di Canova, che appaiono come veri e propri corpi martoriati, sembrano stare in luogo dei soldati vittime della Grande Guerra che vennero sistematicamente celati per opportunità o per pudore. Il catalogo presenta la suggestiva documentazione fotografica di queste opere, realizzata all'epoca da Stefano Serafin. A cento anni dall'evento, lo sguardo di due fotografi ritorna oggi su questi stessi lavori: Guido Guidi e Gian Luca Eulisse rileggono i gessi canoviani mutilati e frammentati dalle granate e ci propongono una serie di immagini che tornano a far parlare i corpi, che pur se corpi rappresentati, così offesi e menomati, ancora oggi non sanno tacere: testimoni senza tempo della più tragica e ingiustificabile delle esperienze umane, la guerra.
Valerius Demarchi. Ediz. italiana, inglese e francese
Libro: Copertina rigida
editore: Editoriale Giorgio Mondadori
anno edizione: 2011
pagine: 205
Gino Rossi. La nostra passione. Catalogo della mostra (Asolo, 16 maggio-4 luglio 2010)
Libro: Copertina morbida
editore: Editoriale Giorgio Mondadori
anno edizione: 2010
pagine: 71
"La mostra di Asolo, con le sue novità, è un'occasione per riaprire il dialogo con Rossi, per seguirlo su piste che non portano al manicomio di S. Artemio, ove si spense, ma alle vette di un'esperienza artistica capace di dischiudere prospettive ancora attualissime." Marzio Favero
Pietro Mancuso
Libro: Copertina rigida
editore: Editoriale Giorgio Mondadori
anno edizione: 2008
pagine: 191
"'Il tempo è un bimbo che gioca con le tessere di una scacchiera'. Così si esprime Eraclito ne 'I frammenti' dove sottolinea che il 'tempo' nella sua misura astratta è insieme il tempo della vita e l'epoca del mondo e, nello stesso istante, rappresenta quella fanciullezza propria di un dio che crea giocando, come fa l'artista per liberarsi dal proprio eccesso di forza e della sua creatività. È lo stesso tempo che scaturisce dalle opere create dalla sensibilità di un artista. Che il tempo costituisca un termine di riferimento per l'arte è un dato di fatto, allo stesso modo è determinante la sua rappresentazione nell'immagine, la traduzione di un susseguirsi di attimi composti da quei frammenti di colore e da quella pressione del pennello sul supporto. Attimi di fantasia, frammenti di emozioni sostanziali di un racconto interiore, espressioni della propria anima. Così si rivolge all'osservatore un artista che lancia nel 'vuoto' il suo messaggio." (Mario Guderzo)
Antonio Canova. Il principe Henryk Lubomirsky come Amore. Catalogo della mostra (Possagno, 29 luglio-1 novembre 2007)
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2007
pagine: 167
Il bellissimo marmo custodito nel Museo del Castello di Lancut (Polonia) fu commissionato nell'autunno del 1785, quando la principessa Elzbieta Lubomirska si trovava in viaggio a Roma con il nipote Henryk Lubomirsky. L'opera rappresentava il ritratto del Principe Henryk Lubomirski come Amore. L'artista, per la timidezza del ragazzo, riuscì a modellarne dal vero solo il volto. Per il nudo fece riferimento a una statua antica. Altre versioni in marmo e gesso della rappresentazione del giovane Amore vennero commissionate da nobiluomini dell'epoca, affascinati e conquistati dalla dolce bellezza del principe Henryk. Così repliche e gessi del principino finirono in molte residenze europee, dall'Irlanda alla Russia, dalla Francia all'Inghilterra, alla Germania e, naturalmente, all'Italia. L'opera, è stata ospitata nel salone d'onore della Casa di Canova, come se il principino tornasse a essere ospite di riguardo dello scultore. Attorno a questo prezioso marmo è stato ricostruito un percorso espositivo tutto dedicato al tema dell'amore e della bellezza. Trenta opere di Canova tra le quali: "Adone coronato da Venere", "Amore e Psiche stanti", le terrecotte della "Morte di Adone" e di "Amore e Psiche che si abbracciano". Il catalogo approfondisce con scientificità alcuni aspetti dell'arte di Antonio Canova e, in particolare, le tematiche legate al concetto di amore.
Fiore Brustolin Zaccarian. Catalogo generale
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2006
pagine: 452
Fiore Brustolin Zaccarian (Piove di Sacco 1901 - Roma 1995) si è iscritta giovanissima all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove nel 1920 ha ottenuto il diploma in Disegno e dove ha concluso i suoi studi nel 1925, sotto la guida di Ettore Tito e di Alessandro Milesi. Nel 1926 ha partecipato con ben diciassette dipinti alla mostra annuale dell'Opera Bevilacqua La Masa. Nel 1926 ha aperto un atelier di pittura a Venezia insegnando ad allievi tra i quali la stessa nipote di Ettore Tito, Maria Velluti. Nel 1929 ha sposato Giorgio Zaccarian, laureato in Economia e Commercio a Ca'Foscari e si è trasferita con lui a Genova. Ha fatto ritorno l'anno dopo a Venezia aprendo uno studio a San Trovaso; ma, dopo una breve parentesi milanese, ha lasciato definitivamente Venezia per Roma nel 1933. Da allora ha abitato e lavorato nella capitale, pur ritornando più volte, per soggiorni anche di lavoro, a Venezia. A Roma la sua attività di pittrice non ha conosciuto soste, ed è stata accolta favorevolmente in molti concorsi, riscuotendo costante successo di pubblico e di critica. Questi due volumi, curati da Nico Stringa e Mario Guderzo, con oltre 1300 immagini, ne presentano l'opera completa.