Libri di CLAUDE DEBUSSY
Children's corner. Per piano
Claude Debussy
Libro: Copertina morbida
editore: Volontè & Co
anno edizione: 2022
pagine: 32
La celebre suite per pianoforte Children's Corner ("L'angolo dei bambini") di Claude Debussy nella versione curata da Maurice Hinson. La suite, composta fra il 1906 e il 1908, nonostante non sia pensata per essere eseguita da un bambino, risulta eseguibile da giovani pianisti.
Il signor Croche antidilettante
Claude Debussy
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2021
pagine: 130
"Un coraggio da autodidatta volontario ha obbligato Debussy a ripensare tutti gli aspetti della creazione musicale: così facendo provoca una rivoluzione profonda, se non sempre spettacolare: i due ritratti di Monsieur Croche ne fanno testimonianza: in nero: «Vi si saluta con sontuosi epiteti, e siete soltanto dei furbi! Qualcosa che sta fra la scimmia e il cameriere»; in bianco: «Bisogna cercare la disciplina nella libertà e non nelle formule di una filosofia caduca e buona soltanto per i deboli». Colpa clamorosa agli occhi dei costruttori: nulla venne promulgato. Eppure ecco la chimera più fascinosa. Debussy rimane uno dei musicisti più isolati che siano mai esistiti: se la sua epoca lo forzò a trovare talora soluzioni sfuggenti, feline, con la sua esperienza incomunicabile e la sua riservatezza sontuosa, è l’unico musicista francese a essere universale, per lo meno nei secoli XIX e XX. Conserva un potere di seduzione misterioso, avvincente; la sua situazione, all’inizio del movimento contemporaneo, è di punta, ma solitaria. Mosso da «quel desiderio di andare sempre più lontano che gli fungeva da pane e da vino», ha negato in anticipo ogni tentativo di riferirsi all’ordine antico. Non possiamo dimenticare che il tempo di Debussy è anche quello di Cézanne e di Mallarmé: congiunzione triplice alla radice, forse, di ogni modernità, anche se non è possibile trovarvi un insegnamento discorsivo, ma non v’è dubbio che Debussy ha voluto far capire che occorreva non solo costruire, ma sognare la propria rivoluzione." (Dallo scritto di Pierre Boulez)
Mon cher ami. Epistolario 1910-1917. Testo francese a fronte
Gabriele D'Annunzio, Claude Debussy
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2020
pagine: 144
Il Martyre de Saint Sébastien si pone ad un punto cruciale non solo della biografia e dell'attività artistica di Gabriele D'Annunzio e di Claude Debussy, ma anche della vita culturale e teatrale parigina: da una parte il poeta italiano cercava un'affermazione clamorosa nella sua terra "d'esilio", e il musicista parigino riponeva grandi speranze nella collaborazione con l'illustre italiano; dall'altra il mondo teatrale della capitale era incalzato dalla novità prorompente dei Ballets Russes. Di tutto ciò l'epistolario tra Gabriele D'Annunzio e Claude Debussy, incentrato soprattutto sulla genesi e le vicissitudini compositive del Martyre, è una testimonianza straordinaria, non solo perché straordinari sono i due protagonisti ed il momento personale e storico che stanno vivendo, ma anche perché, al di là delle vicende del Martyre - i problemi musicali, letterari e religiosi che suscitò, l'interdetto da parte della Chiesa, l'indignazione di Péguy, l'imbarazzo di Maurice Barrès, al quale l'opera era dedicata - le lettere mettono in luce il vivacissimo mondo parigino di quegli anni.
Monsieur Croche. Tutti gli scritti
Claude Debussy
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2018
pagine: 342
Acuti e irriverenti, severi fino alla stroncatura o talmente ironici da risultare dissacranti, gli scritti critici di Claude Debussy costituiscono una delle testimonianze più sfrontate mai offerte dalla critica musicale e una fucina eclettica di riflessioni sulla scena contemporanea e sulle indimenticabili opere del passato. Presentati talvolta in forma di conversazione con un certo Monsieur Croche, ineffabile alter ego dell'autore, e ospitati a partire dal 1901 sulle riviste culturali e sui quotidiani più autorevoli del Novecento - "La Revue blanche", "Gil Blas", "Musique" e "Le Figaro" -, gli articoli e le recensioni di Debussy rivelano, nel loro tono sublimemente anarchico, il lato più intimo del compositore francese e, insieme, gli immaginari sonori che ne hanno nutrito la profonda sensibilità. Da queste pagine traspaiono la sua insofferenza per artisti come Gluck, Berlioz e Saint-Saéns e l'amore incondizionato per Ra-meau, Musorgskij e Cari Maria von Weber. Debussy vi matura le sue considerazioni più profonde e rivoluzionarie sui deleteri metodi del conservatorio nell'educazione dei giovani compositori, sul repertorio anacronistico dei teatri d'opera parigini e sulla nascente cultura di massa che, sull'onda di un incontrollabile progresso scientifico, proprio in quegli anni fa germinare l'industria discografica. Monsieur Croche, che per la prima volta il Saggiatore presenta in Italia, porta finalmente alla luce tutti gli scritti di Claude Debussy, restituendo interezza al suo pensiero e alla verve che ha scandalizzato i suoi contemporanei. Un'attività, quella di critico, che per Debussy ha rappresentato un ulteriore esercizio di libertà espressiva e che apre nuovi sentieri per avvicinarsi alla sua storia e alla sua opera, per sfiorare la natura misteriosa e irriducibile della creazione musicale e per riscoprire, da questa angolazione privilegiata, la scena artistica più fertile e policroma del XX secolo.
Il signor Croche antidilettante
Claude Debussy
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2003
pagine: 146
Claude Debussy nacque nel 1862 a Saint-Germain-en-Laye e morì a Parigi nel 1918. Tre anni dopo la sua morte, nel 1921, apparve "Il signor Croche antidilettante", i cui venticinque capitoli sono estratti da una serie di articoli usciti fra il 1901 e il 1912. Che parli di Gounod o di Beethoven, di Richard Strauss o dell'Opéra di Parigi (che il passante ignaro, egli afferma, "confonderà sempre con una stazione ferroviaria"), Debussy cerca in ogni pagina di spiazzarci, stupendo il lettore con le sue osservazioni e con una prosa che è, al tempo stesso, nonchalante e scintillante.
Mon cher ami. Epistolario 1910-1917. Testo francese a fronte
Gabriele D'Annunzio, Claude Debussy
Libro
editore: Passigli
anno edizione: 1993
pagine: 144
L'importante epistolario tra due protagonisti dell'arte del primo Novecento, in gran parte ruotante intorno alla stesura del Martyre de Saint Sébastien di cui Debussy scrisse la musica da scena. Testo francese a fronte.
Il signor Croche antidilettante
Claude Debussy
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2010
pagine: 130
"Un coraggio da autodidatta volontario ha obbligato Debussy a ripensare tutti gli aspetti della creazione musicale: così facendo provoca una rivoluzione profonda, se non sempre spettacolare: i due ritratti di Monsieur Croche ne fanno testimonianza: in nero: "Vi si saluta con sontuosi epiteti, e siete soltanto dei furbi! Qualcosa che sta fra la scimmia e il cameriere"; in bianco: "Bisogna cercare la disciplina nella libertà e non nelle formule di una filosofìa caduca e buona soltanto per i deboli". Colpa clamorosa agli occhi dei costruttori: nulla venne promulgato. Eppure ecco la chimera più fascinosa. Debussy rimane uno dei musicisti più isolati che siano mai esistiti: se la sua epoca lo forzò a trovare talora soluzioni sfuggenti, feline, con la sua esperienza incomunicabile e la sua riservatezza sontuosa, è l'unico musicista francese a essere universale, per lo meno nei secoli XIX e XX. Conserva un potere di seduzione misterioso, avvincente; la sua situazione, all'inizio del movimento contemporaneo, è di punta, ma solitaria. Mosso da "quel desiderio di andare sempre più lontano che gli fungeva da pane e da vino", ha negato in anticipo ogni tentativo di riferirsi all'ordine antico." (dallo scritto di Pierre Boulez)
I bemolli sono blu. Lettere (1884-1918)
Claude Debussy
Libro: Libro in brossura
editore: Archinto
anno edizione: 2004
pagine: 280
Caratterizzato da una scrittura brillante, spontanea, spesso caustica, questo epistolario costituisce una preziosa testimonianza relativa alla cerchia delle amicizie del compositore francese, ai suoi affetti familiari, alla genesi di molte delle sue opere e alle sue reazioni di fronte agli avvenimenti artistici del suo tempo. Trattandosi di testimonianze private, le lettere consentono una maggior libertà d'espressione al loro autore: mentre è in ottimi rapporti con gli scrittori dai quali spesso trae ispirazione, non troppo benevoli, anzi, spesso taglienti sono i giudizi che esprime sui suoi colleghi e su un mondo musicale impreparato ad accogliere la portata delle sue arditezze. Poche le concessioni alla tenerezza, che si concentrano nelle parole affettuose scritte alla moglie Emma e nei numerosi accenni alla figlioletta Chouchou inclusi nelle lettere scritte agli amici più cari, partecipi delle sue difficoltà economiche e testimoni della nascita, dei successi e degli insuccessi di alcune delle sue composizioni.