Libri di Gaia Bindi
Impalestra tra Museo e Accademia. Catalogo della mostra (Firenze, 22 gennaio-5 febbraio 2025). Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Mandragora
anno edizione: 2025
pagine: 104
"Impalestra tra Museo e Accademia" racconta un importante progetto che ha avuto luogo dal 22 gennaio al 7 febbraio 2025 al Museo Novecento di Firenze, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti della città. È infatti il catalogo che raccoglie le esposizioni di undici giovani artisti, studenti e studentesse dell’Accademia. La mostra, il cui titolo rimanda a un’idea di allenamento ed esercitazione, è stata articolata attraverso un ciclo di cinque incontri per creare un dialogo tra arte contemporanea, istituzioni, pubblico e creativi di giovane età. Si è trattato di un evento a metà tra l’artist talk e la performance, in cui gli spettatori erano chiamati a interagire con gli artisti emergenti e le loro opere. L’obiettivo era creare una connessione e una sinergia tra istituzioni culturali e formative, offrendo la possibilità ad artisti e artiste che stanno ancora studiando di mettersi in mostra e confrontarsi con il grande pubblico da museo. Dopo le introduzioni al volume della direttrice dell’Accademia Gaia Bindi e del direttore artistico del Museo Sergio Risaliti, entriamo nel vivo delle opere, descritte e commentate dai docenti tutor che hanno collaborato all’iniziativa. Un viaggio tra presente e futuro per abbattere le barriere elitarie del mondo dell’arte e avvicinarlo ai più giovani. Testi di Laura Lombardi, Pantani-Surace, Carlo Falciani, Paolo Parisi, Lorenzo Bruni.
Arte, ambiente, ecologia
Gaia Bindi
Libro: Libro in brossura
editore: Postmedia Books
anno edizione: 2019
pagine: 160
Ad essere mutato non è solo l'ambiente, così all'arte vorremmo chiedere di più di quella deriva "infotainment" che sta prendendo in alcuni casi. L'intreccio tra arti visive e ecologia non è, però, una tendenza recente e questo libro ha il compito di analizzarne la storia e le pratiche più recenti. "Il ruolo delle arti ecologiche è quello di collaborare alla presa di coscienza della maggioranza degli abitanti del pianeta, superando con l'empatia estetica la “grande cecità” che ci attanaglia. Perché arti ecologiche al plurale? Perché il campo delle sperimentazioni degli artisti sulla questione ambientale è divenuto felicemente vasto e variegato. In questo scritto passerò in rassegna le tematiche dei sei capitoli che compongono il libro evocando le riflessioni e le idee che ciascuno di essi può proporre ai lettori". (dalla prefazione di Piero Gilardi)
Resistenza. Resilienza. Ediz. italiana e inglese
Gaia Bindi, Piero Gilardi
Libro
editore: Prinp Editoria d'Arte 2.0
anno edizione: 2019
pagine: 80
Il volume propone una riflessione sulla coppia complementare di due obiettivi strategici dei movimenti ecologisti e della loro base sociale. La resistenza nella sua forte connotazione sociale è, come dice John Holloway, l'espressione di una soggettività ribelle che a partire dal '68 e dalle sue istanze rivoluzionarie, si è via via accresciuta in tutti i continenti dove la rapacità del capitalismo e del neoliberismo hanno progettato nuovi sistemi e infrastrutture per depredare l'ambiente naturale e inquinarlo, scontrandosi con movimenti tenaci e durevoli di opposizione come, ad esempio in Italia, i movimenti NO TAV, NO TAP e NO MUOS. La resilienza a partire dai primi anni 2000 è diventato l'altro asse strategico fondato sul superamento del concetto ambiguo della sostenibilità e quindi sulla convergenza tra le numerose forme di autonomia e resistenza sociale che operano a livello locale e che spesso sono già collegate tra loro da rapporti di mutua collaborazione.
Piero Gilardi. Estetiche dell'antropocene. Catalogo della mostra (Carrara, 7 luglio-26 agosto 2017)
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2017
pagine: 59
"Spero di poter riunire, un giorno, tutti i tappeti che sto realizzando in un luogo largo e piano, racchiuso da una cupola informe e opalescente: in quell'ambiente rarefatto l'immagine di ogni tappeto comincerà a dilatarsi e a deformarsi secondo un ritmo organico incomprensibile ma accettabile". Così scrive Piero Gilardi nel 1966, nel testo di presentazione alla personale presso la Galleria Sperone a Torino. Da questa frase è nata l'idea della mostra che oggi accoglie in un unico ambiente - l'aula magna dell'accademia di belle arti di Carrara - una decina di tappeti-natura realizzati tra il 1967 e il 2002, riunendo in un solo colpo d'occhio voli di gabbiani e campi di cavoli, vegetazione tropicale e spiagge sassose. Rispetto al sogno espresso da Gilardi manca la cupola: è vero. Ma questa distesa organica di una natura improbabile quanto vivace va a riempire il centro di un habitat sospeso nel tempo e dilatato nello spazio, circondato da gessi ottocenteschi che risaltano a contrasto di pareti color verde veronese. E se il riferimento alla cupola fa pensare al pantheon - nesso logico elettivo per ogni contesto espositivo - questo paesaggio artificiale appare comunque sovrastato da un soffitto a lacunari e circondato da un pantheon di divinità greco-romane schierato tutt'intorno, quasi a ribadire la proficua longevità dell'alleanza tra natura e cultura.