Libri di Lisa Gelli

«Guardo le cime degli alberi, in lontananza. Gli abeti dritti e severi, che non possono tremare. I boschi che conoscono le risposte. Boschi di pietra con le labbra serrate. Nostro padre adorava guardare la neve, ricordi? Ma dopo, dopo tutto quel tempo, nostro padre era diventato solo mio. Avevamo smesso di condividerlo, mi ero caricata sulle spalle tutto il peso della sua persona. Essere amata, essere molto amata, non conta neanche un attimo se non puoi avere l'amore di chi vuoi tu. Io e Ambra aspettavamo di sentirlo tornare, domandandoci sempre se avesse un regalo per noi. Minuscoli giocattoli componibili, opuscoli colorati rubati dalle sale d'attesa degli uffici». Si dice che si debba superare ogni dolore, andare avanti. Invece no. Ci sono dolori che a volte sono tutto quello che ci rimane di qualcuno; e vanno tenuti con sé, come in questa che Massimo Gramellini ha definito "una narrazione fiabesca ed evocativa".

"Questo libro contiene tutte le poesie che ho scritto nell'arco degli ultimi trent'anni, riportate non in ordine cronologico. Ognuna di esse racchiude un momento, un sentimento o un'idea. Sono briciole raccolte per strada, senza significato e allo stesso tempo importantissime. Il Nostromo J.H. incarna l'imperfetta fusione tra me e il mio babbo, così diversi e così legati.In questa vita che talvolta si configura come un naufragio ci troviamo inermi su una zattera in balia del mare. Sotto il sole dell'equatore, in uno spazio fuori dallo spazio e in un tempo infinitamente piccolo, i ricordi si sovrappongono e tutto riparte da dove era iniziato. I disegni che accompagnano i testi sono stati realizzati dall'illustratrice Lisa Gelli. Le ho chiesto di leggere e gettare l'inchiostro sul foglio, senza troppo pensare. Proprio per questo le immagini sono schiette ed integrano i testi in maniera per me nuova e genuina. Troverete inoltre una pantera ed un vulcano riposare sulle braccia antiche, una foto di mia mamma quando era giovane, pagine del libretto di navigazione e altri "reperti". Sono i miei scogli nella tempesta, ai quali aggrapparsi quando tutto sembra perduto".

Una fiaba civile sul diritto alla libertà di movimento: perché ogni cambiamento comincia da ciò che ancora non esiste.