Libri di Laura Sanò
Leggere le filosofe
Libro: Libro in brossura
editore: Ibis
anno edizione: 2024
pagine: 318
Nei suoi ventisei secoli di storia, la filosofia è stata uno dei fondamenti della civiltà occidentale. Eppure, per gran parte di questo lungo periodo; metà dell'umanità è stata relegata al silenzio in quanto appartenente al sesso femminile. Pur partecipando attivamente ai rivolgimenti culturali, sociali e politici, la donna ha potuto fornire il proprio contributo intellettuale solo attraverso quello che è stato definito "il pensiero nascosto". Le filosofe hanno iniziato a far sentire la loro voce solo nell'età moderna, riflettendo sui principali argomenti della filosofia del loro tempo, ma anche rivendicando il diritto delle donne all'espressione delle proprie idee. Questa raccolta di studi, che vede il contributo di 14 studiose, è dedicata ad altrettante figure tra le più rilevanti del pensiero femminile degli ultimi secoli e ha lo scopo di tracciare di ognuna un ritratto sintetico che costituisca lo spunto per ulteriori approfondimenti. Saggi di Lilli Barberi, Lorenza Bottacin Cantoni, Federica Falchi, Rita Fulco, Annamaria Loche, Elena Magalotti, Martina Marras, Natascia Mattucci, Laura Sanò, Federica Schiavon, Valentina Surace, Angela Taraborrelli, Stefania Tarantino, Serena Vantin.
L'eternità nell'istante. Gli anni francesi (1932-1942). Opere. Volume Vol. 1
Rachel Bespaloff
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2022
pagine: 672
Filosofa dalla rara raffinatezza speculativa, stilista della lingua, Rachel Bespaloff è rimasta a lungo ingiustamente dimenticata. Intellettuale non sistematica, ha disseminato il suo pensiero in saggi e lettere sparsi, riflettendo in modo radicale sulla finitezza, l’angoscia, il nulla della morte. Attraverso una preziosa filosofia dell’istante, elabora un pensiero etico basato sulla musica, sul dire poetico, sull’atto creatore. Mentre incombe la Seconda guerra mondiale e incalza la furia nazista, questa intellettuale ritrosa e discreta ritorna alle fonti della saggezza greca e rilegge il poema epico dell’Iliade in un’originale confluenza con quella biblica. La ricerca della giustizia e il rapporto dialettico fra eternità e durata attraversano come un filo rosso la sua riflessione. In questo volume, che inaugura la prima edizione mondiale delle sue opere, sono pubblicati i saggi scritti in Francia prima dell’esilio negli Stati Uniti, frutto di incontri diversi: da Kierkegaard a Heidegger, da André Malraux a Julien Green, da Lev Šestov a Nietzsche. Li precede una biografia che ricostruisce per la prima volta il suo itinerario esistenziale e intellettuale attraverso un importante lavoro di ricerca sui suoi numerosi epistolari con i maggiori intellettuali del tempo, nonché sulle testimonianze di filosofi e amici che restituiscono la grazia di questa nobile «patrizia dello spirito». A corredare il testo, inoltre, la Prefazione della studiosa che l’ha scoperta a livello internazionale, Monique Jutrin, un ricordo inedito del nipote Pierre Mégevand e due saggi delle curatrici che offrono un’interpretazione filosofica del suo pensiero.
Paradosso. Rivista di filosofia. Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2022
pagine: 176
«Il perdono eccede ogni possibile logica economica di scambio ed esige, da chi perdona, un sacrificio coraggioso»: in questi termini si esprime Vladimir Jankélévitch nel sostenere che perdonare significa scardinare ogni rapporto tra colpa e punizione. Dopo le catastrofi storiche e umane del XX secolo, il tema del perdono si inserisce nella riflessione filosofica in maniera cogente mettendo in evidenza i limiti e le responsabilità del pensiero occidentale per il suo coinvolgimento in quel capitolo di storia. Oggi la questione riemerge in tutta la sua urgenza. In questo momento storico i morti – per guerre, indifferenza, pandemia, pena di morte perfino – non cessano, nel loro silenzio, di rivolgere un appello alla coscienza dell’Occidente e alle coscienze di noi tutti; eppure, attraverso questo stesso silenzio essi non smettono di accordarci “qualche cosa” di molto simile al perdono. Sulle tracce di Dostoevskij e dei grandi filosofi del Novecento, che forse più di altri, per necessità storiche, si sono interrogati sulle sfide, sui paradossi, sulle ambiguità del perdono, si cerca qui di coglierne filosoficamente il senso o il non-senso o, meglio ancora, la pluralità di senso.
Filosofico esame di coscienza
Ernest Renan
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2018
pagine: 64
I due dogmi fondamentali della religione, Dio e l'immortalità, restano così razionalmente indimostrabili; ma non si può dire che essi siano condannati a un'impossibilità assoluta... L'atteggiamento più logico del pensatore nei confronti della religione è di far finta che sia vera. Bisogna agire come se Dio e l'anima esistessero... Il paradiso eterno promesso all'uomo non è reale, eppure occorre agire come se lo fosse; occorre che quelli che non vi credono siano superiori in bontà, in spirito di sacrificio, a quelli che vi credono.
Metamorfosi del potere. Percorsi e incroci tra Arendt e Kafka
Laura Sanò
Libro: Libro rilegato
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2017
pagine: 211
Come è stato possibile l’Olocausto? Come “spiegare” razionalmente ciò che sembra eccedere ogni misura razionale? Si situa in questo contesto problematico l’incontro di Hannah Arendt con Franz Kafka. Storicamente documentato da una conferenza tenuta nel 1944 a Mount Holykoke, a pochi mesi dalla fine della seconda guerra mondiale, e dalla scoperta della tragedia del genocidio, il rapporto con lo scrittore praghese si rivela essere cruciale nel progetto teorico perseguito da Arendt. Secondo la filosofa, Kafka ha compreso fino in fondo – ed espresso mediante parabole – un assunto che ella aveva condiviso, attraverso un’adesione non solo intellettuale, ma anche psicologica ed emotiva. Aveva individuato nell’uomo, nell’enigma dell’uomo, nell’imperscrutabilità della sua essenza più profonda, negli abissi di quello che è destinato comunque a restare un mistero, l’origine del male, in tutte le sue manifestazioni individuali e sociali. Kafka è “pensatore politico” - come Arendt lo definisce - proprio perché è la guida più affidabile per esplorare gli intrecci che connettono etica e politica, e che ritrovano nell’individuo la radice delle forme politiche.
Donne e violenza. Filosofia e guerra nel pensiero del '900
Laura Sanò
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2012
pagine: 216
Leggere «La persuasione e la retorica» di Michelstaedter
Laura Sanò
Libro: Libro in brossura
editore: Ibis
anno edizione: 2011
pagine: 179
All'età di soli 23 anni, dopo aver completato la stesura della sua tesi di laurea in filosofia, Carlo Michelstaedter (Gorizia, 1887-1910) decide di togliersi la vita, con un gesto che ancora oggi resta in larga misura inspiegabile. "La persuasione e la rettorìca", titolo della dissertazione di laurea lasciata a mo' di testamento, è diventata oggetto di grande interesse da parte degli studiosi, i quali ne hanno riconosciuto la grande originalità e forza teoretica. Nell'apparente dualismo tra persuasione e rettorica si dispiega il tentativo di comprendere il senso della vita, nella sua irriducibile contraddittorietà. L'analisi dell'opera di Michelstaedter proposta in questa edizione riconduce ad una riflessione responsabile sulla vita, sul dolore e sulla morte come connotati imprescindibili che da sempre accompagnano la condizione umana, istituendo anche un confronto con i punti alti del panorama filosofico contemporaneo, in particolare Leopardi, Schopenhauer, Nietzsche e Heidegger.
Paradosso. Rivista di filosofia. Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2023
pagine: 220
La filosofia può pensare l’esilio? Qual è il compito di una riflessione che sappia dare voce a chi, in quanto esule, richiede di essere ospitato e riconosciuto in una casa che non è la propria? Questi interrogativi animano il presente volume, che esamina il plesso ebraismo-esilio e convoca autori e autrici che si sono confrontati con tale condizione. La vicenda del popolo ebraico è costellata di storie individuali che consentono di riflettere sulla verità dell’erranza. Si è qui cercato di mettere a tema un pensiero mai esausto, che esige un’intelligenza capace di accogliere, in ogni istante, il ritmo incalzante dell’esodo e della diaspora, anziché cristallizzarne il dinamismo nel fotogramma di un attimo ormai perduto. Si tratta di lasciar germogliare un’interrogazione capace di rapportarsi alla realtà. I protagonisti del volume hanno scelto di abitare un luogo dello spirito che non concede requie; così, ascoltando le parole di coloro che si sono fatti carico del pensiero in esilio, si è tentato di mostrare come solo una riflessione in movimento, chiamata a uscire dalla propria dimora per intraprendere i percorsi più difficili, sia in grado di fiorire nel deserto.