Libri di Fabiana Della Valle
La storia della Juventus. Il racconto bianconero
Fabiana Della Valle
Libro: Libro in brossura
editore: DIARKOS
anno edizione: 2024
pagine: 320
Mai chiedere l’età a una signora, ma in questo caso si può fare un’eccezione. La Juventus, la Signora più famosa del mondo del pallone, di anni ne ha centoventisette, e li porta orgogliosamente bene. Dal primo novembre 1897, quando un gruppo di studenti le diede la vita su una panchina torinese di corso Re Umberto, fino all’ultimo trofeo, la Coppa Italia sollevata nel 2021 con Andrea Pirlo in panchina: oltre un secolo colorato di gioie e dolori, di trionfi, cadute e risalite che s’intrecciano indissolubilmente con la storia del nostro Paese e con i destini della famiglia Agnelli, proprietaria bianconera dal 1923. Negli anni la Juve ha fatto collezione di titoli e di campioni: Sivori, Zidane, Platini, Baggio, Del Piero e Cristiano Ronaldo, giocatori che hanno lasciato il segno in campo e nei cuori dei tifosi. Dal ciclo vincente degli anni Trenta ai nove titoli italiani consecutivi degli anni Dieci del Duemila sono passati ottant’anni, ma c’è un filo conduttore che lega tutte le epoche bianconere: il Dna del conquistatore. Fino alla fine, recita il motto del casato torinese, perché «vincere non è importante ma è l’unica cosa che conta», come diceva Giampiero Boniperti. Ecco perché la Signora non si vergogna dell’età anagrafica, anzi ne va molto fiera. E adora raccontare la storia della sua vita senza tralasciare niente, neppure quelle cocenti ferite così difficili da rimarginare.
Chievo. Un delitto perfetto. La verità di Luca Campedelli
Fabiana Della Valle, Raffaele Tomelleri
Libro: Libro in brossura
editore: People
anno edizione: 2025
pagine: 224
C’era una volta il Chievo. E c’era un uomo (anzi, una famiglia) che per più di trent’anni l’ha guidato sulle montagne russe di un calcio bello e impossibile. Dalla Serie D alla Serie A, dai campi sconosciuti della C alla Champions League. Per diciassette anni, la squadra di un quartiere di Verona ha retto alla grande il passo delle big, applaudita nel mondo, presa a modello da mezza Europa. Poi il crollo verticale, il fallimento, la cancellazione totale. Poteva essere salvato, il Chievo? Qualcuno poteva aiutarlo, com’è successo a tante altre squadre fallite e risorte? Chi se n’è lavato le mani? Luca Campedelli, l’uomo che l’ha condotto dalla promozione alla massima serie alla “vergogna” del fallimento, si confessa a cuore aperto, come mai aveva fatto. Ne escono «vizi privati (tanti) e pubbliche virtù (poche)» di un mondo che ti esalta e ti abbatte con assoluta facilità. Un mondo che ti elimina, se non gli servi più. Perché quel Chievo, forse, non serviva più al calcio italiano.

