Libri di Gino Zaccaria
Meditazioni scismatiche. Il nulla e il tempo, l'infinito e l'arte
Gino Zaccaria
Libro: Libro in brossura
editore: Olschki
anno edizione: 2022
pagine: 523
Il libro si articola in dodici meditazioni (inaugurate da un breve Preludio) che muovono i propri passi in quella primigenia dimensione – denominata «scisma» – grazie alla quale il pensiero può dedicarsi a uno fra i compiti che la tradizione filosofica, nell'epoca della sua fine, gli assegna: concepire il nulla in modo che il tempo, l'infinito e l'arte siano fondati e istituiti nei loro rispettivi tratti originari, e perciò stesso futuri. Tutto allora si tramuta, divenendo "scismatico": il nulla si libera di ogni metafisica vuotezza e inizia a risuonare come l'ineludibile richiamo a prestare ascolto alla voce del dio scomparso nell'annichilimento dell'essere; il tempo si scinde sia dall'attimo che scade ("tempo-scadenza") sia dall'eternità ("tempo-estensione") per assumere la tempra dell'istante che, nella misura in cui genera lo spazio e i suoi luoghi, restituisce all'uomo l'attesa di un genuino abitare terrestre; l'infinito si ritrae dalla sua avvilente sterminatezza e si configura come il celeste invito all'assunzione di una retta finitudine. Così l'arte può affrancarsi dal suo odierno destino tecnico-cibernetico, che la costringe ad apparire innanzitutto come "espressione" e "creatività", per riaversi nella sua provenienza e infine nella sua genuina aspirazione.
Dello spirito. Heidegger e la questione
Jacques Derrida
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2022
pagine: 144
«Parlerò dello spettro, della fiamma e delle ceneri. E di ciò che evitare significa per Heidegger». Sono le prime parole del libro: ora, lo «spettro» (che in francese suona «revenant», ovvero «spirito», anima di un morto che si suppone ritorni dall’altro mondo) è proprio lo spirito, e Derrida mostra come questa parola, evitata in ‘Essere e tempo’, ritorni nel pensiero del filosofo tedesco a un preciso punto del suo cammino, nel 1933, anno della celebre prolusione accademica intitolata ‘L’autoaffermazione dell’università tedesca’. Che cosa vuol dire la parola «spirito» nell’opera di Heidegger? E che cosa significano le sue dichiarazioni sulla «crisi dello spirito» e sulla «libertà dello spirito»? Per rispondere, Derrida ripercorre il sentiero seguito dal filosofo tedesco a partire da ‘Essere e tempo’ e fino al testo dedicato alla poesia di Trakl, con una analisi ricca di riferimenti alle letture di Hölderlin, Schelling e Nietzsche. ‘Dello spirito’ è il resoconto del tormentato dialogo di Derrida con Heidegger; dialogo impietoso e a tratti aporetico, ma decisivo.
Pensare il nulla. Leopardi, Heidegger
Gino Zaccaria
Libro: Copertina morbida
editore: Ibis
anno edizione: 2015
pagine: 277
"La parola 'nulla' è la dizione guida del canto di Leopardi. Essa è tale, però, non già perché occupi una posizione 'destinalmente' avanzata dalla quale indirizzerebbe il poeta alle questioni ultime, inducendolo a ideare una 'fusione' di poesia e filosofia come 'estremo rimedio' contro la sua (del nulla) angosciante verità - ma perché, piuttosto, resta indietro, alla fonte, da cui, silente, avvia il pensante all'osticità dell'erranza. Il nulla risuona da una vaghezza per la quale manca ancora l'udito. Nel suo suono, infatti, sentiamo d'impatto l'annientamento d'ogni cosa, la scempia nullità - i cosiddetti 'nihil absolutum' e 'nihil negativum'. Consideriamo l'assoluta negatività del nulla come un dato inoppugnabile. Così non siamo interessati alla sua attendibilità. Di conseguenza, ne tralasciamo l'origine, rendendoci in tal modo fautori della più ostinata spensieratezza. I nostri sensi si attengono sempre alla contingenza, divenuta, nel frattempo, la base operativa dell'odierno sapere informato al pensiero computante - il quale, peraltro, camuffandosi da 'pensiero essenziale', innalza ormai la contingenza stessa al rango di realtà eterna. Siamo talmente assuefatti a questa comoda sensazione da non essere neppure sfiorati dal sospetto che ci attendano, nascosti e custoditi nella lingua madre, un altro intendere e un diverso pensare.
La provenienza dell'arte. Atena e l'enigma
Gino Zaccaria
Libro: Libro in brossura
editore: Ibis
anno edizione: 2015
pagine: 198
Il tema del libro è la "provenienza" dell'arte - non nel senso della sua nascita storica o della sua genesi culturale, bensì in quello, originario e in sé attendibile, del "regno che vige già prima di ogni arte e che concede all'arte ciò che le si addice, ciò che fa di essa quell'indole che è". La trattazione mostra come tale regno possa essere attinto con sufficiente nitidezza solo se il pensiero si volge indietro verso l'antico mondo greco, affidandosi in particolare alla voce e ai cenni della dea Atena, conservati nelle opere della poesia e della filosofia. Ciò che infine apparirà non sarà una nozione astratta di arte, né, tantomeno, un suo concetto spendibile nell'attualità, ma il suo "enigma", ossia - posto di udire questa parola "con orecchie greche" - la promessa di una conversione dell'arte stessa verso un suo "altro inizio".
Lingua pensiero canto. Un seminario sull'essenza della parola
Gino Zaccaria
Libro: Libro in brossura
editore: Ibis
anno edizione: 2011
pagine: 250
Il libro affronta il tema dell'essenza della lingua madre mirando a determinare tale essenza alla luce del suo carattere originariamente poetico-pensante. Il libro prende le mosse da una decostruzione del "comune concetto della parola", mostrando la natura coercitiva degli assunti-di-fondo di ogni approccio tecnico-scientifico al dire. L'elemento interessante per il lettore odierno è che ci aiuta a capire come la dote della lingua sia sì un bene ma anche un'insidia: un bene, perché essa è il necessario orizzonte di ogni via verso la verità - un'insidia, perché, proprio in forza della potenza della parola, l'uomo trova la via dell'inganno e della violenza. Lo stile della trattazione è didattico e chiaro, e non presuppone particolari competenze filosofiche. Il volume è una ristampa ampliata al 2014.
L'inizio e il nulla. Colloquio di un logico, di un aiutante e di un pittore
Gino Zaccaria
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2010
pagine: 189
Il tema del libro è l'enigma dell'intesa fra il pensiero, il canto e la pittura. La sua discussione è affidata al cammino di tre coll-quianti: un logico, un aiutante e un pittore. Il cammino, qui, non è un moto dialettico a tre voci, ma, più semplicemente, un corso di parole, pensanti e poetiche, rinvenute e coniate, in una giornata di primavera, dal mattino al tramonto, lungo il sentiero del promontorio del Mesco, fra Levante e le Cinque Terre. I colloquianti si accorgono, fin dall'avvio, che il cammino è il sentiero stesso su cui errano. Il titolo "L'inizio e il nulla" ricorda le due dizioni grazie alle quali il colloquio trova il suo cadenzato andamento. L'"inizio", affrancato dal suo significato comune, assumerà il senso poetico dell'avvento. Il "nulla", liberato dalla morsa della nullità, indicherà quella vaghezza che, senza coartare, costringe l'uomo - il poeta, il pittore - a cantare l'inizio. Sulla scorta dell'inizio e del nulla così ripensati, i colloquianti giungeranno a un chiarimento delle "indoli prime" del canto e della pittura: la luce, il suono e il colore.
Dasein: da-sein. Tradurre la parola del pensiero
Gino Zaccaria, Ivo De Gennaro
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2007
pagine: 189
Dasein inteso come Da-sein è, in Heidegger, il segno dell'affrancamento dalla metafisica. La parola pensa dunque in vista di un'umanità che non sia più incardinata, contro la propria indole, nell'animalità e nel mero vivere. In Italia, l'ormai consolidata interpretazione del Dasein mediante il conio "esserci" è ritenuta non solo in sé consona, ma addirittura come la più felice fra quelle finora proposte nelle varie lingue. Il presente studio - il cui costante riferimento resta la sfera d'incontro fra le lingue madri italiana e tedesca - giunge a una conclusione sorprendente: l'"esserci" non solo non permette di intendere, in italiano, il Dasein, ma addirittura riporta - e nel più subdolo dei modi - l'intero tentativo di Heidegger sul piano del vissuto, mostrando così una singolare capacità di infirmazione. L'"esserci", insomma, impedisce che un universale seme di libertà dell'uomo, inizialmente custodito in tedesco, possa infine essere accolto anche nel terreno del pensiero italiano.
Hölderlin e il tempo di povertà. Un seminario sull'enigma della poesia
Gino Zaccaria
Libro
editore: Ibis
anno edizione: 2000
pagine: 176
L'inizio greco del pensiero. Heidegger e l'essenza futura della filosofia
Gino Zaccaria
Libro
editore: Marinotti
anno edizione: 1999
pagine: 484
Dello spirito. Heidegger e la questione
Jacques Derrida
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2015
pagine: 142
"Parlerò dello spettro, della fiamma e delle ceneri. E di ciò che evitare significa per Heidegger". Sono le prime parole del libro: ora, lo "spettro" (che in francese suona "revenant", ovvero "spirito", anima di un morto che si suppone ritorni dall'altro mondo) è proprio lo spirito, e Derrida mostra come questa parola, evitata in "Essere e tempo", ritorni nel pensiero del filosofo tedesco a un preciso punto del suo cammino, nel 1933, anno della celebre prolusione accademica intitolata L'autoaffermazione dell'università tedesca. Che cosa vuol dire la parola "spirito" nell'opera di Heidegger? E che cosa significano le sue dichiarazioni sulla "crisi dello spirito" e sulla "libertà dello spirito"? Per rispondere, Derrida ripercorre il sentiero seguito dal filosofo tedesco a partire da "Essere e tempo" e fino al testo dedicato alla poesia di Trakl, con una analisi ricca di riferimenti alle letture di Hòlderlin, Schelling e Nietzsche. "Dello spirito" è il resoconto del tormentato dialogo di Derrida con Heidegger; dialogo impietoso e a tratti aporetico, ma decisivo.
La dittatura del valore
Ivo De Gennaro, Gino Zaccaria
Libro
editore: McGraw-Hill Education
anno edizione: 2011
pagine: 142
Il libro tenta di far emergere e di chiarire le potenze che agiscono sull'insegnamento e sulla ricerca quando questi ultimi si lascino informare alle leggi della terra ormai divenuta pianeta, ovvero al nuovo ordine della "terra globalizzata". Il suo intento è innanzitutto il seguente: mostrare, con i mezzi offerti dalla filosofia, la natura della minaccia che grava sul rapporto fra la scienza e la verità, e quindi nel fulcro stesso dell'università - e ciò affinché possa avvenire un risveglio dal torpore dell'ordinaria esistenza accademica. La trattazione è divisa in due parti, dedicate, rispettivamente, all'interrogazione del cosiddetto "modello didattico" (quale strumento di omologazione dell'insegnamento universitario) e a una diagnosi fenomenologica della prassi della peer review (quale strumento di controllo della ricerca scientifica). Della prima parte è pubblicata anche la versione inglese.
Pensare il nulla. Leopardi, Heidegger
Gino Zaccaria
Libro: Copertina morbida
editore: Ibis
anno edizione: 2011
pagine: 251
"In somma il principio delle cose, e di Dio stesso, è il nulla." (Leopardi "Zibaldone 1341"). "Gli interroganti hanno deposto ogni curiosità; il loro presagire ama il nulla, nel quale essi riconoscono il più antico principio" (Heidegger "Beitrage zur Philosophie").