Libri di Evaristo Seghetta Andreoli
Modalità pausa
Patrizia Fazzi
Libro: Libro in brossura
editore: Prometheus
anno edizione: 2025
pagine: 80
«La silloge "Modalità pausa" di Patrizia Fazzi si lega a tutta la sua produzione poetica, da Ci vestiremo di versi, 2000, a Il tempo che trasforma, 2020. La poetessa aretina, grazie alla rara capacità di modulare il linguaggio attuale con il richiamo ai classici, percorre il viaggio dentro “la capsula del tempo” con un mix di fantasia e parole selezionate, soppesate, calibrate. Le poesie di ogni testo sono “parole cometa”, l’arma più potente che la Fazzi usa per condurre il lettore in un viaggio senza confini. Gli elementi salienti, frutto dell’audace spirito di osservazione operato su se stessa, forniscono il quadro del senso di solitudine e di disperazione che affligge la condizione umana, in un intreccio tra micro e macro, ricordi, affetti e nostalgia lacerante ma non distruttiva, tra sete di conoscenza e realtà spietata che mette a dura prova. Modalità pausa costituisce un’elegia del XXI secolo scritta con grazia, ma anche con vis e sincerità a tratti disarmante, con la volontà di racchiudere nel cuore l’universo e le piccole cose». Dall’Introduzione di Evaristo Seghetta Andreoli
Epiloghi
Evaristo Seghetta Andreoli
Libro: Libro in brossura
editore: Interno Poesia Editore
anno edizione: 2025
pagine: 112
In "Epiloghi", Evaristo Seghetta Andreoli ci conduce in un viaggio poetico attraverso il tempo, la memoria e la natura, intrecciando riflessioni intime e visioni universali. Il paesaggio, spesso quello della campagna umbra, diventa specchio dell'anima, spazio di meditazione e luogo di attese e rivelazioni. Le poesie, dal tono crepuscolare e a tratti elegiaco, esplorano il senso della fine - delle stagioni, degli affetti, dei giorni - senza rinunciare alla luce sottile della speranza. Con una lingua essenziale e raffinata, Seghetta Andreoli costruisce versi densi di immagini evocative: gli ulivi parlano al poeta, le librerie custodiscono messaggi in bottiglia, la città di pianura si dissolve nella nebbia del ricordo. Ogni componimento è un frammento di un più ampio resoconto esistenziale, dove il dolore dei distacchi si mescola alla bellezza della persistenza. Un libro che attraversa il tempo con grazia e malinconia, capace di toccare corde profonde in chi legge. "Epiloghi" è un invito alla contemplazione, alla riscoperta del valore delle piccole cose e alla ricerca di un senso nella dissolvenza del presente.
Il geranio sopra la cantina
Evaristo Seghetta Andreoli
Libro
editore: Puntoacapo
anno edizione: 2022
pagine: 112
Via dei poeti. Volume Vol. 3
Libro: Libro in brossura
editore: Ali&No
anno edizione: 2021
pagine: 98
In tono minore
Evaristo Seghetta Andreoli
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2020
pagine: 128
Prefazione di Sauro Albisani. Postfazione di Fabia Baldi.
Paradigma di esse
Evaristo Seghetta Andreoli
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2017
pagine: 99
"Quando, pochi anni fa, Evaristo Seghetta Andreoli mi chiese di scrivere sulla sua poesia, mi si presentò come un autore nuovo, che mi invitasse ad avventurarmi in un bosco di parole che fino ad allora l'aveva abitato e chiedeva di essere espresso. E in effetti ogni poeta che vuole essere tale deve dare voce a un suo lucus o nemus. E così mi avventurai, con la perplessità che destano gli autori nuovi perché, come scrisse Henry David Thoreau: 'Sono allarmato quando capita che ho camminato un paio di chilometri nei boschi solo con il corpo, senza arrivarci anche con lo spirito'. Ma qui, il bosco inteso come 'primordiale sede dell'uomo', urgeva per 'fare anima', nell'essere, appunto anemos, vento che traversa la vita, che è vita e chiamava al dialogo lo spirito del lettore. E ogni volta che leggo una sua poesia sento vibrare il mistero del suo bosco perché, come scrisse San Bernardino di Chiaravalle: 'Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà'. E qui, per noi, il riferimento è chiaramente al lucus di cui sopra. Ora Seghetta Andreoli ha scaltrito il suo linguaggio in un rapporto con la pagina come se fosse un fotogramma filmico, un'immagine ferma e insieme scorrevole del proprio divenire, dove il corpo stesso vibra nella sua dinamica, dà forma e sostanza al corpus del verso e della strofa che egli disperde oppure trattiene in un rapporto di universale empatia. E partecipa alla danza del bosco originario, anche se, scrive: 'Chi sia il giardiniere / non l'ho mai saputo..'. Pure: 'Sono io parte del tutto, mai come adesso... / Deus sive Natura. E Lui si rivela'. Ed è sempre questo mondo ancestrale, scoperto nel viaggio dell'ulisside, a dare un senso al cuore e al discorso. Così volentieri ci perdiamo con lui nei ritmi nuovi, asciutti, imprevedibili di questa ultima opera, perché, citando ancora Henry David Thoreau: 'Perdersi nei boschi, in qualsiasi momento, è un'esperienza sorprendente e memorabile, e insieme preziosa'. È questo un viaggio, in un 'lucus' che è anche, per l'autore, un etrusco 'luk', ed una 'sorpresa' che allarga nel lettore il respiro dell'anima." (dalla nota di Franco Manescalchi)
Morfologia del dolore
Evaristo Seghetta Andreoli
Libro
editore: Interlinea
anno edizione: 2015
pagine: 64
Questa raccolta poetica di Evaristo Seghetta Andreoli presenta, nel complesso, un inalterato segno del sentimento del dolore; sensazione che, anche se non investe tutte le liriche, esprime, fin dal titolo, uno dei motivi conduttori del libro, "Morfologia del dolore", appunto. Un tale stato d'animo si connota con svariati tratti distintivi, due dei quali risaltano in modo palese: come effetto durevole di una vita interiore contratta e insoddisfacente, nella quale risultano delusi gli ideali e i principi fondamentali; oppure come crogiolo ardente di un amore intenso e altalenante, quasi impossibile e ormai decaduto, che provoca sconcertanti contrasti. Situazione, però, che lascia uno stretto varco a una balenante e continua speranza.
Inquietudine da imperfezione
Evaristo Seghetta Andreoli
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2015
pagine: 135
"In questo poemetto, in cui il poeta dà voce a 'un'inquietudine per imperfezione', la suddivisione in capitoletti è anche una guida alla lettura. Nella prima parte è compreso un viaggio nelle stagioni dove l'homo viator coglie aspetti di grande nitore, dal vivo, con lo sguardo del poeta, sempre attento ai dati originali e originari del 'viaggio' nella natura. Direi che in questo primo capitolo prevale il logos dell'emozionato pensiero poetante. Un pensiero poetante in cui mito e realtà si fondono felicemente. Nel secondo capitolo il poeta affronta, con maggiore leggerezza che non esclude picchi e punti fermi, il tema dell'eros. Passa poi nel terzo capitolo a trattare dell'uomo nel suo essere e divenire nella dimensione anche didascalica dell'ethos, per soffermarsi in quello successivo, nelle scansioni dell'epos. Passa infine a mettere in luce il poeta e la poetica per concludere con 'l'inverno dell'uomo', ovvero il pathos che sfiora il thanatos. Andando oltre si può dire che il primo capitolo vede l'uomo che muove nelle quattro stagioni, mentre gli altri capitoli trattano della quinta stagione, quella, appunto, della vita umana. E dunque ne deriva che il poemetto è a struttura modulare dove l'originario dato emozionale viene ripreso per approfondimenti concettuali che non possono vivere separatamente dal tutto." (Franco Manescalchi). Introduzione di Giovanni Panella.