Libri di Dany Laferrière
Sono uno scrittore giapponese
Dany Laferrière
Libro: Copertina morbida
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2019
pagine: 188
"Se hai trovato il titolo, il più è fatto" dice Laferrière. Certo, dopo ti resta da scrivere il libro. Ma scrivere "è un po' come coltivare piselli": si pianta il seme, poi si annaffia e si va via, in attesa che qualcosa germogli. Lo stesso vale per la letteratura. Inutile tormentarsi davanti a un foglio bianco, meglio passeggiare nel parco, indugiare su una panchina, viaggiare insieme al poeta Basho. Fluttuare, lasciandosi sedurre dagli elementi che si hanno a disposizione: nomi di donne, voci, una città che Laferrière conosce molto bene, Montréal, e un'altra che non conosce affatto, Tokyo. Già, perché qui il titolo è: "Sono uno scrittore giapponese". Una provocazione? No, solo un modo per riflettere sull'arte della scrittura - il luogo ideale in cui ricercare (o smarrire) la propria identità - e scacciare, almeno dai libri, ogni forma di nazionalismo.
Diario di uno scrittore in pigiama
Dany Laferrière
Libro: Copertina morbida
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2017
pagine: 266
La scrittura è un mestiere e il pigiama l'abito da lavoro. Lo strumento per eccellenza, invece, è la macchina da scrivere. Oltre naturalmente alle ventisei lettere dell'alfabeto e a una manciata di regole grammaticali. Con questi pochi mezzi, a disposizione di chiunque, sono stati scritti i più grandi capolavori della letteratura. Il problema è saperli utilizzare con maestria. Certo servono talento, esperienza e un insaziabile appetito per la lettura. "Leggere, leggere, leggere" è infatti il primo e fondamentale consiglio che Laferrière dà agli aspiranti scrittori. A cui se ne aggiungono molti altri, in un manuale articolato in 182 lezioni, dove a suggerimenti più tecnici si mescolano i ricordi personali dell'autore e tante riflessioni su una passione antica, un'arte che è anche e soprattutto una "festa intima" a cui tutti sono invitati.
L'arte ormai perduta del dolce far niente
Dany Laferrière
Libro: Copertina morbida
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2016
pagine: 392
"Scriviamo proprio per uscire dal nostro corpo e dal posto in cui viviamo. Per essere un'altra persona. Io scrivo nella lingua di chi mi legge". Così Laferrière abbatte le barriere tra popoli, tra lettore e scrittore. E, come un Diderot contemporaneo, si concede il tempo di divagare sugli argomenti più disparati - il corpo e i cinque sensi, l'amore e la guerra, la musica e la pittura, la Storia - , ma soprattutto riflette sulla vita, perché l'arte del dolce far niente altro non è se non l'arte di vivere.
Tutto si muove intorno a me
Dany Laferrière
Libro: Libro in brossura
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2015
pagine: 134
Port-au-Prince, 12 gennaio 2010. Un boato improvviso, sembra il rumore di un treno in corsa, la raffica di una mitragliatrice, e la terra che si scuote per un lungo, interminabile minuto. Dany Laferrière è seduto a un tavolo dell'hotel Karibe insieme a un amico. La corsa verso il giardino, il panico, il rumore sordo dei palazzi che crollano al suolo. Il silenzio. Comincia da qui il racconto dei giorni del terribile terremoto che ha diviso in due il tempo di Haiti. Le notti all'addiaccio, la paura, gli amici scomparsi, le piccole storie dei sopravvissuti e di chi invece non ce l'ha fatta. Le immagini si alternano, si sovrappongono, e ce spazio anche per un Laferrière più intimo, che parla di sua madre, di zia Renée, della vita familiare nel quartiere di Delmas. La narrazione procede, lentamente l'autore prende coscienza del ruolo secondario che ha nella tragedia e il suo "io" si trasforma in "io" collettivo, quello di un popolo che scende in strada a cantare per commemorare tutte le vittime con fierezza, dignità, e una tenacia di fronte alla sventura simboleggiata dalla donna che già il mattino successivo al sisma se ne sta seduta per strada, con la schiena contro il muro, sperando di vendere i suoi manghi. Dopo la serie di romanzi del "ciclo haitiano" e "L'enigma del ritorno", Laferrière torna a scrivere di Haiti e aggiunge un nuovo, toccante capitolo alla storia del suo paese e della sua gente.
L'enigma del ritorno
Dany Laferrière
Libro: Copertina morbida
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2014
pagine: 265
"La notizia taglia la notte in due. La telefonata fatale che ogni uomo adulto riceve un giorno. Mio padre è appena morto." In seguito al tragico annuncio, il narratore decide di riconciliarsi intimamente con quanto resta di quell'uomo, tanto amato quanto assente. Prima a Brooklyn, nella desolata stanzetta in cui il vecchio genitore viveva. E poi finalmente, dopo trent'anni, ad Haiti, il paese nel quale entrambi sono nati e dal quale entrambi sono stati esiliati. I cinque sensi in perenne stato di allerta, eccolo tornare sulle tracce della sua storia familiare, accompagnato da un nipote che porta il suo stesso nome, Dany, perché - come all'autore dice sua sorella, madre del ragazzo - "non sapevamo se saresti ritornato. Chi va in esilio perde il posto". Amici, parenti, luoghi, tutti portano in sé le tracce di quel padre che se ne è andato, ma anche le stigmate dei due dittatori, Papa Doc e Baby Doc, che si sono avvicendati nell'insanguinata storia haitiana. È il momento in cui all'introspezione si affianca uno sguardo diretto su una nazione fatta di estremi, credenze occulte e vitalità creatrice, miseria e meraviglie naturali, fame, violenza ma anche artisti, poeti, ragazze, speranze. Un periplo dolce e grave, profondamente ispirato dal "Diario del ritorno al paese natale" di Aimé Césaire e destinato a segnare la tormentata riappacificazione con un passato troppo a lungo messo a tacere.
Paese senza cappello
Dany Laferrière
Libro: Copertina morbida
editore: Nottetempo
anno edizione: 2015
pagine: 265
"Paese senza cappello" è la storia di un ritorno: il ritorno di Vecchio Osso a Haiti, dopo vent'anni di esilio trascorsi tra Montreal e Miami, in fuga dalla dittatura di Duvalier figlio. Il paese, in apparenza, sembra lo stesso. L'odore del caffè è lo stesso, come i manghi maturi che si spaccano a terra, la bellezza ieratica delle donne che ondeggiano con le ceste sulla testa, l'azzurro senza incertezze del cielo, le schermaglie tra la madre e la zia. Come gli amici, rimasti fedeli alla loro giovinezza. E la povertà, brutale e violenta, la "continua cacofonia", il "disordine permanente", le paure e le credenze ancestrali che il potere manipola a piacimento. Ma c'è qualcosa di inatteso che si insinua nel ritorno di Vecchio Osso: incuriosito dalle allusioni e dalle mezze parole bisbigliate in casa e per strada, si ritrova coinvolto in un'indagine sui morti che continuano a vivere, sugli zombie haitiani, sui fantasmi che abitano il quotidiano. E mentre le storie si susseguono inarrestabili, il racconto che Vecchio Osso batte sulla sua Remington cattura mirabilmente il caleidoscopio di immagini dissonanti, umori e visioni dell'isola stregata dal vudù.
Come far l'amore con un negro senza far fatica
Dany Laferrière
Libro: Libro in brossura
editore: La Tartaruga (Milano)
anno edizione: 2003
pagine: 143
Un appartamentino malridotto e disordinato in un quartiere popolare di Montreal, due aitanti giovanotti molto neri arrivati da poco da Haiti, dischi di Charlie Parker, Miles Davis e Coltrane a tutto volume, ecco il setting di "Come far l'amore con un negro senza far fatica". Chi racconta la storia batte a macchina su una vecchia Remington, sognando di diventare un autore famoso. Il suo amico e compagno Bouba è molto pigro e passa la maggior parte del tempo disteso su un divano sfondato a compulsare le opere complete di Freud e il Corano. La loro tranquilla esistenza è animata da un viavai di ragazze candide come la neve che desiderano mettersi alla prova facendo l'amore con un rappresentante di una razza oppressa.

