Libri di M. Ferrando
Il poeta e gli antichi dei
Walter Friedrich Otto
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2021
pagine: 158
"La ricostruzione sensibile e partecipe di alcuni momenti decisivi della poesia e della riflessione hölderliniane consente a Otto di farne il paradigma del tentativo più alto e più religiosamente ispirato di riafferrare l'antico in seno alla modernità ma, al tempo stesso, il paradigma anche del suo ineluttabile fallimento. La definizione di ciò che è il «tragico» dell'esperienza hölderliniana, dietro la quale s'intravede l'ombra lunga dello scacco per molti versi analogo di Nietzsche, è la premessa dell'ultima mossa dell'indagine di Otto. Essa consiste nella riproduzione, dinanzi al fallimento del naturalismo goethiano col suo anarchico individualismo così come dinanzi al fallimento della mistica cultualità hölderliniana, della religiosità olimpica come autentica, eterna creazione del genio greco, nell'ambito di una Kulturkritik radicale, senza nostalgia né utopie. Tale è dunque la linea ispiratrice del libro, che si risolve nella constatazione dell'incapacità della poesia moderna di rivivere l'esperienza della grecità olimpica, di rifarsi epos eroico." (Dallo scritto di Gianni Carchia)
La pittura e lo sguardo. Scritti sull'arte
Avigdor Arikha
Libro: Copertina morbida
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2016
pagine: 414
Avigdor Arikha è stato uno dei più grandi pittori della seconda metà del XX secolo. Non tutti sanno che, parallelamente alla sua produzione pittorica, ci ha lasciato un'opera di teorico e storico dell'arte non meno sorprendente per acutezza e originalità, che viene qui raccolta nella sua integralità. Congiungendo lo sguardo del pittore con quello del critico, Arikha riesce a situare l'atto del dipingere in una prospettiva completamente nuova, che lo mostra non semplicemente "da vicino", come qualsiasi storico dell'arte può fare, ma piuttosto "da dentro", nella genesi stessa delle opere. Che si tratti dell'astrattismo cromatico di Velasquez o del nitrito del cavallo graffito nella grotta magdaleniana di Gabillou, dello scacco di Giacometti o del ramo d'oro di Poussin, dell'assolo di Bonnard o del «miracolo logico» di Matisse nell'incontro tra il Jazz e l'Apocalisse di Beatus, della pittura pompeiana di David o del Raffaello di Ingres, noi siamo catturati ogni volta dalla novità del suo sguardo e lo seguiamo mentre penetra là dove quello del critico e dello storico si arrestano: l'individuazione del problema che ciascun pittore ha avvertito e ha cercato di risolvere, talora a dispetto del suo tempo.
Ercole al bivio. Altri materiali iconografici dell'antichità tornati in vita nell'arte moderna
Erwin Panofsky
Libro
editore: Quodlibet
anno edizione: 2005
pagine: 352
Immagine e verità. Studi sulla tradizione classica
Gianni Carchia
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2003
pagine: XII-432
Il poeta e gli antichi dei
Walter Friedrich Otto
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2008
pagine: 147
Il libro, risalente al 1942, testimonia uno dei momenti più alti e concentrati della riflessione di Walter Friedrich Otto e potrebbe essere affiancato, per tematica e profondità, al famoso testo di Friedrich Schiller "Sulla poesia ingenua e sentimentale" (1796). Ne condivide infatti l'interrogativo essenziale, vale a dire: è possibile la poesia in un'epoca in cui gli antichi dèi, che ne sono stati la vera fonte, sembrano ormai fuggiti, o sono comunque assenti? Il contrasto, che talvolta si configura come vero e proprio conflitto, è perciò quello tra l'eccessivo sentimentalismo dell'età moderna e contemporanea da un lato, e l'aridità di tale sentire dall'altro. Un'aridità che il poeta cerca di aggirare e superare ricorrendo ora al contenuto poetico per eccellenza (la mitologia) ora all'interiorità individuale e ispirata. Goethe e Hölderlin costituiscono, agli occhi di Otto, due eccezioni fondamentali a tale disincantato destino dell'Occidente, perché declinano, sia pure in modo diverso, la medesima eccezionalità che - in ciò Otto riprende Nietzsche - ha caratterizzato sin dalle scaturigini l'anima dei Greci. Il volume è corredato da un'Introduzione di Gianni Carchia, che ne inquadra il significato all'interno dell'opera di Otto, e da una Premessa di Giampiero Moretti, che evidenzia le problematiche legate alla sua ricezione nel contesto degli studi di estetica e di ermeneutica dalla seconda metà del Novecento ai giorni nostri.
Nietzsche selvaggio, ovvero il ritorno di Dioniso
Werner Ross
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2001
pagine: 224
Dopo aver prodotto una biografia di Nietzsche che sfiora le novecento pagine, Werner Ross ritorna al suo autore con un breve schizzo biografico che cerca di interpretare il nucleo essenziale della ricerca filosofica nietzschiana. Ross ripercorre insomma la biografia nietzschiana mettendo in luce quegli elementi che, sommandosi, indirizzano Nietzsche verso la sua originale filosofia, che appare così come una rivolta contro le proprie origini e la rigida educazione ricevuta.