Libri di Henry Miller
Giorni tranquilli a Clichy
Henry Miller
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2018
pagine: 173
All'uscita del libro, nel 1956, un critico scrisse che con "Giorni tranquilli a Clichy" la letteratura si era spinta in territorio nemico molto più oltre di quanto fino a quel momento avesse osato. E non solo, verrebbe da aggiungere: aveva scoperto come può essere attraente quel territorio. Lo sono i rapporti crudi fra i due protagonisti del libro, Carl e Joey, e le professioniste del quartiere, e fra Carl e Colette, la vagabonda quindicenne che lui invita a vivere con loro. Lo sono i continui sconfinamenti fra esperienza e finzione. Lo è, soprattutto, la forma stessa che il libro assunse, quando Miller decise di costruirlo intorno alle immagini scattate dal più grande conoscitore di quella notte calda, sporca e vertiginosa che un tempo chiamavano Parigi: Brassaï. Sono pagine, quelle di Miller, che forse davvero oggi nessuno oserebbe più scrivere: ma che, per fortuna, possiamo ancora leggere.
Tropico del Capricorno
Henry Miller
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2015
pagine: 293
I sensi prima di tutto: con questo messaggio irruppe nella Parigi del 1939 "Tropico del Capricorno", a rinfocolare lo scandalo suscitato dal 'romanzo gemello' Tropico del Cancro. È sempre Henry Miller a parlarci con la sua inconfondibile voce, raccontando in prima persona i suoi anni spesi a vivere, scrivere, bere e godere la New York di inizio Novecento. Tutto è chiaro, tutto è narrato con una sincerità disarmante, che poco lascia all'illazione e tutto offre alla comprensione, alla percezione diretta. La penna di Miller corre veloce come la corrente dell'Hudson, accecante come il sole sui vetri dei grattacieli, intinta nella polvere dei marciapiedi calcati da un'umanità ricca e miserabile, creativa e prigioniera, alla ricerca dello spazio per respirare davvero. E chi legge si ritrova catapultato su quelle avenue, in quelle stanze da letto perennemente sfatte, all'inseguimento perenne dell'unica creatura che per sempre ci risulta imprendibile. Una creatura di nome Libertà.
Tropico del cancro
Henry Miller
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2013
pagine: 272
Nell'incantata, effervescente Parigi degli anni trenta, precisamente nel 1934, viene pubblicato da un piccolo editore un libro intitolato "Tropico del Cancro": sarà la miccia di uno scandalo morale e di un'insurrezione letteraria che attraverserà tutto il secolo. Negli ambienti più conservatori si parla di pornografia, nei caffè avanguardisti si inneggia alla rivoluzione: la verità è che "Tropico del Cancro" è uno dei grandi capolavori della letteratura novecentesca, un romanzo autobiografico insostituibile per la forza e la fluidità del suo linguaggio, la potenza del suo immaginario, la vivida resa degli ambienti e dei caratteri. È lo stesso Miller a parlarci di sé in prima persona, a raccontarci dei suoi amici, dei miseri eppure vibranti quartieri che attraversano e vivono. Di ubriachezza in ubriachezza, di donna in donna, di rissa in rissa, di illuminazione in illuminazione. Con una scrittura travolgente e fluviale, che trasfigura ogni evento delle piccole, eccezionali vite che sono le vite di tutti noi, facendole diventare un'epica nuova, l'epica dell'essere umani, un'epica che cantiamo tutti ritrovando in noi la sete di libertà di questo scrittore. Con contributi di Mario Praz.
Opere. Volume Vol. 1
Henry Miller
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 1992
pagine: LII-1276
Scrittore giudicato scabroso e osceno per la sua ideologia vitale imperniata sul sesso, Miller è uno degli autori più rilevanti della letteratura del Novecento. I suoi testi vengono qui presentati organicamente, con rigore filologico-critico. Nel primo volume, oltre ai tre famosi romanzi autobiografici, sono inclusi i saggi e alcuni scritti meno noti, ma di estremo interesse.
Parigi 1928
Henry Miller
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2020
pagine: 155
"Nexus", la terza parte della Crocifissione in rosa, termina con la partenza di Henry Miller per Parigi: "Parigi 1928" è la cronaca di quel viaggio a lungo sognato dell'autore americano: la Parigi degli anni folli, dove non solo è possibile inebriarsi della nuova cultura degli intellettuali francesi a lungo ammirati dal grande scrittore americano, Cocteau, Soutine, Ernst, Tzara, Aragon, Cendrars, Varèse, ma anche dove ricongiungersi ai grandi espatriati americani, prima di tutti Hemingway e Fitzgerald, nella ricerca non solo di una cultura più innovativa e più libera, ma anche di un ambiente e di una vita completamente diversa dal puritanesimo della madre patria. D'altronde, è difficile immaginare una città che più corrisponda alle attese di Henry Miller che, dopo questo primo viaggio con la moglie June (nel romanzo chiamata Mona), vi si stabilirà definitivamente, senza June, fino alla scoppio della guerra e dove pubblicherà "Tropico del Cancro", "Tropico del Capricorno" e "Primavera nera", che per il loro contenuto erotico saranno introdotti negli Stati Unito solo clandestinamente. Come sempre in Miller, anche in "Parigi 1928" è difficile segnare il confine tra diario e romanzo, tra cronaca e invenzione, e la narrazione procede secondo lo stile pirotecnico di Miller, nel quale fatti quotidiani, osservazioni fulminanti, incontri stupefacenti e, naturalmente, eros si fondono in uno stile che sta alla base della nuova letteratura del Novecento.
Il tempo degli assassini
Henry Miller
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2013
pagine: 143
"Ecco il tempo degli Assassini" è il rintocco che chiude Mattinata d'ebbrezza nelle "Illuminazioni" di Rimbaud. Ed è la frase che intitola, con una polivalenza di significati, della quale Rimbaud è solo in parte responsabile, questo saggio scritto da Miller per il centenario della nascita del poeta. La normale richiesta del lettore di cose critiche, quella di imparare a leggere meglio un artista, vi è notevolmente soddisfatta: in queste pagine si vede, raffigurato con spavalda icastica, a volte anche settaria, chi sia stato Rimbaud, per quale vocazione e destino per quale intreccio di circostanze personali e concause legate al suo tempo egli abbia dovuto scrivere ciò che ha scritto." (Giacomo Debenedetti)
Storia di una passione. Lettere 1932-1953
Anaïs Nin, Henry Miller
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2019
pagine: 544
Vent'anni di lettere che mettono a nudo un rapporto sentimentale che si rivela più carnale e terreno di quanto si immaginasse. L'incontro tra Anais Nin e Henry Miller non è un semplice incontro culturale, basato solo su affinità intellettuali. Dalla frammentarietà delle lettere emerge una storia intensa, che si racconta da sola tra dichiarazioni d'amore, ricatti, gelosie e tenerezze. L'epistolario è anche il resoconto di una grande amicizia che rimase intatta lungo tutta la vita dei due scrittori.
Ultime intimità
Henry Miller
Libro: Libro in brossura
editore: Ripostes
anno edizione: 2018
pagine: 96
Henry Miller racconta la sua vita e le sue opere attraverso una serie di interviste durate una settimana, rese nel '79 a due anni dalla morte, nella sua casa di Pacific Palisades (Los Angeles), allo scrittore e giornalista belga Pascal Vrebos. In dialoghi lucidi e vivaci, perentori e gioiosi secondo il suo temperamento, lo scrittore ottantottenne ci dice ciò che pensa e sente intorno agli eterni problemi: della creazione artistica, del basso e dell'alto della vita, della follia, della morte, dell'amore.
Parigi-New York andata e ritorno
Henry Miller
Libro: Libro in brossura
editore: Minimum Fax
anno edizione: 2018
pagine: 140
Scritto nei primi anni Trenta, nel periodo di massima creatività artistica di Henry Miller e cioè a cavallo delle pubblicazioni di "Tropico del Cancro" e "Tropico del Capricorno", questo libro è stato pubblicato per la prima volta in Italia da minimum fax. Mentre è a bordo della nave che lo traghetta da una sponda all'altra dell'Atlantico, Miller scrive in prima persona raccontando il proprio stato d'animo di esule volontario in Europa che si ritrova a tornare in patria, con il tipico sguardo trasversale e rutilante rivolto tanto agli Stati Uniti trafitti dalla recente Grande Depressione quanto all'Europa impantanata nel fascismo e nel nazismo. Parigi-New York andata e ritorno si legge d'un fiato, ed è una lettura perfetta tanto per i numerosissimi fan di Miller, quanto per chi voglia avvicinarsi allo scrittore per la prima volta. È infatti un compendio, un concentrato di tutti gli elementi che hanno fatto di Henry Miller uno degli autori più amati del Novecento: la vita bohémienne, gli amori travolgenti, il sesso sfrenato, l'idillio per l'arte e per la scrittura, un forte senso etico, la voglia di vivere ogni secondo con l'intensità di una vita intera. Questo libro è puro Henry Miller al 100%!
Il sorriso ai piedi della scala
Henry Miller
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2016
pagine: 79
"Questa è la sola storia vera che io abbia raccontato fino adesso," dice Miller nell'epilogo scritto per questo racconto. Un'affermazione strana perché si tratta forse della sua unica storia di fantasia pura. Ma Miller chiarisce: "I miei personaggi sono tutti reali, presi dalla vita, dalla mia vita, mentre Augusto è l'unico che nasce dal regno della fantasia. Ma che cos'è questo regno della fantasia che ci circonda e assedia da ogni parte, se non la realtà stessa?". Nella storia di Augusto, il clown geniale e disperato che recita ogni sera "il dramma dell'iniziazione e del martirio", Miller ha voluto parlare del vero artista e del suo faticoso percorso.
Riflessioni sulla morte di Mishima
Henry Miller
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2016
pagine: 46
Nel novembre del 1970 Yukio Mishima, dopo aver occupato gli uffici del generale Mashita e aver pronunciato un duro discorso contro la costituzione pacifista giapponese del 1947 davanti a un migliaio di soldati, si suicida. Si toglie la vita tramite il seppuku, il suicidio rituale dell'antica tradizione dei samurai. Una morte sconvolgente, preparata con meticolosità e infine celebrata come un rituale spettacolarmente tragico. Di questo martirio, in cui un'etica eroica da antico samurai convive singolarmente con un estetismo quasi dandy, Miller evita di dare un giudizio. Ma al contempo l'attrazione che sente per la figura di Mishima è profonda. Gioventù, bellezza e morte sono i temi che lo scrittore americano rintraccia nel suo omologo giapponese. Di Mishima, Miller ammirava il coraggio, lo stoicismo, la genialità e il sogno vano di restaurare la virtù e la spiritualità proprie della tradizione giapponese. "Mishima fu un patriota nel senso più autentico del termine. Amava la sua terra al punto di esser pronto a sacrificare ogni cosa per salvarla." Anche la vita.