Libri di Gabriele Fattorini
Federico da Montefeltro e Francesco di Giorgio. Urbino crocevia delle arti
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2022
pagine: 320
Il volume, realizzato come l'omonima mostra (Galleria Nazionale delle Marche - Palazzo Ducale di Urbino, 23 giugno – 9 ottobre 2022) in occasione delle celebrazioni in onore dei 600 anni dalla nascita di Federico da Montefeltro, duca di Urbino, indaga a fondo il rapporto privilegiato che si strinse per quasi un ventennio tra il duca e il suo architetto di fiducia, Francesco di Giorgio Martini (1439-1501). Architetto, pittore e scultore, oltre che autore di trattati e ingegnere civile e militare, è assoluto protagonista del Rinascimento italiano ed europeo in architettura e nella scultura in bronzo. Egli fu "architettore" e regista delle imprese decorative del Palazzo Ducale, i cui ambienti monumentali aprirono le porte ad artisti quali Piero della Francesca, Fra Carnevale, al secolo Bartolomeo Corradini, Bartolomeo della Gatta, e poi ancora Pedro Berruguete, Melozzo da Forlì, Luca Signorelli. Il libro è riccamente illustrato dalle opere di questi grandi artisti, figure cruciali per restituire un contesto artistico e intellettuale il più possibile coerente e compatto e per rievocare la centralità che la corte di Federico ebbe nello sviluppo delle arti nel Rinascimento. Il volume racconta la vita di corte, analizza lo studio della prospettiva e della scienza matematica, la pittura "ponentina" giunta dalle Fiandre, la riscoperta dell'antichità classica nella progettazione architettonica e nella decorazione scultorea, per mettere a fuoco la figura di Francesco di Giorgio, facendola emergere in tutta la sua complessità di artista e intellettuale poliedrico. Arricchiscono il volume i testi di Luigi Gallo, Alessandro Angelini, Gabriele Fattorini, Giovanni Russo, Mauro Mussolin, Paolo Parmiggiani, Cecilia Martinelli, Emanuele Zappasodi, Gianluca Amato e le foto di Claudio Ripalti.
Francesco d'Antonio. Il Reliquiario del braccio destro di San Giovanni Battista. Oreficeria a Siena al tempo di Pio II
Elisabetta Cioni, Gabriele Fattorini
Libro: Libro rilegato
editore: Silvana
anno edizione: 2021
pagine: 288
Il volume approfondisce la figura di Francesco d'Antonio di Francesco, l'orafo a cui l'Opera del Duomo di Siena affidò il compito di realizzare un reliquiario destinato a custodire la più importante reliquia esistente in città, insieme a quella del Sacro Chiodo: il braccio destro di San Giovanni Battista, dono di Pio II. Questo manufatto costituisce la sola opera pervenuta interamente progettata e realizzata nella bottega di Francesco d'Antonio, e dunque rappresenta il punto di partenza per l'imponente indagine artistica e storico-documentaria proposta in queste pagine. Gli autori, muovendo da un'accurata lettura dell'opera, ricostruiscono la personalità dell'artista, dedicando attenzione al contesto offerto dalla Siena dell'epoca, nella quale si forma e lavora per un lungo arco di tempo, confrontandosi con personalità quali Ghiberti, Donatello e Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta. Il volume intende così porre delle basi per ricostruire un panorama complesso e per molti aspetti sfuggente - a causa delle ingenti perdite - come quello della produzione orafa a Siena tra gli anni trenta e gli anni ottanta del Quattrocento.
Il buon secolo della pittura senese. Dalla maniera moderna al lume caravaggesco. Montepulciano, San Quirico d'Orcia, Pienza. Catalogo della mostra
Libro: Libro in brossura
editore: Pacini Editore
anno edizione: 2017
pagine: 334
Tre mostre per un solo percorso o una mostra in tre sedi: cambiando l'ordine dei fattori il risultato non cambia. Tra la Val di Chiana e la Val d'Orcia, Montepulciano, Pienza e San Quirico d'Orcia hanno scelto di condividere un progetto culturale comune, capace di ripercorrere le sorti della pittura senese dagli inizi del cinquecento ai primi decenni del secolo successivo. È un racconto che muove dagli esordi della così detta maniera moderna a Siena e, dopo un lungo cammino segnato dalla caduta della repubblica e dalla controriforma, conduce fino ai pittori che seppero aprirsi alle novità del naturalismo di Caravaggio. Montepulciano si conferma "perla del cinquecento", grazie alla scoperta che il giovane Domenico Beccafumi vi dipinse, verso il 1507, un'immagine della Beata Agnese Segni conservata nel Museo civico. All'effigie della domenicana poliziana sono quindi accostate una serie di opere che ricostruiscono gli esordi beccafumiani nella Siena artistica dei primi decenni del secolo, quando la fama di Pinturicchio fu oscurata dalle novità di Leonardo e Raffaello. Celebre per la Collegiata medievale e il barocco Palazzo Chigi, San Quirico d'Orcia narra in alcune sale di quest'ultimo le vicende della pittura senese nei decenni che andarono dal sacco di Roma (1527) alla fine della repubblica (1559). L'attenzione è focalizzata sulla tarda attività di Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma e sulla carriera del genero Bartolomeo Neroni detto il Riccio, di cui San Quirico custodisce, nell'oratorio del Santissimo sacramento, un'importante pala d'altare. Pienza, città ideale di Pio II, rivela il suo volto meno noto, allestendo una mostra su Francesco Rustici detto il Rustichino: maestro senese che, formatosi sulla pittura devota di fine cinquecento, seppe farsi "caravaggesco gentile”. Lo documenta bene la pala dipinta nel 1624 per la chiesa di San Carlo Borromeo, eletta a fulcro di un percorso che si dipana negli attigui locali di un antico convento, ormai predisposti a sede espositiva. In ogni luogo è ricostruito quindi un contesto, e i tre contesti, ordinati cronologicamente, ripercorrono quello che l’abate Luigi Lanzi, nella sua “Storia pittorica dell'Italia”, chiamò il "buon secolo della pittura senese". Da un tale percorso si può procedere a esplorare ulteriori sentieri, che conducono a scoprire tutta una serie di opere disseminate nel territorio, strettamente connesse con i contenuti della mostra. E così che una mostra di studio costituisce al tempo stesso lo strumento per rivelare, illustrare e dare valore al patrimonio artistico e all'identità culturale di una terra. Presentazioni di Andrea Rossi, Franco Rossi, Fabrizio Fé, Giampietro Colombini, Valeria Agnelli e Ugo Sani, di Marco Forte, Alessandro Ricceri ed Elisa Bruttini, di Anna Maria Guiducci e Stefano Casciu, e di Anna Bene.
Santa Maria delle Nevi a Siena. La chiesa di Giovanni Cinughi
Gabriele Fattorini
Libro: Libro in brossura
editore: Il Leccio
anno edizione: 2014
pagine: 176
Fedele alle sue tradizioni e alla sua secolare storia, il Circolo degli Uniti accresce la sua collana con la pubblicazione di questo libro. "Siena gentile", "Sena vetus", "Civitas Virginis": così la nostra città è stata immortalata da poeti e scrittori che ne hanno celebrato i monumenti più significativi. Tra questi, l'attenzione di questo volume si è soffermata su di un autentico gioiello di architettura rinascimentale, la Madonna delle Nevi; un edificio sacro che è quotidianamente sotto gli occhi di tutti, ma finora non è stato troppo studiato.