Libri di Gaetana Mazza
E io che lasciai l'ago e il fuso… Storia di donne dalle origini all'Età Moderna
Gaetana Mazza
Libro: Libro in brossura
editore: la Bussola
anno edizione: 2024
pagine: 436
La storia della donna è la storia della sua subalternità, teorizzata fin dall'antichità da scrittori e filosofi: Aristotele considerò il maschio forma e spirito, la donna venter e materia. Ritenute deboli, incostanti, inaffidabili e di limitate capacità cognitive, le donne furono messe sotto tutela, private dei diritti civili e sociali, escluse dal foro, dalla vita politica e dall'accesso agli studi letterari, filosofici e scientifici. A partire dall'Alto Medioevo le donne dell'aristocrazia e della ricca borghesia, che venivano istruite in casa o nei conventi, si cimentarono con successo nelle arti e nelle attività tradizionalmente riservate ai maschi, ma gli storiografi le esclusero consapevolmente e colpevolmente dalla Storia. Delle tante che nei secoli si erano distinte nei vari ambiti del sapere, solo qualcuna fu sottratta all'oblio. Nel Novecento studiosi anglosassoni, statunitensi e, in minima parte, italiani, utilizzando le fonti più disparate, hanno risvegliato le belle addormentate, ridando vita alle moltissime donne, famose nella loro epoca, ma finite per secoli nel dimenticatoio. La ricerca si pone l'obiettivo di far conoscere non solo poetesse, protofemministe, mistiche, filosofe, musiciste e cantanti, pittrici, storiche, alchimiste, medichesse, guerriere, ma anche le donne 'comuni' che, con la loro sapienza pratica e il loro faticoso lavoro hanno contribuito al progresso dell'umanità.
Tra storia e storie. Banditismo, brigantaggio e milizie civili nel Meridione d'Italia dal XVI al XIX secolo
Gaetana Mazza
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2015
pagine: 472
Elementi comuni caratterizzano la lotta al banditismo e al brigantaggio dall'epoca vicereale all'età risorgimentale: impiego degli eserciti e ricorso alla repressione e alla premialità. Per la scarsa affidabilità, meno efficace fu l'azione delle milizie civili, che prestavano servizio all'occorrenza, per poi ritornare alle loro attività lavorative. Nel 1799, nel 1806, nel 1848 e nel 1860 i militi, inquadrati nella G.N., furono addetti alla difesa delle istituzioni governative. Fallimento delle milizie civili e piaga del brigantaggio interessarono anche Sarno, città della Prov. di Salerno, che, situata alle pendici di monti coperti da fitte selve, era il luogo ideale per le bande, che, attraverso i sentieri, si spostavano da un paese all'altro. Briganti e manutengoli sarnesi erano soprattutto contadini, che venivano in contatto con le bande, quando si recavano nelle selve per esercitarvi gli usi civici. Per tale peculiarità potremmo definire quello di Sarno "brigantaggio di contiguità".
I processi inquisitoriali nella diocesi di Sarno (1680-1759)
Gaetana Mazza
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2013
pagine: 236
La tendenza alla burocratizzazione propria delle inquisizioni italiane del Seicento trova riscontro nei procedimenti del Tribunale del Sant'Ufficio della Curia diocesana sarnese. In un periodo nel quale si registra un aumento di denunce per la più attiva collaborazione di predicatori, confessori ed esorcisti, le procedure si abbreviano. La prassi è quella della spontanea comparitio, una specie di rito abbreviato, che comporta una riduzione di pena per coloro che si presentano pentiti davanti al giudice di fede. La comparizione però non è mai spontanea, ma frutto dell'azione coercitiva dei confessori, che negano l'assoluzione per alcuni reati-peccati, come la pratica della magia in tutte le sue forme, la blasfemia, la falsa santità, l'usura e l'istigatio ad turpia. È quanto emerge dalla lettura dei processi inquisitoriali conservati nell'Archivio Diocesano di Sarno (1680-1759), che vengono ora presentati in trascrizione dall'originale.
Streghe, guaritori, istigatori. Casi di inquisizione diocesana in età moderna
Gaetana Mazza
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2009
pagine: 222
Nel Cinquecento l'Inquisizione, sorta nel XIII secolo per contrastare i movimenti ereticali, cominciò ad occuparsi anche dei processi per i reati contro la morale, tradizionalmente di competenza vescovile, come concubinato, usura, spergiuro, bestemmia. Nel Regno di Napoli, dove non furono ammesse né l'Inquisizione romana né quella spagnola furono nell'età moderna i tribunali diocesani a giudicare in materia di eresia. Dall'esame di questi processi, rinvenuti nell'Archivio Diocesano di Sarno, emerge che la lotta all'eresia fu combattuta aspramente dai vescovi, che operavano in qualità di inquisitori e disponevano di una fitta rete di controllo del territorio. Il testo presenta problematiche e modalità di funzionamento dell'inquisizione diocesana in età moderna, avvalendosi di un'ampia documentazione archivistica inedita. Gli atti processuali, soprattutto quelli sulle streghe, si rivelano anche una fonte preziosa per la conoscenza della vita quotidiana nell'agro sarnese.

