Libri di Klaus Mann
L'ultimo viaggio di un poeta
Klaus Mann, Herman Bang
Libro
editore: Iperborea
anno edizione: 2012
pagine: 120
Quando nel gennaio 1912 Herman Bang salpa da Amburgo a bordo del Moltke per raggiungere New York e avventurarsi all'ovest nel nuovo mondo, per una delle brillanti tournée di letture che hanno consacrato la sua fama in Europa, non sa ancora che oltreoceano incontrerà la morte. Forse è stato questo ad affascinare l'esule Klaus Mann, che incluse lo scrittore danese nella sua opera dedicata ai "visitatori illustri" che approdarono negli Stati Uniti a inizio secolo. Il suo "Viaggio al termine della notte" ha infatti per protagonista il "fratello del lontano nord danese", come Thomas Mann lo definiva, per l'affinità spirituale che univa l'intera famiglia Mann al malinconico "dandy" di Copenaghen. Ed è proprio un senso di resa dei conti con la vita, con l'uomo e il mondo, a incombere sull'effervescente e cosmopolita racconto newyorchese di Klaus Mann, come nelle ultime pagine scritte dallo stesso Bang, incluse in questo libro. Lettere, il germe di un romanzo sull'umanità di un transatlantico in lotta con la tempesta e un lapidario racconto su una dolceamara abdicazione alla vita, la stessa che Bang sente sfuggirgli una volta approdato in quella terra sovraccarica di possibilità e di speranze, in "quell'infinito paesaggio della giovinezza" che lo fa sentire ancora più inconsistente, inutile, dannato.
Finestra con le sbarre. Gli ultimi giorni di Ludwig di Baviera
Klaus Mann
Libro: Copertina rigida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2015
pagine: 78
"Aspirò con un sommesso sibilo l'aria, l'aria umida e fresca di quel giorno piovoso. Il sibilo divenne un rantolo, quindi un profondo, ruggente gemito. Il re prigioniero stava alla finestra e gemeva. Le sue mani scivolavano lungo quelle fradice sbarre di ferro, in su e in giù."
La svolta. Storia di una vita
Klaus Mann
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2016
pagine: 463
La prima metà del Novecento fu per Klaus Mann - come per tanti artisti della sua generazione - un precipizio ineludibile, un gorgo di violenza, una scissione insanabile che lo condusse in poco tempo alla morte, da cui era ossessionato. Eppure la sua esistenza fu segnata da una vitalità incoercibile e da una vibrante tensione intellettuale, di cui "La svolta" offre una testimonianza di forza ineguagliata: lo sguardo angosciato e consapevole sul presente, dalla repubblica di Weimar all'ascesa di Hitler; i viaggi a Parigi, in Nordafrica, in Italia - spesso accompagnato dalla sorella Erika e da Annemario Schwarzenbach -, la vita da esiliato prima in Europa e in seguito a New York, fino alla decisione di combattere il nazismo nell'unico modo ormai possibile: arruolarsi nell'esercito degli Stati Uniti. Ma quelli furono anche gli anni della formazione, un percorso che portò Klaus Mann ad amare scrittori come Whitman e Kafka, a stringere rapporti con André Gide, Stefan Zweig e Aldous Huxley, a un impegno umanistico che era acuto sentire, ma anche azione concreta. Saga familiare e libro di viaggio, tormentata riflessione politica e "Bildungsroman", "La svolta" - che il Saggiatore ripropone nella storica traduzione di Barbara Allason - è l'autobiografia letteraria di un grande scrittore che per tutta la vita tentò di fuggire dal cono d'ombra di uno scrittore grandissimo: Thomas Mann, di cui viene offerto in questo libro il ritratto più memorabile, capace di unire l'affetto e l'ammirazione.
Il cappellano. Appennini. Natale 1944
Klaus Mann
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2018
pagine: 160
Dopo avere partecipato alla Seconda guerra mondiale in Italia come soldato statunitense, Klaus Mann si fermò a Roma dove, a partire dall'estate del 1945, lavorò con Roberto Rossellini e altri alla sceneggiatura di un film in sette episodi, Severi from the US, che poi fu intitolato Paisà. Quello che in origine doveva essere il penultimo episodio, concepito e scritto unicamente da Mann, fu però espunto. Questa sua ultima, compiuta, opera di finzione letteraria, dal titolo The Chaplain, è stata rinvenuta tra i manoscritti di famiglia da Fredric Kroll, biografo dell'autore. Il testo di The Chaplain, fino a oggi inedito, viene qui proposto in traduzione italiana, arricchito da alcuni contributi che ne raccontano la genesi, il contesto biografico e il quadro storico nel quale è maturato.
Mephisto
Klaus Mann
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2021
pagine: 432
«Non è un uomo, è un commediante. Valeva la pena di dedicare un romanzo a un simile individuo? Sì, perché il commediante diventa l'esponente, quasi il simbolo di un regime burattinesco, falso, assurdo. Nel regno dei bugiardi e degli spostati il mimo trionfa.» Scritto nel 1936 durante l'esilio in Olanda e pubblicato in Germania solo nel 1956, Mephisto ripercorre la carriera di Hendrik Höfgen in un'opera d'invenzione che però manifestamente s'ispira alla vita dell'attore Gustaf Gründgens. Ex marito della sorella dell'autore, Erika, Gründgens fu il pupillo di Hermann Göring, consigliere di stato nazista e intendente generale dello Staatstheater di Berlino: figura carismatica e ambigua, in lui Mann riconosce una metafora esemplare dell'inquietante rapporto tra arte e potere.
Alessandro. Romanzo dell'utopia
Klaus Mann
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2021
pagine: 184
Scritto negli anni che seguirono la Prima Guerra Mondiale e pubblicato in Germania nel 1929 – lo stesso anno in cui il padre di Klaus, Thomas Mann, vinse il Nobel per la letteratura –, “Alessandro” è un romanzo storico che ripercorre in chiave narrativa la storia di uno degli eroi più amati di tutta l’antichità classica: Alessandro Magno. Nella versione di Klaus Mann, Alessandro è soprattutto il semidio che nutre lo smisurato sogno di unificare il mondo. «Ciò che mi attirava nel mio nuovo eroe» scriverà «era l’esigenza quasi criminosa del suo sogno, la dismisura della sua avventura». Il lettore è così trascinato in un meraviglioso mondo di gesta eroiche e grandezza d’animo, ma anche di umanissimi contrasti e delusioni d’amore, trattati con grande finezza di scrittura. Particolare attenzione è dedicata al legame che unisce Alessandro e Clito e all’attrazione di Aristotele per il suo allievo, in cui si ravvisa una sublimazione della omosessualità che Klaus aveva reso pubblica nel romanzo “La pia danza”.
Figlio di questo tempo
Klaus Mann
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2022
pagine: 216
Classico della letteratura autobiografica fino a oggi inedito in Italia, “Figlio di questo tempo” è uscito per la prima volta nel 1932, subito bandito dal nascente regime nazista – come tutti gli altri scritti del suo autore. Klaus racconta il complicato avvicinamento alla scrittura all’ombra di un padre celebre e ingombrante come Thomas Mann. Ma non solo: attraverso aneddoti di vita quotidiana, tra Monaco e le case di montagna, emerge qui il delicato passaggio dall’infanzia alla giovinezza, dall’incontro con il movimento giovanile del Wandervögel – spontaneista, naturista e hippy ante-litteram – alla scoperta della propria omosessualità, quindi le prime esperienze di droga, i pensieri suicidi. Un documento della generazione tedesca della Prima Guerra Mondiale, e una fonte insostituibile per comprendere la famiglia Mann nel contesto di quegli anni.
Anja ed Esther. Un dramma romantico in sette tableaux
Klaus Mann
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2022
pagine: 96
Dramma in sette atti pubblicato nel 1925, “Anja ed Esther” è la prima pièce di Klaus Mann, scritta all’età di diciotto anni e accolta con scandalo per le allusioni all’amore lesbico. La vicenda prende luogo in un antico monastero divenuto riformatorio che conta soltanto sedici pazienti-bambini; i quattro più grandi sono Anja, Esther, Jakob e Kaspar, che abitano quel mondo isolatissimo e malinconico come un guscio, un mondo poetico intessuto di relazioni umane più o meno torbide. Tutto cambia quando il guscio si rompe, e il mondo di fuori fa il suo ingresso nella persona del ballerino Erik, di cui Esther non può che innamorarsi. L’esordio a teatro di Klaus Mann è fulminante, e reso indimenticabile dai suoi quattro giovanissimi protagonisti.
La morte del cigno-Finestra con le sbarre-Gli ultimi giorni di Luigi II di Baviera. Testo tedesco a fronte
Klaus Mann
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2022
pagine: 180
Il racconto "Vergittertes Fenster", apparso nel 1937, venne tradotto in italiano nel 1962 con il titolo "Finestra con le sbarre". La narrazione ha inizio il 12 giugno 1886, quando il sovrano, dichiarato incapace di intendere e di volere dallo psichiatra Bernhard von Gudden, viene trasferito a Berg, una cittadina sul lago di Starnberg. Lì, rinchiuso in un castello, il re ripercorre la sua vita, i suoi sogni di grandezza e invoca il musicista Richard Wagner, di cui fu mecenate, intimo amico e segretamente innamorato. Pentendosi delle sue «inclinazioni infernali», indugia anche nella memoria della sua celebre bellezza, ormai in disfacimento. Luigi II di Baviera sarà ritrovato nelle acque del lago Starnberg insieme al dottor von Gudden. La versione ufficiale parlerà di tragica fatalità nel tentativo di fuggire da Berg, ma Klaus Mann ipotizza che il re, al culmine del delirio, dopo aver ucciso lo psichiatra si sia abbandonato anch’egli alla morte.
Punto d'incontro all'infinito
Klaus Mann
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2022
pagine: 244
Scritto nel 1932, il romanzo, finora inedito in italiano e considerato l’opera più significativa del periodo precedente l’esilio di Klaus Mann, dipinge un quadro affascinante della “generazione perduta”, cresciuta durante e dopo la Prima Guerra Mondiale, che in un mondo in piena decadenza e profonda crisi di valori – dove sembra prevalere l’arrivismo sociale ed economico e la ricerca più sfrenata del piacere – cerca una sua via, tra speranze e disillusioni, ribellione politica ed evasione dalla realtà. Tra Berlino e Parigi le vicende di Sebastian e di Sonja, uno scrittore e un’attrice teatrale, si intrecciano con quelle del ballerino arrampicatore sociale Gregor Gregori, che preannuncia il protagonista del romanzo posteriore “Mephisto”, e di un caleidoscopico pullulare di personaggi, che ben rappresentano l’atmosfera dell’agonizzante Repubblica di Weimar.
Fuga al Nord
Klaus Mann
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2023
pagine: 216
Johanna è una giovane tedesca, militante nella Resistenza al nazismo, costretta a lasciare la Germania per scampare all’arresto. Prima di raggiungere i compagni in esilio a Parigi, accetta l’ospitalità dell’amica Karin nella grande tenuta di famiglia in Finlandia, dove l’accolgono foreste meravigliose e struggenti, e i conflitti nascosti di una casa altoborghese. Ma è il fratello maggiore di Karin a catturare Johanna: il solitario e carismatico Ragnar è un amore impossibile e sbagliato, che la tratterrebbe lontano da Parigi, dalla Resistenza, dai compagni che muoiono per la libertà. Fuga al Nord, scritto nel 1934, è un classico della “letteratura dell’esilio” che racconta lo sradicamento e l’opposizione al nazismo con il fervore della stretta contemporaneità. La scrittura di Klaus Mann, con le ripetizioni avvolgenti della nenia e le gelide infiltrazioni della realtà, abita lo spazio sottile tra sogno e risveglio: sotto il sole dell’estate polare, che non tramonta mai, il mondo in fiamme sembra trasformarsi in un mondo sospeso.
Mephisto. Romanzo di una carriera
Klaus Mann
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 320
«Dove cominciava l’impostura in quell’uomo, e dove finiva?». Hendrik Höfgen è un attore carismatico e pieno di talento che compie ogni azione per smania di emergere. Si fa comunista per ammiccare alle pagine culturali della Repubblica di Weimar; corteggia la figlia di un intellettuale per procurarsi un matrimonio prestigioso. Quando viene sorpreso dall’avvento al potere di Hitler potrebbe scegliere la via dell’esilio, ma ancora una volta prevale la brama di carriera. È notato da Göring in una rappresentazione del Faust di Goethe, in cui Höfgen impersona Mefistofele, e stringe un patto con il diavolo nazista. Höfgen non è cattivo e non è un fanatico: passando da un compromesso all’altro con la coscienza, in nome della sua brillante scalata al paradiso, scoprirà di essersi arrampicato fino al centro della Terra. Da lì, «invidiabili erano tutti coloro che potevano credere» in qualcosa. Mephisto, scritto nel 1936, è il capolavoro di Klaus Mann. Vibrante atto d’accusa, indagine sulle reazioni dell’élite tedesca al nazismo, storia di un’ambizione divorante.