Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Libri di Gennaro De Crescenzo

Le industrie del Regno di Napoli

Le industrie del Regno di Napoli

Gennaro De Crescenzo

Libro: Libro in brossura

editore: Grimaldi & C.

anno edizione: 2012

pagine: 190

18,00

Contro Garibaldi. Appunti per demolire il mito di un nemico del Sud

Contro Garibaldi. Appunti per demolire il mito di un nemico del Sud

Gennaro De Crescenzo

Libro: Copertina rigida

editore: Editoriale Il Giglio

anno edizione: 2006

pagine: 104

A circa un secolo e mezzo dall'unificazione italiana, è necessario parlare di soldi rubati, saccheggi, popoli massacrati, paesi devastati, milioni di meridionali deportati verso paesi sperduti. E non ci sono alternative: o Garibaldi fece l'Italia unita con tutte le responsabilità e le conseguenze ancora vive sulla nostra pelle o non si capisce perché ne parliamo ancora e magari lo celebriamo per anniversari o bicentenari. Documenti o meglio prove alla mano, Garibaldi va riletto o meglio "processato" per la falsità del suo eroismo, per l'immoralità del suo comportamento (invase senza dichiarazione di guerra un regno pacifico), per i danni morali e materiali subiti dal Sud (con lui finì il tempo dei primati borbonici e iniziò una "questione meridionale" prima sconosciuta e tuttora irrisolta). O Garibaldi non sapeva nulla di quanto gli accadeva intorno, non si accorgeva che nel suo nome venivano imprigionate, torturate e massacrate migliaia di persone e non si potrebbe assolverlo in alcun modo; o Garibaldi era consapevole e artefice di tutto questo. In entrambi i casi ci si allontana per sempre dall'immagine di "eroe senza macchia e senza paura" diffusa dalla storiografia ufficiale.
8,00

I peggiori 150 anni della nostra storia. L'unificazione come origine del sottosviluppo del sud

I peggiori 150 anni della nostra storia. L'unificazione come origine del sottosviluppo del sud

Gennaro De Crescenzo

Libro: Copertina morbida

editore: Editoriale Il Giglio

anno edizione: 2012

pagine: 88

Il degrado economico e sociale delle regioni del Sud è la conseguenza dell'unificazione italiana. Nuovi studi di ricercatori del CNR, della Banca d'Italia e dello Svimez dimostrano che prima dell'unità, le regioni meridionali erano allo stesso livello o a livelli maggiori di ricchezza diffusa, industrializzazione e alfabetizzazione delle regioni settentrionali e perfettamente in media con i maggiori Stati europei. Il Regno delle Due Sicilie era il più ricco e florido Stato della penisola, considerato e rispettato in campo internazionale anche per lo spirito di iniziativa e di intrapresa delle sue popolazioni. Gli studi analizzati ne saggio dimostrano che solo dopo l'unificazione è iniziato un lento ed inesorabile decadimento che ha portato il Sud alla miseria, concentrando ricchezze, lavoro e benefici al Nord.
12,00

Il Sud dalla Borbonia felix al carcere di Fenestrelle. Perché non sempre la storia è come ce la raccontano

Il Sud dalla Borbonia felix al carcere di Fenestrelle. Perché non sempre la storia è come ce la raccontano

Gennaro De Crescenzo

Libro: Libro in brossura

editore: Magenes

anno edizione: 2014

pagine: 149

"Borbonia felix"? Nessuno lo ha mai scritto o detto, ma non è un caso se tutti i primati positivi nel Regno delle Due Sicilie diventano negativi solo dal 1860 con una inversione di tendenza che resiste nel tempo e arriva fino a oggi. È un dato di fatto. Il monopolio della cultura ufficiale è finito e da qui parte quella nuova storiografia degli storici "neoborbonici" o degli storici "senza patente" che costituiscono davvero un fenomeno nuovo e dilagante, che costringono gli storici "professionisti" a scrivere libri per rispondergli (anche se fingono di ignorarli), che costringono e costringeranno (e spesso hanno già costretto) gli stessi storici a cambiare i loro libri in attesa di testi che ricostruiscano tutta la nostra memoria storica. Prefazione di Lorenzo del Boca.
12,00

Rudimenti di storiografia longobarda: il ducato di Napoli nella toponomastica

Rudimenti di storiografia longobarda: il ducato di Napoli nella toponomastica

Antonio Vito Boccia, Gennaro De Crescenzo

Libro: Libro rilegato

editore: ABE

anno edizione: 2024

pagine: 128

Dal punto di vista politico-istituzionale al duca spettavano compiti relativi agli aspetti militari e fiscali, al vescovo quelli relativi agli aspetti liturgici e quelli relativi alle strutture ecclesiastiche e ai monaci e alle monache quelli relativi all'assistenza, alla carità e alla organizzazione rurale alla base dell'economia del tempo. Di primo piano, allora, il ruolo del monachesimo locale che, attraverso i suoi enti di diverse dimensioni, gestiva un potere importante una volta decaduti gli ospedali municipali e "laici" fin dalla metà del V secolo. Anche in questo aspetto emerge una caratteristica che rappresenta forse un "unicum" tra le città del tempo: Napoli, pur nella sua autonomia rispetto a Bisanzio, operò una fusione tra la cultura greca delle sue radici e quella latina. Erano diverse e consistenti, del resto, le comunità ellenofone in tutta la Campania ed era diffuso dappertutto un senso di rispetto e ospitalità verso queste persone che richiamavano, per tanti aspetti, elementi dell'antica Magna Grecia. In questo senso pesava la consolidata tradizione dei traduttori presso gli Scriptoria napoletani e anche quella delle letture e dei canti in greco nelle cerimonie più solenni (uso presente solo a Roma a quel tempo) in un bilinguismo che conteneva implicazioni originali, articolate e affascinanti. Sorprende, come detto in precedenza, il mancato approfondimento di quello che alcuni studiosi hanno giustamente definito "particolarismo napoletano", un aspetto sinonimo di una dinamicità e di una originalità con pochi precedenti almeno in Italia. Tra altre fonti, la Cronaca di Partenope sostiene la tesi delle sei chiese greche presenti in città e si registra anche una singolare tradizione: la mattina del sabato santo, i primiceri/responsabili di queste chiese erano tenuti a recarsi al duomo per cantare o leggere sei lezioni greche e, a Pasqua, assistere il Cimiliarca (ministro di culto) e cantare il Credo in lingua greca e secondo il rito dei Greci con la riproduzione di alcuni atti comici o facezie dette in latino volgare "squarastase". Napoli fu capace, così, di diventare e restare un simbolo della grecità ma una grecità letta, vissuta e realizzata attraverso la latinità con la creazione di nuovi modelli istituzionali, liturgici, linguistici e politici. In questo rivestirono una grande importanza le scelte "autonomistiche" e accentratrici da parte dei duchi, forti di un senso di appartenenza di grande rilievo culturale. E questo discorso si lega profondamente ai fattori locali "identitari" che spesso vengono richiamati (in qualche caso per condannarli o per negarli) anche in tempi recenti. Napoli, allora, come capitale culturale e, in seguito, politica di un intero territorio destinato, nei secoli, ad espandere i suoi confini ben oltre quelli della "città-stato-signoria" ducale. La storia del ducato, allora, diventa paradigmatica e anche coerente con la storia di una identità che parte dalle radici greche, passa per quelle latine e diventa, poi, tra i Normanni e i Borbone, la base di una "nazione napoletana" che spesso ancora oggi fornisce spunti per dibattiti vivaci e utili. Perciò ci pare molto significativo un documento nel quale il duca Sergio IV concede diversi beni e privilegi al monastero di San Gregorio «affinché le Sacre Vergini potessero pregare per i loro donatori e per la salute della patria». Questo testo intende rappresentare un primo tentativo di ricostruzione complessiva dell'ormai dimenticato periodo alto-medievale, vissuto dalla città di Napoli. Forse per le obiettive difficoltà di reperire fonti, noi oggi ci troviamo di fronte a un autentico paradosso: conosciamo di fatti la storia della Napoli greca e di quella romana, ma sul cosiddetto "ducato di Napoli" (definizione che utilizzeremo solo per esigenze di sintesi e semplificazione) - peraltro un periodo complesso e lungo oltre seicento anni (VI-XII secolo) - le ricerche e gli approfondimenti sono sempre stati limitatissimi.
44,00

Noi, i neoborbonici! Storie di orgoglio meridionale

Noi, i neoborbonici! Storie di orgoglio meridionale

Gennaro De Crescenzo

Libro: Libro in brossura

editore: Magenes

anno edizione: 2016

pagine: 332

L'analisi e la sintesi delle "questioni meridionali" più dibattute in questi anni: i primati borbonici, le condizioni del Regno delle Due Sicilie prima dell'unificazione italiana, i soldati di Francesco II di Borbone e i lager dei Savoia, i meridionali massacrati come briganti, deportati, dimenticati, discriminati, l'emigrazione, il divario Nord-Sud dal passato al presente. Una lettura della storia diversa da quella "accademica" ma appassionata, documentata e nel segno di un orgoglio sempre più necessario per un (vero) riscatto del Sud. Dopo oltre vent'anni di ricerche e di attività oggi "la stragrande maggioranza dei meridionali" (e non solo) condivide le tesi di un movimento culturale, quello neoborbonico, che viene (finalmente) raccontato dai suoi artefici.
16,00

Storia delle due Sicilie dal 1847 al 1861

Storia delle due Sicilie dal 1847 al 1861

Giacinto de'Sivo

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Grimaldi & C.

anno edizione: 2016

pagine: 1036

“Mai come in De Sivo la biografia deve essere collegata alle opere. De Sivo è uno degli ultimi rappresentanti di un mondo nel quale etica e politica coincidono. Un mondo in cui le azioni e le scelte di una vita devono seguire linee che vanno nella stessa direzione. E proprio la sua caratteristica principale fu per i suoi detrattori (del passato e del presente) il suo punto più debole. Non per caso, allora, il suo essere "borbonico" gli fu rimproverato come se fosse stato un limite per i suoi studi e per le sue ricerche quando era vero esattamente il contrario. Una delle sue descrizioni del Regno più utilizzate nel nostro mondo resta anche una delle più ricche di significati: ‘La patria nostra era il sorriso del Signore. La Provvidenza la faceva abbondante e prospera, lieta e tranquilla, gaia e bella, aveva leggi sapienti, morigerati costumi e pienezza di vita, aveva esercito, flotta, strade, industrie, opifici, templi e regge meravigliose, aveva un sovrano nato napolitano e dal cuore napolitano. L'invidia, l'ateismo e l'ambizione congiurarono insieme per abbatterla e spogliarla'.” (Gennaro De Crescenzo)
59,90

L'industria del Regno di Napoli (1859-1860)

L'industria del Regno di Napoli (1859-1860)

Angelo Mangone

Libro: Libro in brossura

editore: Grimaldi & C.

anno edizione: 2018

pagine: 106

L'industria del Regno di Napoli, qui proposto nella seconda edizione rivista dall'autore, si è affermato come un imprescindibile classico nella storiografia relativa alla questione dell'industria del mezzogiorno preunitario e del suo destino. L'attuale situazione subalterna e arretrata del Mezzogiorno viene finalmente esaminata alla luce di un 'analisi non solo qualitativa ma anche di precisi dati quantitativi che ne garantiscono l'attendibilità, per una più completa valutazione dì quel «dualismo» economico Nord-Sud che si è sempre più aggravato dal 1861 ad oggi. Introduzione di Gennaro De Crescenzo. Con una nota di Fabio Mangone.
24,00

Tombola storica del 1734. La storia del lotto a Napoli. I personaggi. L'originaria smorfia del '700. Commedia in «90 atti»

Tombola storica del 1734. La storia del lotto a Napoli. I personaggi. L'originaria smorfia del '700. Commedia in «90 atti»

Davide Brandi

Libro: Libro in brossura

editore: Eracle

anno edizione: 2018

pagine: 290

"La lotta al vizio ed al gioco era una delle missioni principali del Padre Rocco perché causa di cotanta povertà. Nelle udienze a Corte, chiedeva ripetutamente l'abolizione del lotto ma le entrate da tale attività rappresentavano una considerevole risorsa per l'economia del Regno... Si giunse quindi ad un accordo tra Carlo I e Padre Rocco che, almeno nel periodo natalizio e pasquale, le estrazioni fossero sospese affinché il popolo potesse dedicarsi con maggior impegno ai sacramenti e frequentare i siti religiosi..."
16,90

Il libro dei primati del regno delle due Sicilie dal 1734 al 1860. 135 record descritti, illustrati e documentati

Il libro dei primati del regno delle due Sicilie dal 1734 al 1860. 135 record descritti, illustrati e documentati

Gennaro De Crescenzo

Libro: Libro rilegato

editore: Grimaldi & C.

anno edizione: 2019

pagine: 230

"Molti nobili ingegni sono appo noi, molte opere egregie dànnosi a luce ma la lor fama il più delle volte non giunge di là dal confine della nostra terra. Per il che abbiamo in animo di registrare in quest'opera e gli uomini chiari che vanta la patria e lor cose". Si potrebbero utilizzare queste parole di un'antica rivista pubblicata a Napoli a metà Ottocento per capire il senso di un testo che descrive alcuni primati del Regno di Napoli e delle Due Sicilie: un sano senso di appartenenza e di orgoglio. Ma questo, da solo, non basta e non basterebbe a giustificare queste pagine. Dai lavori pubblici al diritto, dalle produzioni specialistiche alle scoperte scientifiche, dalle conquiste sociali alle tecnologie più avanzate: spesso, leggendo tra i documenti della nostra storia le notizie relative ai primati del Regno di Napoli, di Sicilia e delle Due Sicilie (useremo l'ultima definizione per sintesi) viene fuori un quadro inedito di una nazione che stava seguendo un suo percorso politico, sociale, economico e culturale sostanzialmente coerente con le scelte delle sue classi dirigenti e con le aspettative dei popoli governati. In questa sede saranno segnalati sinteticamente i primati più significativi: in qualche caso si trattò di episodi importanti ma isolati, altri hanno costituito le basi e le premesse per ulteriori progressi. Quei primati restano la rappresentazione più efficace della storia di un regno, delle sue popolazioni e dei suoi governanti, oltre che l' esempio di ciò che sapevamo fare appena un secolo e mezzo fa: una sorta di "spot", di "simboli" e di "icone" in un' epoca nella quale si vive sempre di più di spot, simboli e icone, di immagini che siano in grado di raccontare e di spiegare (ed è questo, forse, uno dei motivi del loro successo e della loro diffusione).
65,00

I Borbone delle Due Sicilie-The Bourbon of the Two Sicilies

I Borbone delle Due Sicilie-The Bourbon of the Two Sicilies

Gennaro De Crescenzo, Salvatore Lanza

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Scripta Maneant

anno edizione: 2022

pagine: 248

Edizione a tiratura limitata in 399 copie con 5 medaglie celebrative e cartina storica riprodotta in facsimile.
7.500,00

Storie dalle Due Sicilie. Racconti e altre verità

Storie dalle Due Sicilie. Racconti e altre verità

Gennaro De Crescenzo

Libro

editore: Edizioni Mea

anno edizione: 2022

pagine: 184

In queste pagine c’è il racconto di una storia. Un’altra storia. Notizie archivistiche e vite di uomini e donne cancellate dai libri per troppo tempo. Ecco, allora, nomi e volti, voci e grida, sorrisi e lacrime, sudore, sangue, polvere, pioggia, caldo, freddo, sole e neve per capire meglio. Nomi e volti in qualche racconto che ha la storia come sfondo, come premessa e come conclusione ma sempre con lo stesso segno: l’amore per la nostra terra e per la nostra gente dell’attuale Sud e dell’antico Regno delle Due Sicilie.
19,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.