Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Libri di Irene Soave

Lo statuto delle lavoratrici, Come ti senti, a cosa hai diritto, dove possiamo cambiare

Lo statuto delle lavoratrici, Come ti senti, a cosa hai diritto, dove possiamo cambiare

Irene Soave

Libro: Libro in brossura

editore: Bompiani

anno edizione: 2024

pagine: 320

Lo Statuto dei lavoratori è in vigore in Italia dal 1970. Irene Soave ne rivisita alcuni articoli leggendoli alla luce di quanto succede oggi alle donne e tra le donne nel mondo del lavoro. Nella sua inchiesta sentimentale – condotta col piglio concreto e rapido della giornalista, ricca di dati ma accesa dalla passione di ciò che vede, sente, è – Irene Soave fotografa la collettiva disaffezione al lavoro individuandone le radici, i sintomi e le conseguenze: abbiamo davvero tutti il burnout? Il lavoro flessibile davvero ci rende liberi? Davvero una puerpera su due deve considerare inevitabile abbandonare la vita attiva? Davvero un compito va svolto bene pure se è brutto? Davvero cambiare vita è una soluzione? Irene Soave guarda a sé e al mondo, colleziona storie, torna indietro nel tempo e immagina un futuro possibile per compilare con il suo stile serrato e caldo un compendio di chi siamo e come siamo quando siamo al lavoro oggi, con quali disperazioni e quali prospettive. Ne risulta un'analisi puntuale della nostra società, ancora impigliata negli stereotipi, ancora poco inventiva nel pensare un mondo del lavoro in cui tutti e tutte si stia meglio, si stia bene, si possa stare senza rinunce. Tutti e tutte. Perché “la manutenzione dell'habitat, la cura a che non sia respingente, il conflitto necessario per difenderlo dall'ingordigia e dalla prepotenza di chi lo comanda, e ritiene di possederlo sono mansioni collettive”. E un mondo del lavoro che includa le donne è più abitabile anche per gli uomini.
20,00

Le pervestite

Le pervestite

Camilla Cederna

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2024

pagine: 240

“Ecco una serie di pezzi scritti nel corso di dodici mesi, ecco una fetta della recente attualità italiana, una variegata baraonda fatta di balli, rapine, flirt più o meno principeschi, ribellioni di giovani, evasioni varie e viltà, moda, mode e modi nuovi, i problemi di oggi confrontati con quelli di ieri, un mucchio di cose bizzarre, molto da ridere, ma non tutto, ché ogni tanto vien da scuotere amaramente la testa davanti a tante frivolezze, goffaggini, cattivo gusto e volgarità”. È il 1968 e, mentre in America Joan Didion raccoglie in Verso Betlemme i suoi interventi sulla California della controcultura, tra sogni ed eccessi, in Italia un’altra scrittrice e giornalista di enorme talento, Camilla Cederna, riunisce in Le pervestite le sue cronache sulla fine degli scatenati anni Sessanta nel Belpaese, tra banditi che sparano in strada, salotti d’alta borghesia, “figli dei fiori” e tensioni sociali sempre più forti. Un giornalismo, il suo, che sotto il velo di leggerezza mostra squisita cultura e impegno civile, con la tenace determinazione a guardare oltre i fatti e le apparenze per inserirli in un contesto politico e morale. “Tra l’antropologia e il pettegolezzo”, come ricorda Irene Soave nella sua prefazione. “Parlare di un’epoca a partire dal suo ‘lato debole’ è stata sempre la cifra programmatica del lavoro di Cederna. Teorizzò sempre la mescolanza dell’indignazione con il sentimento, e della frivolezza con l’impegno”. Per dipingere, partendo dagli aspetti di costume, il ritratto di un paese intero.
17,50

Maria Callas

Maria Callas

Camilla Cederna

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2023

pagine: 108

“Il palco della Sovrintendenza (proscenio, prima fila a sinistra) addirittura bolliva d’entusiasmo. ‘Non si può andare più in là, stupefacente, più di così è impossibile,’ e tutti in piedi ed eccitati battevano le mani sporgendosi col busto fin quasi in palcoscenico, mentre, nell’immenso mantello di velluto rosso, i capelli rossi sparsi sul velluto, il vasto occhio egeo ancora più enfatizzato dalla matita nera, Maria Callas sorrideva commossa dopo il primo atto di Medea. Era il dicembre 1953”.Così comincia il ritratto delizioso che, nel 1968, Camilla Cederna dedica alla “divina”. Nelle sue pagine la cronaca diventa romanzo, e la vita si dispiega in tutte le sue contraddizioni: ritroviamo la Callas rigorosa e la Callas volubile, la grande artista e la donna irrequieta, la soprano che incanta e la diva a cui tutto si perdona. Cederna ha conosciuto, intervistato e seguito la “divina” sin dai leggendari primi anni Cinquanta dei trionfi alla Scala, e intorno a lei vediamo comparire i protagonisti di un’epoca, da Luchino Visconti a Renata Tebaldi, da Franco Zeffirelli ad Aristotele Onassis. Oggi abbondano gli studi su Maria Callas, che spesso però non registrano le oscillazioni capricciose del personaggio “Maria Callas”, non mostrano come a ogni meraviglioso vezzo della sua voce corrispondesse un altrettanto vivace mormorio di pettegolezzi. Cederna, con grazia e sensibilità perfette, racconta tutte le facce di questo grande mito moderno.
12,50

Camilla, la Cederna e le altre

Camilla, la Cederna e le altre

Camilla Cederna

Libro: Libro in brossura

editore: Bompiani

anno edizione: 2021

pagine: 368

La delusa, la snob, l'eterna bambina, l'ex bellissima. Ma anche Maria Callas, Anna Magnani, Ava Gardner. La fioraia della Scala e la regina Elisabetta; le pareti nere dell'inventata (ma quasi vera) contessa di Belminy e la vestaglietta rosa di Licia Pinelli la notte in cui rimase vedova. Le donne di Camilla Cederna sono tante che bastano da sole a raccontare un'epoca. E in questa raccolta di articoli pubblicati tra il 1939 e il 1991 emerge anche il ritratto di una cronista al lavoro, che svela trucchi del mestiere ancora attuali: quasi un manuale di scrittura di costume. Sono gli anni in cui nelle redazioni ci sono solo bagni maschili; e in cui i colleghi scrivono di lei che è una "merlettaia", una "zitella", e che difende gli anarchici perché "perlomeno odorano d'uomo". Ma sono anche gli anni in cui solo le giornaliste - come la Cederna così la Fallaci, la Mulassano, la Aspesi, tutte con l'articolo davanti al cognome come una tassa o la cifra di una carboneria - si accorgono della rivoluzione più radicale tra quelle in atto: quella, appunto, delle donne. E nel racconto degli amori, delle frustrazioni, dei vezzi e delle nevrosi delle signore che diventano "moderne" si vedono i germogli dei nostri vezzi, delle nostre frustrazioni, delle nostre nevrosi. E naturalmente dei nostri amori.
19,00

Galateo per ragazze da marito

Galateo per ragazze da marito

Irene Soave

Libro: Libro in brossura

editore: Bompiani

anno edizione: 2019

pagine: 384

Cos’hanno in comune le ragazze da marito di oggi e quelle di ieri? Non poco: la “donna di una volta” è una mitologia attualissima, e il beau mariage un sogno riportato in voga dalla crisi. Tanto vale allora studiarne le regole alla fonte: una collezione di manuali per signorine e signore pubblicati fra l’Unità d’Italia e il Sessantotto. Non ci sarebbe poi molto da ridere, in quei manuali che nel corso della modernità hanno cercato di codificare la figura di una ragazza ideale: timorata delle tradizioni, ben disposta alla repressione dei propri istinti e tesa alla soddisfazione dell’unico desiderio che le è concesso – un buon matrimonio. Quando però gli stessi manuali arrivano a configurare le civetterie di una “bellissima donna dell’età della pietra” si intuisce che per renderli un deposito fossile a grande potenziale umoristico basta farne una lettura contemporanea: fresca, pratica, colta, critica ma affettuosa. È la lettura che Irene Soave ha dato a questi testi: lei è la Lettrice Modello che da Monsignor della Casa a Donna Letizia queste pagine hanno atteso per decenni, se non secoli. Una ragazza arrivata al mondo quando ognuna delle norme tradizionali era già stata trasgredita e molte erano anzi rientrate in vigore più o meno tacitamente; e una ragazza che usa il suo sense of humour per comparare la passata normativa all’almeno apparente deregulation attuale. Matrimonio, verginità, reputazione, prostituzione, dignità, libertà, lavoro, sesso e piacere: questioni colossali che la briosa scrittura di Irene Soave attraversa senza banalità, snocciolando i dilemmi della sua amletica leggera. Non: essere o non essere; ma: esserci o farci? Cercarlo o non cercarlo (il marito)? Visitare i luoghi comuni vecchi e nuovi per scegliere quali rifuggire e quali invece adottare e adattare, per farli propri. Le ragazze da marito esistono ancora. E i ragazzi da moglie?
17,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.