Libri di Franco Fabbri
Keith Jarrett. A portrait. Ediz. italiana e inglese
Roberto Masotti, Geoff Dyer, Franco Fabbri
Libro: Libro rilegato
editore: Seipersei
anno edizione: 2022
pagine: 112
"In questa lunga serie di fotografie che osservo retrospettivamente, si gioca decisamente sulla presenza, quella del corpo e dello strumento, che compaiono nell’immagine. Le foto sono il risultato di una intima e oggettiva attenzione nei confronti di un artista a lungo seguito e ammirato, ma anche di una sua risposta che è consapevole accettazione, e soprattutto, partecipazione. Suo, solo suo, è il suono di una musica inconfondibile che la serie di fotografie ambisce di evocare e far risuonare." (R. Masotti).
C'è musica là fuori? Storie e teorie della popular music
Franco Fabbri
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2025
pagine: 272
Fuori dove? Fuori dalla cerchia della musica colta europea e dalla sua narrazione stereotipata. Fuori dal mainstream della musica popular angloamericana e dal suo etnocentrismo. Fuori, in generale, dagli orizzonti ristretti dei discorsi quotidiani sulla musica, alimentati dai media, dal marketing discografico, dagli uffici stampa. Fuori dalla convinzione che “su Spotify c’è tutto”, e se qualcosa non c’è è perché non ne vale la pena. Fuori dai luoghi comuni che riempiono la bocca, come “la musica è un linguaggio universale”. Là fuori c’è tantissima musica, vissuta da miliardi di persone, interessante, appassionante. Basta avere la curiosità e il coraggio di ascoltare, di guardare. Dedicato a Philip Tagg, un grande scopritore di musiche e di teorie sulla musica, questo libro è un telescopio puntato su universi musicali da rintracciare, e sulle loro possibili interpretazioni.
Around the clock. Una breve storia della popular music
Franco Fabbri
Libro: Libro in brossura
editore: UTET
anno edizione: 2024
pagine: 256
Nella storia della musica, tra Otto e Novecento si registra una frattura destinata a rivoluzionare l’intero panorama: fino a quel momento si contrapponevano musica colta e musica popolare, ma il sorgere di una società industrializzata e urbana ha permesso la nascita e il rapido sviluppo di un insieme di generi “nuovi”, né colti né popolari in senso stretto. Quell’aggregato di generi, variegati e in continua evoluzione, in seguito raccolti sotto l’etichetta di “popular music”. Come spiega Franco Fabbri in Around the Clock, però, l’etichetta è solo in apparenza di comodo: se nella seconda metà del Novecento la popular music di maggior diffusione è stata certo quella di origine afroamericana e angloamericana, esaminando più da vicino lo stesso rock’n’roll, il funky, il rhythm & blues e gli altri generi che hanno dominato il mercato discografico, scopriamo un intreccio sorprendente di influenze, materiali comuni, coincidenze nei contesti socioculturali, tecnologici, industriali. Per capire la popular music di oggi occorre quindi fare un passo indietro, ripercorrendo tutti i generi che si sono avvicendati e differenziati dall’Ottocento in poi: dal fado e dal cabaret francese alla canzone napoletana, dal flamenco al rebetico, dalla canzone americana di Tin Pan Alley agli chansonniers, dal rock’n’roll alla bossa nova, dai cantautori al rock psichedelico, dal reggae al rap, dalla world music alla techno. Nelle pagine del libro la storia della musica incontra spesso la storia tout court, la sociologia e la massmediologia. Per raccontare la popular music è infatti inevitabile misurare il ruolo che ha avuto di volta in volta nelle vicissitudini storiche e sociali di questi secoli, così come è necessario seguire gli sviluppi delle tecnologie e dei media, i vari supporti e i canali diversi attraverso cui la musica si è diffusa e commercializzata. Una “breve storia” che rende conto del contributo di popoli, storie e culture diverse alla popular music che abbiamo ascoltato e ascoltiamo, in attesa di quella che ascolteremo.
Album bianco. Diari musicali 1965-2010
Franco Fabbri
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2011
pagine: 321
Un brindisi a sorpresa nella Mosca di Andropov, la ricerca di un negozio di strumenti musicali a Istanbul, una tournée con i Rolling Stones, un viaggio a Capo Nord con sosta allo Star Club di Amburgo, culla dei Beatles; la cooperativa l'Orchestra e il festival Rock in Opposition, in giro per l'Italia sul "pulmone d'acciaio" durante la prigionia di Moro, la conquista di Berlino, gli Stormy Six che battono i Police, una serata alla Scala con Robert Fripp e una mezza lite con John Zorn. Episodi avventurosi e bizzarri di una vita on the road, di cui è disseminata anche la sua esperienza di critico e studioso. Franco Fabbri - chitarrista degli Stormy Six e musicologo ripercorre quasi cinquant'anni di popular music e di sinistra italiana, dal Movimento studentesco alla vittoria elettorale di Pisapia, dai primi festival alternativi degli anni sessanta alle tre generazioni che festeggiano insieme il nuovo sindaco di Milano in piazza del Duomo cantando "Stalingrado". "Raramente" sostiene Ivano Fossati "il vivere e il fare musica sono stati raccontati in maniera così autentica." Arricchite da una serie di rare fotografie, le memorie raccolte in "Album bianco" richiamano l'estensione nel tempo e nello spazio di "White Album" dei Beatles, dando vita a un eclettico diario musicale, vissuto come un romanzo di formazione della generazione del Sessantotto.
L'ascolto tabù. Le musiche nello scontro globale
Franco Fabbri
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2017
pagine: 490
Chi ascolta musica mentre fa l'amore? I cantautori sono poeti? Perché nella terza strofa della «Canzone di Marinella» si sente una tromba? Da dove arrivano le scale «orientali» nel primo album dei Pink Floyd? Com'è nata l'idea che le radio potessero trasmettere in continuazione le stesse canzoni? I dj continueranno a esistere o saranno sostituiti dalle app? Perché nessuno al mondo chiama più le canzoni «musica leggera» tranne che in Italia? E cosa c'entra la «musica leggera» col Ventennio fascista? Quando è stata inventata la «musica classica»? Scritto con mirabile equilibrio fra chiarezza giornalistica e rigore scientifico, L'ascolto tabù di Franco Fabbri affronta il complesso tema della popular music focalizzandosi sull'epoca dello «scontro globale» che ha travolto gli ultimi due decenni: uno scontro politico, economico e culturale al quale le musiche non sono sfuggite. Che si tratti di musica elettronica, di cantautori, di musiche del mondo, di rock, di industria musicale e dello spettacolo, di radio e televisione, di Internet, di insegnamento della musica nelle scuole, nei conservatori, nelle università, non è più possibile rinchiudere il discorso in uno specialismo tranquillizzante: se si parla solo di musica, la musica non si può capire. Il tabù del titolo è quello dell'ascolto disattento, fonte di panico per musicologi sussiegosi e critici conservatori di ogni provincia, incapaci di comprendere un ascolto che si svolga fra le corsie di un centro commerciale e non in una sala da concerto. Ma se non si riconosce che ogni genere esiste in funzione di altri generi, che ogni modo di fare e ascoltare la musica esiste in funzione di altri modi e in relazione con loro, ogni ascolto può diventare tabù. E la lezione di questo libro è che i tabù vanno sempre infranti.
Nudi di canzone. Navigando tra i generi attraverso musica e parole
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2019
pagine: 144
Quanta musica c’è dentro a una canzone? Cos’è “canzone d’autore”? E il rock come si riconosce? Quand’è che una canzone è nuda? Come la si spoglia? Togliendo il superfluo? Cos’è superfluo? A queste e altre domande cerca di rispondere "Nudi di canzone". Ragionando per sottrazione, l’essenziale di una canzone dipende dagli elementi (testo, melodia, interpretazione, strumentazioni, arrangiamenti, armonia, ecc.) di cui non si può fare a meno, ma che non sono sempre gli stessi: dipende dal genere. Il “corpo canzone”, perciò, varia da genere a genere. C’è un solo denominatore comune: la presenza di musica e parole. Questo è il motivo del titolo. Se la popular music contiene al suo interno tutto quello che non è “musica colta”, questo libro si occuperà di una parte di essa: cioè della canzone moderna, in particolar modo di quelle italiane che presentano parole e musica. Il volume raccoglie saggi sui principali generi di canzone, scritti da alcuni dei migliori critici musicali italiani per ogni ambito specifico. Il libro è alla sua seconda edizione. Rispetto alla prima, del 2010, i saggi sono stati rivisti e ampliati. La strada del volume è quella che conduce per gradi a giustificare la tesi secondo cui è imprescindibile tener conto dei generi per la corretta valutazione della canzone, partendo da ciò che caratterizza questa forma d’arte: l’unione di musica e parole.
Non è musica leggera
Franco Fabbri
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2020
pagine: 328
Quella di definire una musica «al contrario» è una pratica più comune di quanto non sembri. Nell’Ottocento si dovette trovare un nome per la musica che non era d’arte né folk, e nacquero i concetti di popular music, di musica leggera, di musique de variétés. Ancora quarant’anni fa qualcuno la chiamava musica extracolta. E allora perché non definire la musica colta come quella musica «che non è leggera»? Spesso un cambiamento di prospettiva fa vedere le cose sotto un’altra luce. La prima parte di questo libro (con un’unica eccezione) contiene saggi su musiche nate fra l’inizio del Novecento e i primi anni Duemila, da Mahler a Donatoni, Sciarrino e Francesconi, passando per Ives, Bartók, Weill, Šostakovič, Schönberg, Bernstein, Glass, Zappa (lo Zappa «colto», naturalmente) e altri. La seconda parte contiene saggi teorici su musica e musicologia, che affrontano la musica eurocolta come una delle culture musicali del pianeta, non la sola. Non è musica leggera, appunto.
Keith Jarrett. A portrait. Ediz. italiana e inglese
Roberto Masotti, Geoff Dyer, Franco Fabbri
Libro: Libro rilegato
editore: Seipersei
anno edizione: 2021
pagine: 112
"In questa lunga serie di fotografie che osservo retrospettivamente, si gioca decisamente sulla presenza, quella del corpo e dello strumento, che compaiono nell’immagine. Le foto sono il risultato di una intima e oggettiva attenzione nei confronti di un artista a lungo seguito e ammirato, ma anche di una sua risposta che è consapevole accettazione, e soprattutto, partecipazione. Suo, solo suo, è il suono di una musica inconfondibile che la serie di fotografie ambisce di evocare e far risuonare." R. Masotti
Il tempo di una canzone. Saggi sulla popular music
Franco Fabbri
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2021
pagine: 360
"Il tempo di una canzone" è una raccolta di saggi sulla popular music, ai quali Franco Fabbri ha lavorato negli ultimi dieci anni e fino a tempi recentissimi. Soprattutto, più della metà sono stati scritti e pubblicati in altre lingue ed erano finora inediti in italiano: fra questi, alcuni sono in assoluto i più letti – nella lingua originale – da un vasto pubblico internazionale. La popular music è studiata dal punto di vista storico (dalla canzone napoletana e statunitense nella prima metà dell’Ottocento, fino al rebetiko, e poi al rock, al beat, e alla canzone d’autore, dagli anni Cinquanta del Novecento ai giorni nostri), analitico (il sound delle surf bands, del progressive rock, di Peter Gabriel, di De André, della musica ascoltata in cuffia e in streaming), teorico (le classificazioni per generi, le diverse tendenze degli studi musicali, il plagio). C’è spazio anche per saggi sulla musica da film, per l’impatto delle tecnologie sulla produzione e sul consumo di musica, per riflessioni sull’industria editoriale e discografica e sul diritto d’autore.
La voce del padrone. Suoni e racconti dagli studi di registrazione
Francesco Brusco
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2022
pagine: 192
L'epoca d'oro degli studi di registrazione italiani, dalla metà degli anni Sessanta all'avvento del digitale, rivive nelle testimonianze inedite di musicisti, produttori, tecnici del suono e assistenti, protagonisti di quell'avventura eppure rimasti a lungo dietro le quinte. Le loro memorie si intrecciano ripercorrendo la storia discografica italiana e l'evoluzione della produzione in studio, le cui conseguenze sono a un tempo artistiche, tecnologiche e sociali. Sull'asse tra Roma e Milano, dalla Tiburtina a via Quintiliano, tra basiliche e castelli, si ritrovano nomi e luoghi immortalati nella musica del loro tempo. Pur con volumi cangianti, la voce del padrone riecheggia da sempre nel discorso sulla creazione musicale: scopo di questo libro è seguirne le tracce con attenzione documentaristica e narrativa, tra suoni e racconti. L'opera si avvale della prefazione di Franco Fabbri e contiene interviste a Mauro Pagani, Alessandro Colombini, Vince Tempera, Alberto Radius, Ellade Bandini, Pino Presti, Massimo Spinosa, Luca Rossi, Silvano Chimenti, Mauro Paoluzzi, Paolo Donnarumma, Rosario Jermano, Aldo Banfi, Pietro Pellegrini, Simone Casetta.
Album bianco
Franco Fabbri
Libro
editore: Arcana
anno edizione: 2001
pagine: 200
Una raccolta di testimonianze in forma di racconti brevi su un trentennio di musica: incontri, luoghi e cose che hanno avuto un senso nella vita dell'autore che è stato musicista, musicologo, sperimentatore nelle nuove tecnologie. L'intendo di Franco Fabbri è che "mentre si legge, si possa sentire la musica". E così ritroviamo le peripezie vissute durante una tourné a seguito dei Rolling Stones, lo sbarco del rock in Unione Sovietica alla vigilia del grande cambiamento, il primo festival pop italiano, l'Italia musicale dei Festival dell'Unità, il pellegrinaggio beatlesiano allo Star Club di Amburgo, la visita in uno studio di registrazione ghanese, una serata alla Scala in compagnia di Robert Fripp.