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Libri di Laura Madella

La sfida dei diritti. Prospettive critiche interdisciplinari sull’infanzia e l’adolescenza

La sfida dei diritti. Prospettive critiche interdisciplinari sull’infanzia e l’adolescenza

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Junior

anno edizione: 2022

pagine: 150

Il volume raccoglie gli interventi presentati alla giornata di studi organizzata presso l’Università di Parma, in occasione del trentesimo anniversario della Convenzione ONU per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Oltre ogni intento puramente celebrativo, il testo ha il pregio d’illustrare una varietà di prospettive multidisciplinari, da quella storica, pedagogica e sociologica a quella giuridica e geografica. Sguardi prettamente interdisciplinari s’intrecciano quindi a testimonianze dirette ed esperienze sul campo. La contaminazione tra i diversi linguaggi, le prospettive teorico-metodologiche, i contesti educativi e gli ambiti scientifico-disciplinari favorisce così la fruizione da parte di un pubblico non solo accademico e non interessato unicamente alla rivendicazione di appartenenze a campi epistemologici particolari. Tale varietà culturale e scientifica lascia infatti spazio a una vivace pluralità di dati e riflessioni sul tema, contribuendo a un dialogo fecondo e problematizzante sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e alla possibilità, dunque, di favorire progressivamente la loro più piena e autentica attuazione o, almeno, una prospettiva critico-riflessiva che ne renda visibili gli impliciti e le contraddizioni, i limiti e le potenzialità di sviluppo.
14,00

Ars Magna

Ars Magna

Oscar Vladislas Milosz

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2021

pagine: 87

«Se dovessimo segnalare al lettore di oggi una parola chiave di questo libro - scrive Riccardo De Benedetti nella postfazione -, capace di indicare il senso di un percorso possibile all'interno della sua scrittura febbricitante eppure orientata alla consapevolezza più nitida di ciò che accade all'uomo moderno, questa potrebbe essere reintegrazione. Parola attraverso la quale è possibile indicare buona parte della stessa produzione poetica di Milosz, posta sotto la luce di ciò che è stato chiamato "l'amore mistico delle cose". Di fronte alla lacerazione dell'esperienza moderna le cose conservano al fondo di sé stesse una "verità silenziosa" che solo la voce del poeta è in grado di risvegliare e ripresentare alle orecchie sorde dell'uomo. Fedele alla sensazione, che, almeno in questa dimensione, non tradisce, l'uomo attento, il poeta, è come "avvolto di tenera polvere/ Come questi vecchi libri fruscianti che sanno di vento/ E del sole dei ricordi". E questo è possibile perché "fisicamente, il cosmo scorre in noi tutto intero: ma se il mare primitivo, che fu uno dei nostri primi habitat e la cui respirazione regola tuttora quella del nostro cuore, se il mare ricorda, noi, noi abbiamo dimenticato"». Ars Magna fa parte delle opere filosofiche di Milosz, opere - come scrive nell'introduzione Laura Madella - «ermetiche ed esoteriche, ragionamenti serrati cui il lettore accede solo con una chiave - come quella dell'Apocalisse -che quasi mai si trova al suo posto, nello svuotatasche della Logica; la chiave di lettura va cercata, e ancora, tuttavia, la ricerca lucida e scrupolosa non garantisce di per sé il ritrovamento. Come nelle migliori quest epiche e letterarie, gli indizi e a volte lo stesso tesoro si intuiscono, o si rivelano come per illuminazione».
14,00

La chiave dell'Apocalisse. Le origini iberiche del popolo giudaico

La chiave dell'Apocalisse. Le origini iberiche del popolo giudaico

Oscar Vladislas Milosz

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2021

pagine: 126

«"Milosz, in transe mi annuncia che Dio gli ha permesso di divulgare le rivelazioni trovate nell'Apocalisse. Poi cade in ginocchio e ringrazia per la grazia ricevuta. Tutto questo gli porta terribili tormenti di giorno e di notte che gli danno l'impressione di essere assediato dalla follia. Le sue argomentazioni, però, scorrono lucide e ragionevoli. Nell'Apocalisse tutto è previsto: è l'America, l'impero del diavolo e di Satana, che ha rinchiuso il mondo in una rete di sortilegi diabolici. 666 è la sua cifra, lo confermano l'ebraico e il basco, lingue che svelano il nome nascosto dietro quel numero: America". Così scrive Petras Klimas il 13 maggio 1933. Le parole riportate dal diplomatico lituano descrivono il furor che, negli ultimi anni di vita, si impadronisce di colui che, fino alle soglie del Primo conflitto mondiale, era per molti solo un poeta e uno scrittore. E così rimarrà nella mente di amici e ammiratori anche quando Oscar Vladislas de Lubicz Milosz si spegnerà a seguito di un'embolia, il 2 marzo del 1939, dopo aver tentato, invano, di riportare il suo canarino nella gabbia da cui era appena fuggito. Sulla lapide, al cimitero di Fontainebleau, sarà inciso "Poeta e metafisico". Per una ristretta cerchia di studiosi, era scomparso un grande scrittore a cui non era stato tributato il meritato riconoscimento forse anche a seguito di una presunta scomunica decretata dall'influente André Gide. Ma O.W. Milosz, come si firmava prima del 1914, oppure O.V. de L. Milosz, come preferiva chiamarsi negli ultimi anni di vita, non è stato solo un poeta. La sua quête non si esaurisce nella produzione di versi o nella ricerca spirituale condotta sulla scia della Cabala, di Swedenborg, di Meister Eckhart ma prosegue in una produzione intellettuale difficile da classificare e che grazie a questa traduzione di "Le origini iberiche del popolo giudaico", L'Apocalisse di San Giovanni decifrata e La chiave dell'Apocalisse in Italia si comincia solo oggi a scoprire.» (Simone Paliaga)
16,00

I giornalisti

I giornalisti

Honoré de Balzac

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2016

pagine: 134

Scritto tredici anni dopo l'avvento della Monarchia di Luglio (1830), fra richiami all'ordine imposti ai giornali d'opinione e l'affacciarsi di una nuova stampa industriale che si rivolge a un pubblico più largo di quello dei notabili e delle classi borghesi, il pamphlet di Balzac - che vede qui la luce in una edizione che presenta per la prima volta anche due testi satirici di Gerard de Nerval e Marcel Schwob - mantiene intatta la sua vena corrosiva verso quella che oggi, secondo alcuni, dovrebbe essere il "cane da guardia della democrazia". Balzac sentenzia senza mezze parole: "Se la stampa non esistesse, non bisognerebbe inventarla". Caustica affermazione cui segue questo assioma: "Si ucciderà la stampa come si uccide un popolo, donandogli la libertà". Balzac individua due tipi di giornalista: il pubblicista e il critico, e scompone entrambi in varietà e sottogeneri. Lo si potrebbe anche definire un trattatello di sociologia dell'informazione, scritto con una verve satirica che si nutre dei veleni che Balzac si è inoculato accumulando sconfitte nella sua febbrile attività di pubblicista e fondatore di riviste dalla vita breve. Eppure questo pamphlet è una delle cose più durature di Balzac, una sorta di antropologia del complicato intreccio fra politica e quarto potere nella società borghese, dove arrampicatori e corrotti, cinici uomini di Stato e vanitosi tromboni usano la stampa per le loro scalate sociali. Prefazione di Edoardo Castagna.
16,00

metodo dell'antroposofia

metodo dell'antroposofia

Rudolf Steiner

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2014

pagine: 128

Le "scuole steineriane", oggi piuttosto diffuse in Italia, hanno fatto sì che il nome di Rudolf Steiner sia conosciuto quasi universalmente; non sempre, però, si ha l'occasione di conoscere la ricchezza multiforme del suo pensiero, un pensiero "totale" che si estende dalla biologia all'antropologia, dalla religione all'estetica, dalla letteratura alla musica, dall'architettura all'agricoltura, con l'ambizione di aiutare l'umanità a entrare in un'era di maggiore consapevolezza. Ma il pensiero di Steiner è anche una chiave formidabile per conoscere meglio i fermenti e le contraddizioni della cultura mitteleuropea nella prima metà del Novecento. Le sei conferenze raccolte in questo volume offrono le coordinate fondamentali del pensiero steineriano e alcuni squarci tematici: una visione alternativa della teoria dell'evoluzione e del futuro della specie umana, le fasi della vita e le loro priorità, i quattro elementi dell'antica medicina galenica come base della morale, i principi di una nuova arte e architettura basate non sulla linea retta ma sulle forme organiche. Ciascuna conferenza è autonoma e tuttavia strettamente legata alle altre da alcune linee portanti che tracciano, per quanto possa apparire paradossale, i tratti di un "metodo dell'antroposofia". Postfazione di Cristiano Casalini.
16,00

Panegiri & epithalami

Panegiri & epithalami

Giambattista Marino

Libro: Libro in brossura

editore: La Finestra Editrice

anno edizione: 2012

pagine: 944

Nell'opera trovano posto "Il Tempio", "Panegirico", "Il Ritratto del Serenissimo Don Carlo Emanuello", "Epithalami col Tebro festante", "La Strage degl'innocenti", "La Gierusalemme Distrutta, Poema Heroico e di Barthold Heinrich Brockes, Verteutschter Betlehemitischer Kinder-Mord Des Ritters Marino", più una generosa selezione di immagini atte ad introdurre il lettore nelle varie creazioni del Marino.
100,00

Sull'alphabeto christiano di Juan De Valdés

Sull'alphabeto christiano di Juan De Valdés

Laura Madella

Libro: Copertina rigida

editore: Anicia (Roma)

anno edizione: 2018

pagine: 304

In un secolo che si incamminava verso l'istituzionalizzazione educativa, l'Alphabeto Christiano dello spagnolo Juan de Valdés (ca. 1500-1541) presentava all'uomo di fede un modello di autoeducazione della coscienza autonomo, indipendente da ogni autorità di persone, organizzazioni o chiese. L'individuo era ritenuto responsabile, per tutta la vita, della propria formazione, perché fatto capace dallo spirito divino nell'interiorità della sua anima, unico luogo in cui il trascendente può entrare in comunicazione con gli esseri umani ed essere realmente compreso. Eretico e mentore di eretici, guida spirituale di Giulia Gonzaga, cortigiano e solicitador all'ombra di Carlo V, Valdés consegna all'Alphabeto il manifesto spirituale e pedagogico del suo magistero italiano, esercitato nella segretezza e condannato all'oblio dalle efficaci forme di censura cattoliche e protestanti.
28,00

Dialogo de la bela creanza de le donne

Alessandro Piccolomini

Libro: Libro rilegato

editore: Anicia (Roma)

anno edizione: 2023

pagine: 160

Nella tradizione filosofica e letteraria del dialogo come occasione di conoscenza, il dialogo tra donne si inserisce come un genere molto più recente, spesso intrecciato con la novellistica e lo spazio elusivo e ambiguo della commedia. Il "Dialogo de la bella creanza de le donne" di Alessandro Piccolomini (1539) rappresenta un modello di questo genere, e si pone come ineludibile lettura per comprendere il panorama dell’educazione morale del tardo Rinascimento. In tale panorama, le interlocutrici si muovono a loro agio e con disincanto, contribuendo così all’emersione e alla discussione delle forme etiche del loro mondo. Piccolomini affida la funzione maieutica alla dama più anziana, che finisce per occupare il centro della scena, tanto che l’operetta è meglio nota con il nome di lei: la Raffaella.
20,00

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