Libri di Federico Robbe
«Vigor di vita». Il nazionalismo italiano e gli Stati Uniti (1898-1923)
Federico Robbe
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2018
pagine: 266
Al tramonto del XIX secolo, grazie alla guerra ispano-americana del 1898, il nazionalismo italiano scoprì la potenza statunitense. Imperialismo, apparato industriale, preparazione militare, culto della fisicità, numero di giovani pronti a sacrificarsi per la patria: furono questi gli aspetti che colpirono il nascente movimento nazionalista. Tuttavia, ben presto gli Stati Uniti e la civiltà anglosassone, spesso visti come un tutt'uno, cessarono a poco a poco di essere un modello. Tramite l'analisi di fonti preziose e poco esplorate (principalmente le riviste «L'Idea Nazionale» e «Politica»), questo studio intende analizzare le ragioni di un tale cambiamento di prospettiva, mettendo in luce come - negli anni caratterizzati dalla nascita dell'Associazione nazionalista, dalla guerra mondiale, dalla questione fiumana e dalla confluenza del nazionalismo nel fascismo - il giudizio verso gli Stati Uniti sia stato oggetto di una continua messa a punto, revisione e discussione.
Seveso 1976. Oltre la diossina
Federico Robbe
Libro: Copertina morbida
editore: Itaca (Castel Bolognese)
anno edizione: 2016
pagine: 160
"Peggio di Hiroshima". "Più diossina che in Vietnam". "Peste chimica: i giorni del terrore". Nell'estate 1976 la stampa commenta così la vicenda della nube tossica fuoriuscita dall'Icmesa, una fabbrica chimica in Brianza. Seveso è la città più colpita. Lì, nelle settimane successive, arriva l'esercito per recintare tutto. Da un giorno all'altro centinaia di famiglie devono abbandonare le loro case. La diossina è un nemico invisibile ma molto potente, almeno secondo i pochissimi studi scientifici di allora. Da subito compaiono piaghe sulla pelle dei bambini, i prodotti artigianali vengono rifiutati per paura del "contagio", e col passare del tempo viene orchestrata una campagna a favore dell'interruzione di gravidanza. Nell'incertezza generale si fa strada un altro nemico: la disperazione. Ma qualcuno non ci sta. Non si accontenta di sopravvivere e vuole vivere, anche nella Seveso della diossina e del (presunto) "mostro in pancia". E si mette all'opera. Questo libro ricostruisce la vicenda in tutti i suoi aspetti - dall'incidente del 1976 alla sua eredità - ma soprattutto racconta la storia di tanti giovani che affrontarono quella circostanza senza lasciarsi "rubare la speranza".
Andreotti e l'Italia di confine. Lotta politica e nazionalizzazione delle masse (1947-1954)
Paolo Gheda, Federico Robbe
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2015
pagine: 279
Ad appena ventotto anni, Giulio Andreotti si trovò a gestire una serie di problemi delicati, con evidenti ricadute sia sul piano interno che internazionale. Nel 1947 era stato infatti nominato sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio e, fra le varie competenze affidategli da Alcide De Gasperi, vi era la responsabilità politica dell'Ufficio per le zone di confine, un organo istituzionale sorto per coordinare l'attività del governo nelle complesse situazioni di frontiera. L'Ufficio era alimentato da ingenti fondi riservati, che Andreotti decideva di volta in volta come utilizzare. Le carte inedite dell'Archivio Andreotti, e di altri archivi consultati per questa indagine, rivelano un giovane all'inizio della carriera, già dotato delle qualità che contribuiranno a renderlo uno fra i politici più rappresentativi della storia italiana del dopoguerra. Nell'affrontare, le principali sfide poste dal suo compito - la propaganda in difesa dell'italianità, la tutela delle minoranze linguistiche, l'attuazione dell'autonomia speciale), i rapporti spesso difficili con la classe dirigente locale - Andreotti si dimostra già uomo di Stato e di governo più che di partito, di grande pragmatismo e con rapporti privilegiati con il mondo ecclesiastico.
Mussolini e la morte. I presagi, i rischi, l'aldilà
Federico Robbe
Libro: Copertina morbida
editore: Youcanprint
anno edizione: 2017
pagine: 160
Qual è stato il rapporto tra Benito Mussolini e la morte? Quando ha iniziato a percepire la finitezza umana? E come ha reagito a questa scoperta? Questo libro tenta di rispondere raccontando il duce e le "cose ultime", dall'infanzia di Predappio, nella Romagna violenta e sanguigna, al tragico epilogo di Dongo, nel 1945. Tenendo ben presente la paura della fine, la sfida al limite, l'influenza di Nietzsche e D'Annunzio: tutti tratti distintivi della biografia mussoliniana. Perché la vita del duce è costellata da episodi che lo mettono davanti alla morte. Una morte che lui, nel corso degli anni, cerca quasi sempre di rimuovere, sublimando il pensiero della fine con il culto della giovinezza, della fisicità, della velocità. E soprattutto con le donne e il potere. In questa prospettiva inedita, si scoprono i presagi di un'esistenza tragica e si indaga sui pericoli, sugli attentati, sui lutti, sulle passioni e sui tormenti di Mussolini. Cercando di aggiungere un tassello alla biografia di un uomo amato e odiato oltre ogni misura.
L'impossibile incontro. Gli Stati Uniti e la destra italiana negli anni Cinquanta
Federico Robbe
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 304
Qual è stato l'atteggiamento degli Stati Uniti nei confronti di neofascisti e monarchici dopo le elezioni del 1948? Come hanno interagito gli americani con la destra "impolitica", ossia quel fronte ampio ed eterogeneo, con forti venature di antipolitica, che andava da Montanelli agli imprenditori nostalgici del fascismo? Sono alcune delle domande alla base di questo volume, che ricostruisce la politica degli Usa nei confronti della destra italiana negli anni Cinquanta. Un decennio di aspre lotte politiche nel corso del quale si consolida la democrazia e inizia la stagione del centrismo, passando dalle ferite del conflitto mondiale al miracolo economico. Grazie a documenti inediti reperiti in diversi archivi statunitensi è stato possibile fare luce su alcuni aspetti controversi: la presunta connivenza degli Usa, e in particolare della Cia, con la destra per arginare il Pci; l'incoerenza, e talvolta la miopia, dei vari centri decisionali americani; il peso del ventennio fascista nella società italiana del dopoguerra; il radicamento del sentimento monarchico; i limiti del progetto di "grande destra"; il sostegno dei missini al governo Tambroni del 1960. Ne risulta un quadro originale e per certi versi sorprendente sull.impatto della Guerra fredda nel nostro Paese. E non manca qualche mito sfatato.