Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Libri di Francesca Marin

Paradosso. Rivista di filosofia. Volume Vol. 1

Paradosso. Rivista di filosofia. Volume Vol. 1

Libro: Libro in brossura

editore: Il Poligrafo

anno edizione: 2022

pagine: 178

Tra le dicotomie del discorso filosofico, due termini sono stati spesso posti in antitesi: si tratta dei concetti di autonomia, la capacità del soggetto di essere indipendente obbedendo alle leggi che egli stesso si dà, e di vulnerabilità che, al contrario, è percepita come uno stato di subordinazione e incertezza. In rapporto all’autonomia, criterio egemone per la strutturazione dell’identità, la vulnerabilità diviene una condizione difettiva che impedisce quell’autosufficienza che rende capaci di dire e agire. L’intento del volume è quello di mostrare come la dipendenza connessa alla nozione di vulnerabilità sia condizione necessaria per un’autonomia consapevole dei suoi limiti. Lungi dal costituire un’esperienza negativa, essa indica la possibilità di entrare in relazione con gli altri, consentendo di ripensare l’autonomia nel suo indissolubile intreccio con la vulnerabilità. Viene analizzato il significato dell’autonomia anche a fronte della fragilità globale sperimentata con la pandemia di Covid-19 e rielaborato il ruolo di quella vulnerabilità che si traduce in un elemento di sviluppo e di rafforzamento dei rapporti tra individui e istituzioni entro le comunità umane.
30,00

La persona, la cura, le professioni. La vulnerabilità umana e i sistemi socio-sanitari in tempo di pandemia

La persona, la cura, le professioni. La vulnerabilità umana e i sistemi socio-sanitari in tempo di pandemia

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Proget Type Studio

anno edizione: 2020

pagine: 120

Avendo come fil rouge la vulnerabilità umana, i saggi raccolti nel presente volume ruotano attorno ai temi della persona, della cura e delle professioni. Roberto Tommasi propone un'analisi fenomenologica del patire capace di far emergere quella vulnerabilità che accomuna tutti gli esseri umani. Uno sguardo disattento all'unicità del soggetto, sottolinea Federico Zilio, corre il rischio di inserire i piú fragili all'interno di categorie predefinite, con la possibile deriva della deumanizzazione dei pazienti con disordini della coscienza. Il pericolo di una logica riduttiva è confermato anche dai risultati della ricerca condotta da Nichita Bevilacqua all'interno di un centro di accoglienza per richiedenti protezione internazionale. Torna così l'importanza di considerare in modo completo e dignitoso il soggetto che necessita di un aiuto professionale. A riguardo, il termine "persona" si mostra decisamente più adeguato rispetto alle parole "utente" e "cliente", parole impiegate nel codice deontologico dell'assistente sociale fino alla sua ultima versione del 1 giugno 2020, come evidenzia Marco Campeotto: a ciò si aggiunge l'esplicito riferimento al concetto di bene comune e alle questioni di giustizia sociale. Riprendendo la tesi sostenuta da Luca Lazzarato, la pandemia costituisce per ciascuno un'esperienza del limite, ma è altresì un evento che rende ancor più concreti gli squilibri su scala globale nella distribuzione della ricchezza e nell'accesso alle risorse sanitarie. Siamo quindi dinnanzi a un accadimento che interpella il singolo, le istituzioni e l'intera collettività ed è proprio su questi tre attori che si sofferma Giuseppe Bon nel saggio conclusivo del volume.
24,00

L'agenda della bioetica. Problemi e prospettive

L'agenda della bioetica. Problemi e prospettive

Francesca Marin

Libro: Copertina morbida

editore: Il Poligrafo

anno edizione: 2019

pagine: 176

La riflessione sulle maggiori tematiche della bioetica oggi ruota sempre più di frequente attorno al termine "globale". "Bioetica globale" (global bioethics) e "salute globale" (global health) sono entrate nel vocabolario delle questioni bioetiche sia sul piano teorico e concettuale che più direttamente applicativo. Il volume analizza criticamente, da un lato, l'ampliamento dei compiti assegnati alla bioetica e, dall'altro, la graduale estensione del concetto di salute. Un'ampia riflessione è dedicata alla tematica del fine vita. Ci si interroga sulla natura e sui limiti della responsabilità morale e deontologica del medico, al fine anche di evitare un approccio eccessivamente interventistico nell'attività clinica e di cura riguardante le ultime fasi della vita. Tale analisi è volta a proporre una serie di distinzioni concettuali, da tenere presenti per non cadere in soluzioni semplicistiche. Nel tentativo poi di individuare un lessico del fine vita più preciso e raffinato, si dà conto anche della recente normativa in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento e delle implicazioni bioetiche che essa comporta.
25,00

Bioetica di fine vita. La distinzione tra uccidere e lasciar morire

Bioetica di fine vita. La distinzione tra uccidere e lasciar morire

Francesca Marin

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2017

pagine: 232

Scegliendo come fil rouge la distinzione uccidere/lasciar morire, il volume affronta le principali problematiche del fine vita. Nello specifico, l’autrice si chiede se abbia senso distinguere l’uccidere dal lasciar morire oppure se il provocare la morte di un paziente (per esempio attraverso la somministrazione di sostanze letali) e il lasciarlo morire (mediante il mancato avvio o la sospensione di un trattamento di sostegno vitale) siano da considerarsi delle azioni moralmente equivalenti. Il testo prende le distanze da due posizioni molto nette che sono tra loro opposte. Da un lato infatti si rifiuta la tesi secondo la quale uccidere e lasciar morire sarebbero degli atti moralmente equivalenti perché danno luogo alle medesime conseguenze (la morte altrui); dall’altro si ritiene che non sia neppure giustificata la tesi della sussistenza di una differenza morale assoluta, che renderebbe sempre illecito l’uccidere e sempre lecito il lasciar morire.
23,00

Morire altrove. La buona morte in un contesto interculturale

Morire altrove. La buona morte in un contesto interculturale

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2014

pagine: 224

Un tempo alla morte ci si preparava e morire bene era considerato una vera e propria arte. Oggi lo scenario appare profondamente cambiato. Da una parte, sembra che i simboli tradizionali con cui l'Occidente si rapportava alla morte si siano logorati; dall'altra, il fenomeno della globalizzazione porta sempre più a confrontarsi con immagini della morte e del morire che appartengono ad altre culture. Il più diretto impatto di questo cambiamento è senz'altro sulle istituzioni sanitarie. Quali strategie adottare per accompagnare adeguatamente chi si trova a terminare i suoi giorni lontano dal proprio paese d'origine? Come rispondere alle sue richieste di poter morire in modo coerente con la propria immagine di buona morte? Alla sfida che la morte solleva in sé, si aggiunge quella più specifica del morire "altrove". Tale sfida richiede che nelle cure di fine vita e nell'approccio agli specifici problemi etici che esse oggi sollevano si metta seriamente a tema la dimensione culturale. Spesso reificata e semplificata, si tratta di una dimensione nella quale al contrario, specialmente per quanto riguarda la morte e il morire, si intrecciano trame di senso estremamente articolate.
28,00

Il bene del paziente e le sue metamorfosi nell'etica biomedica

Il bene del paziente e le sue metamorfosi nell'etica biomedica

Francesca Marin

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori Bruno

anno edizione: 2012

pagine: 164

Analizzare la nozione di bene del paziente significa soffermarsi su un concetto cardine della pratica medica: nell'esercizio della propria professione il medico è infatti chiamato ad agire nel miglior interesse del malato, astenendosi dall'arrecargli danno o ingiustizia. Al tempo stesso, tale approfondimento apre un ventaglio di riflessioni sull'uomo e sulla sua costitutiva finitezza, perché il tema della vulnerabilità umana emerge a chiari caratteri proprio nel momento in cui egli si ammala e diviene paziente. Intrecciando queste due linee di ricerca e collocandole nella cornice dell'esperienza etica, il testo propone un'analisi terminologica, storico-concettuale e normativa della beneficenza in ambito clinico, con l'obiettivo di offrire una lettura della stessa che eviti di porla in contrapposizione all'autonomia. A tal proposito, l'autrice riprende il modello normativo della beneficenza-nella-fiducia elaborato da E.D. Pellegrino e D.C. Thomasma e mostra come questo paradigma riesca sia a dialogare con la realtà medica contemporanea sia a volgere lo sguardo all'avvenire, fornendo spunti di riflessione dinanzi alle sfide poste dal potenziamento genetico.
16,00

Le tre Grazie dell'etica: vulnerabilità, cura e gratitudine

Le tre Grazie dell'etica: vulnerabilità, cura e gratitudine

Francesca Marin

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2025

pagine: 224

Vulnerabilità, cura e gratitudine vengono qui declinate come le tre Grazie dell’etica. Una delle principali tesi sostenute dall’autrice si può riassumere nei seguenti termini: malgrado le differenze di carattere soggettivo e quelle dovute allo specifico contesto di vita, siamo tutti vulnerabili e bisognosi di cura nonché debitori verso gli altri e l’ambiente in cui viviamo. La triangolazione etica proposta in questo volume pone allora l’accento sul carattere relazionale dell’essere umano (ma anche del vivente in generale) e fornisce delle indicazioni in vista di un agire moralmente connotato: riconoscere la vulnerabilità propria e altrui, impegnarsi nella cura e coltivare la gratitudine sono delle azioni che possono contribuire allo sviluppo di una società più giusta, equa e solidale nonché sollecita verso l’ambiente e le sue forme di vita. Vulnerabilità, cura e gratitudine sono in definitiva tra loro strettamente intrecciate, così come sembra suggerire la splendida opera scultorea Le Tre Grazie di Antonio Canova.
24,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.