Libri di Livio Pepino
Chiusi dentro. I campi di confinamento nell'Europa del XXI secolo
Libro: Libro in brossura
editore: Altreconomia
anno edizione: 2024
pagine: 312
L'Europa muore ai suoi confini. "Chiusi dentro" è l'analisi critica più aggiornata delle politiche di respingimento dei migranti a livello internazionale: dall'esternalizzazione delle frontiere alla creazione di veri e propri campi di confinamento dentro e fuori l'Ue. Italia inclusa. C'è un filo rosso che unisce i lager libici, i campi di transito bosniaci, i centri di detenzione lituani o greci e i Cpr italiani. È quello del trattenimento e della segregazione di migliaia di persone in movimento, spogliate della propria dignità e dei propri diritti. Questo libro si propone di rispondere a domande cruciali, attraverso un'indagine approfondita delle politiche europee sull'asilo e sull'immigrazione. Descrive, a più voci, i casi di Bosnia ed Erzegovina, Grecia, Lettonia e Lituania, Macedonia del Nord, Libia, Polonia, Serbia, Turchia, e infine dell'Italia. Esplorando temi di grande attualità come l'impiego della tecnologia nella violazione dei diritti umani, il ruolo delle Agenzie internazionali (Frontex in primis), la cancellazione del diritto d'asilo, i respingimenti alle frontiere esterne dell'Ue e le "riammissioni" ai confini interni. Si tratta ancora oggi di prassi illegittime e sistematiche, che l'Unione europea vorrebbe far diventare la "nuova normalità". Conoscere e raccontare le pratiche di resistenza rappresenta il primo passo per contrastare questa eclissi. Con i contributi di: Matteo Astuti, Alexandra Bogos, Caterina Bove, Anna Brambilla, Silvia Carbonari, Duccio Facchini, Robert Ford, Hannah Huser, Mahmut Kacan, Nikola Kovačević, Monica Massari, Keely McDonnell, Andrea McTigue, Davide Pignata, Michele Rossi, Erminia Rizzi, Luca Rondi, Gianfranco Schiavone, Ivana Stojanova, Meleanna Sunderland, Manuela Valsecchi. Prefazione di Livio Pepino.
Il potere e la ribelle. Creonte o Antigone? Un dialogo
Livio Pepino, Nello Rossi
Libro: Libro in brossura
editore: EGA-Edizioni Gruppo Abele
anno edizione: 2019
pagine: 128
Creonte è un tiranno cinico e senza pietà o un governante attento alle sorti della città? E Antigone è un simbolo di libertà e di difesa dei diritti fondamentali o una ribelle senza progetto destinata alla sconfitta? La tragedia di Sofocle continua a parlare alla modernità. E il conflitto che in essa va in scena attraversa le più drammatiche vicende contemporanee: il caso Moro, il terrorismo, la tortura e il carcere, il significato e i limiti della disobbedienza civile (da ultimo esplosa a fronte della chiusura dei porti italiani a migranti salvati in mare). Sullo sfondo i dilemmi di sempre: autorità e libertà, diritti e potere. Su questi temi, a cavallo tra giustizia e politica, si confrontano – l’uno a sostegno di Antigone, l’altro di Creonte – due magistrati che hanno vissuto intensamente le vicende degli ultimi decenni del Paese in settori diversi della giurisdizione.
Un ebreo contro
Moni Ovadia
Libro: Libro in brossura
editore: EGA-Edizioni Gruppo Abele
anno edizione: 2021
pagine: 128
«Moni Ovadia: ebreo, musico, teatrante, sempre dalla parte degli ultimi, spesso controcorrente». Così Livio Pepino introduce il suo interlocutore nelle primissime righe di questo libro-intervista, delineando un personaggio eclettico, difficile da inquadrare. Un percorso artistico che comincia dalla musica tradizionale, dai Cantacronache «di cui sono stato discepolo e amico» fino alla fondazione degli Ensemble Havadià, gruppo musicale che si muove fra song brechtiano e cultura yiddish. Fondendo canzone e teatro, Ovadia si reinventa nella figura di musicista attore: racconta così le tournée internazionali e la genesi del suo spettacolo più conosciuto, Oylem Goylem (Il mondo è scemo, in lingua yiddish). Ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera, i compagni di strada che l'hanno segnato – Jannacci, Dario Fo, Fausto Amodei, don Andrea Gallo e molti altri – e la continua evoluzione del suo registro stilistico. Diversi sono i riferimenti politici. Dignità umana, discriminazioni e razzismi, Salvini e le destre: «Non può esistere dignità sociale o collettiva senza dignità individuale della persona». Profondamente di sinistra, il suo giudizio sulla politica contemporanea è drastico e senza appello. Come drastica è anche la sua opinione su Israele e le sue politiche persecutorie e reazionarie verso i palestinesi, cui è dedicata l'ultima parte del libro-intervista. "Un ebreo contro" è un'occasione per conoscere il percorso sfaccettato di un artista in continua sperimentazione e ricerca. Uno sguardo sensibile sul mondo e le sue contraddizioni, una critica feroce e spesso ironica al presente, e un invito a riscoprire empatia ed umanità.
Prove di paura. Barbari, marginali, ribelli
Livio Pepino
Libro: Copertina morbida
editore: EGA-Edizioni Gruppo Abele
anno edizione: 2015
pagine: 192
Il fantasma della paura attraversa le società contemporanee. Ci sono, alla sua base, fatti eterogenei: la crisi economica, l'impoverimento diffuso, l'incertezza sul futuro, la novità oscura della globalizzazione, il disordine sociale, il terrorismo, la criminalità di strada. Ma è quest'ultima ad essere isolata e strumentalizzata da media alla ricerca di scoop e da una politica miope, priva di tensione morale e interessata solo al consenso. Così, anche se la criminalità non aumenta e l'immigrazione dà futuro a una società altrimenti in esaurimento, crescono il carcere e il razzismo. E la collettività individua i suoi nemici: i barbari, i marginali, i ribelli. Non è la prima volta nella storia. Ma sempre ha prodotto guasti e tragedie.
Dizionario enciclopedico di mafie e antimafia
Libro: Libro rilegato
editore: EGA-Edizioni Gruppo Abele
anno edizione: 2013
pagine: 536
La lotta alle mafie non può essere delegata a forze dell'ordine e magistratura, ma richiede il coinvolgimento di ogni cittadino. Questo dizionario, che raccoglie il contributo di 60 esperti per la compilazione di oltre 100 voci, vuole essere strumento non solo di conoscenza, ma di reale contrasto a un cancro che con il suo capitale di violenza e di ricchezza smisurata sta compromettendo - tanto più in questa drammatica fase di recessione - la tenuta del nostro sistema democratico.
Forti con i deboli
Livio Pepino
Libro: Copertina morbida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2012
pagine: 329
Il rifiuto dei forti di accettare, anche per sé, le regole poste per gli altri cittadini, prima tra tutte la sottoposizione al controllo giudiziario dei comportamenti potenzialmente illeciti, sta scardinando le basi del diritto uguale e dello Stato di diritto. Pressati da vent'anni di campagne mediatiche da parte di una destra ostile e di una sinistra che sembra unita solo nell'appoggio alla magistratura, pensiamo che l'amministrazione della giustizia sia oggi votata al controllo dei poteri forti e resti a volte l'unico argine di fronte all'arroganza della politica: abbiamo sotto gli occhi maxi processi di mafia, inchieste sulla corruzione, indagini sulle condizioni di lavoro... Ma forse si tratta solo di un'illusione. In quest'analisi lucida e senza sconti Livio Pepino, protagonista di quarant'anni di magistratura nel nostro Paese, spiega come, a dispetto di quanto ci viene raccontato, i risultati della giustizia nel contrasto dei poteri forti sono in realtà assai ridotti e, nell'ultimo decennio, in costante diminuzione. Al contrario, nel generale disinteresse, le carceri continuano a riempirsi delle fasce più deboli della società: migranti, tossicodipendenti, manifestanti senza copertura politica. Una deriva autoritaria che sembrava superata e che sta invece tornando con forza. Pepino lancia così un allarme di estrema serietà: perché si può e si deve immaginare una giustizia davvero uguale. È un obiettivo che riguarda tutti noi.
Non solo un treno... La democrazia alla prova della Val Susa
Marco Revelli, Livio Pepino
Libro: Copertina morbida
editore: EGA-Edizioni Gruppo Abele
anno edizione: 2012
pagine: 320
Tutto è cominciato più di vent'anni fa, in un altro secolo in cui la globalizzazione felice prometteva benessere crescente e illimitato per tutti e per sempre. Allora si pensò di scavare, in una montagna piena di amianto e di uranio, una galleria di oltre 50 Km, per far correre tra Torino e Lione un treno capace di trasportare una quantità crescente di persone e di merci in tempi sempre più ridotti. L'opposizione di una valle, preoccupata della salute propria e dei propri figli, bloccò l'opera e impose rilevanti modifiche del progetto originario. Da allora il mondo è cambiato. Ci si è accorti che la linea ferroviaria storica sarebbe in grado di garantire il flusso ferroviario di merci attraverso il confine con la Francia e di assorbire l'intero traffico su gomma. Poi è arrivata una crisi economica devastante e a molti è parsa scandalosa una spesa di miliardi di euro per un'opera di dubbia utilità. E l'opposizione di una valle è diventata un movimento nazionale unito dalla convinzione che un mondo diverso è possibile. Perché tutto questo è chiaro a qualsiasi anziano di Venaus, a ogni ragazzo accampato al bivacco di Clarea, a ogni casalinga di Bussoleno, ma viene ostinatamente ignorato dai "decisori" centrali, dai politici di lungo corso, dagli addetti all'informazione nazionale? Forse perché sul "caso TAV" convergono e si intrecciano un po' tutti i sintomi che caratterizzano l'attuale male oscuro delle nostre democrazie, le cause della loro difficilmente curabile anemia.
Ben scavato vecchia talpa. Pier Luigi Zanchetta, il diritto, i diritti
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 272
«Il significato proprio ed originale di Magistratura Democratica sta nell'aver combattuto la separatezza della categoria. Le varie questioni (di emancipazione sociale, di libertà, di eguaglianza etc.) percorrono ogni settore, interessano ogni categoria, si inseriscono nel più perduto interstizio della società. E così un collettivo di magistrati ha denunciato il sottile imperio delle idee dominanti (quelle della classe dominante), ha partecipato a svelare i meccanismi con cui questo si realizzava (e si realizza). Nella giustizia, come negli altri campi, si è assunto collettivamente coscienza che nessuna legge umana, e tanto meno divina, imponeva di ragionare come fin'allora si era fatto». Così, nel 1988, Pier Luigi Zanchetta descriveva il senso dell'irrompere di Magistratura Democratica sulla scena politica, istituzionale e giudiziaria italiana. Di quella esperienza gli scritti qui pubblicati costituiscono insieme testimonianza e analisi: doppiamente interessanti in un periodo - come quello attuale - in cui il disorientamento è diffuso ed è utile riandare ai princìpi e ai valori.
Sistemi criminali e metodo mafioso
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2008
pagine: 224
La dimensione politica e le relazioni internazionali delle mafie non sono certo una novità, se è vero che già negli anni Settanta, Stefano Bontate, capo della famiglia palermitana di S. Maria del Gesù, mentre intesseva rapporti con il gotha delle istituzioni siciliane e nazionali, fondava consorzi d'impresa con famiglie camorriste e con gruppi della 'ndranghe-ta e gestiva imponenti traffici illegali attraverso collegamenti che spaziavano dalla "Fratellanza Corsa" ai marsigliesi fino ai signori dell'oppio del Triangolo d'Oro e coinvolgendo trafficanti e faccendieri turchi, greci e ciprioti. Ma negli ultimi decenni uomini d'onore, camorristi e 'ndranghetisti hanno intensificato queste relazioni e sempre più sono venuti alla ribalta, nelle inchieste e nei processi di mafia, organizzazioni criminali straniere, professionisti e colletti bianchi, operazioni di riciclaggio e mercati internazionali. All'esito di questo percorso un problema si apre per studiosi e operatori: esiste un metodo unitario che accomuna vecchie e nuove mafie favorendone l'espansione nella sfera pubblica e in ampi settori dei mercati finanziari? E ancora: se le mafie si fanno sistemi e reti di rapporti, non c'è anche una espansione del metodo mafioso come modalità diffusa dell'agire politico ed economico? A questi interrogativi risponde questo volume con una riflessione originale e inedita che coinvolge studiosi e operatori di estrazioni professionali ed esperienze tanto diverse quanto complementari.
A un cittadino che non crede nella giustizia
Gian Carlo Caselli, Livio Pepino
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2008
pagine: 113
"La giustizia resta un malato grave, le cui condizioni, in mancanza di cure appropriate, si aggravano con il passar del tempo. Eppure è sempre più evidente che senza giustizia deperisce la qualità della convivenza civile. Per questo non vogliamo concederci il lusso della rassegnazione e del silenzio e continuiamo a ragionare, cercando di mettere le nostre esperienze professionali e l'analisi da esse suggerite a disposizione di chi vuole un rinnovamento profondo della giustizia (che - ne siamo convinti - è un malato curabile, a condizione che lo si voglia davvero curare ...)." (Gian Carlo Caselli).
Giustizia e referendum. Separazione delle carriere, Csm, incarichi extragiudiziari
Edmondo Bruti Liberati, Livio Pepino
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2000
pagine: 131
A testa alta. Emilio Scalzo
Chiara Sasso
Libro: Libro in brossura
editore: Intra Moenia
anno edizione: 2021
A Testa Alta è il racconto del percorso di vita di Emilio Scalzo. Conosciuto in tutta la valle di Susa come pescivendolo per aver praticato negli anni il suo lavoro, insieme alla moglie Marinella, nei mercati della valle. Ricordato per essere stato negli anni giovanili un promettente giocatore di calcio, in seguito impegnato nella squadra Veterani del Piemonte. In gioventù ha avuto una parentesi nel pugilato agonistico. Dal 2005 diventa attivista "infaticabile" del movimento No Tav conosciuto da movimenti sociali, associazioni, gruppi ambientali e solidali in tutta Italia. Generoso e legato alla famiglia saprà farsi carico dei problemi dei suoi otto fratelli, fra mille peripezie, carcere, droga, latitanza. Ha saputo resistere alle lusinghe dei facili guadagni, da quella che lui stesso chiama "la via dell'aceto". Abituato a schierarsi da sempre verso i più deboli, sarà facile dal 2017 condividere l'aiuto ai migranti di passaggio dall'alta valle Susa verso la Francia. Attualmente si trova in arresti domiciliari per aver disatteso a misure cautelari, per reati riferiti all'opposizione al Tav e alla solidarietà con i migranti. "...Per tutta la vita mi è passato a fianco il male del mondo, la via dell'aceto posso dire di conoscerla. Se ora avete trovato il vostro nemico in me perché sono un No Tav e taglio le reti, va bene così, ma credetemi fa un po' ridere".