Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Libri di Cesare Garboli

Il gioco segreto. Nove immagini di Elsa Morante

Il gioco segreto. Nove immagini di Elsa Morante

Cesare Garboli

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 1995

pagine: 264

Il primo libro di Elsa Morante, una raccolta di racconti edita nel 1941, si intitolava "Il gioco segreto". Pubblicato quando l'autrice non aveva ancora trent'anni, esso ebbe un tiepido successo di stima e si meritò qualche benevola parola di incoraggiamento. La stessa Morante lo dimenticò in gran parte e concorse a farlo dimenticare, riferendolo sempre alla propria preistoria. Quando nel 1963, al culmine della maturità e del successo, pubblicò "Lo scialle andaluso", molti dei racconti del "Gioco segreto" furono esclusi dalla nuova raccolta e cestinati. In questo libro "Il gioco segreto" viene rivalutato non solo come prezioso incunabolo, ma come una fonte di luce nascosta che si irradia su tutta l'opera della Morante e ne illumina il percorso sotterraneo.
15,00

Occidente tra dubbi e paura

Occidente tra dubbi e paura

Cesare Garboli

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2005

pagine: 82

Questa raccolta di "scritti civili" vede la luce a poco più di un anno dalla scomparsa di Cesare Garboli, un critico o, meglio, secondo la definizione di Geno Pampaloni ("uno scrittore prestato alla critica") uno scrittore che ha costituito, anche dal punto di vista civile, una delle coscienze critiche più vigili e indipendenti degli ultimi anni. Gli interventi e le interviste presentate in questo volume spaziano dalla riflessione su un articolo di Natalia Ginzburg sulla strage di Monaco alla spietata rivisitazione della storia dell'Occidente nella lettera a Bernardo Valli che dà il titolo alla raccolta, dallo svelamento del "cuore marcio del potere" attraverso una lettura di Re Lear a due scritti più specifici sull'Italia.
8,50

Il «Dom Juan» di Molière

Il «Dom Juan» di Molière

Cesare Garboli

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2005

pagine: 228

Presentando, nel 1974, il suo Molière, Garboli deplorava come "una sciagura nazionale" che il teatro e la borghesia italiani avessero "saltato" Molière, "così come succede a certi adulti che, nel loro sviluppo, rimuovono una delicata e essenziale fase di crescita". Bastano queste parole a far capire di quale novità fosse portatore il suo lavoro. E dal ceppo di quella storica impresa è nato questo libro segreto ed "essenziale", cui Garboli ha atteso per oltre un ventennio e che considerava il coronamento della sua attività di traduttore e critico molièriano.
12,50

La critica impossibile. Conversazioni con Cesare Garboli
13,00

Tartufo

Tartufo

Cesare Garboli

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2014

pagine: 176

Ognuno ha un suo classico, ha detto Garboli, cioè "un compagno di veglia, un segreto e inseparabile interlocutore". Il suo, non c'è dubbio, è stato Molière, cui ha dedicato, nel corso di oltre un trentennio, memorabili saggi e rivoluzionarie traduzioni, sino a diventarne "interprete accanito e quasi maniacale". Sempre, occorrerà aggiungere, in un'ottica acutamente teatrale. Non a caso, radunando nel 1976 cinque testi molieriani, Garboli sottolineava di voler offrire "cinque copioni al teatro italiano di oggi, nella presunzione che il teatro di Molière sia portatore di un sistema di idee, di un messaggio che ci è oggettivamente contemporaneo". Epicentro di quel sistema di idee è per lui Tartufo, oltraggiosa figura di servo che - infrangendo "l'antica, dura legge teatrale che fa dell'intelligenza dei servi un privilegio infruttuoso" si cimenta nell'impossibile impresa di farsi padrone, e che dalla servitù si libera "con l'esercizio salutare, rassicurante, medico della politica": sicché la pièce altro non è se non la "diagnosi comica e disperata della struttura politica della realtà, mascherata di valori intoccabili che si autolegittimano grazie alla santità di una causa e si presentano come la guarigione di un male". Con un saggio di Carlo Ginzburg.
13,00

La gioia della partita. Scritti (1950-1977)

La gioia della partita. Scritti (1950-1977)

Cesare Garboli

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2016

pagine: 331

Per oltre mezzo secolo, la scrittura di Cesare Garboli ha suscitato gioia ed energia - non solo intellettuale - nei suoi lettori. Che parli di cinema o di letteratura, che affronti la pittura o il teatro, ogni suo incontro (con Francis Bacon o Mario Soldati, con Chaplin o Goya, con Gianni Brera o Walter Benjamin, o magari con l'ufficiale delle SS Herbert Kappler) produce l'impatto memorabile di una rivelazione. Ma il dono del supremo esecutore di testi, "portato a vedere le cose piuttosto come un problema da risolvere che come un tema da svolgere", l'ammaliante intelligenza comunicativa coabitarono in Garboli con una cruda severità verso i propri scritti: pochi e come a contraggenio ne raccolse, centinaia ne lasciò dispersi. Il giovane filologo che nel 1954, non ancora laureato, curava un'edizione di tutto Dante in versi, e al quale dobbiamo la promozione di Pascoli e Molière a nostri contemporanei, è autore di un'opera che ha dissimulato sé medesima nel segno di un apparente e talvolta compiaciuto spreco. È tempo, dunque, di rendere disponibile per tutti il luminoso rigore del lavoro svolto da questo scrittore antagonista sempre, anche del proprio talento.
30,00

È stato così

È stato così

Natalia Ginzburg

Libro

editore: Einaudi

anno edizione: 2018

pagine: 114

11,00

Un uomo pieno di gioia

Un uomo pieno di gioia

Cesare Garboli

Libro: Libro in brossura

editore: Minimum Fax

anno edizione: 2021

pagine: 96

Per Emanuele Trevi queste pagine costituiscono il primo capolavoro di «uno dei più grandi narratori del suo tempo, un impareggiabile collezionista di anime in pena». Apparvero per la prima volta nel 1982, sotto forma di introduzione ai Diari di Delfini, e nel 1989 Cesare Garboli le raccolse nei suoi Scritti servili. Ora vengono qui riproposte autonomamente, e con le ultime parole del testo come titolo: "Un uomo pieno di gioia". Con una precisa speranza: che siano lette o rilette non più come un saggio di critica letteraria, ma come un racconto borgesiano. Per quello che sono, in fondo: l'addio a un amico. Quando si conoscono, sul lungomare di Viareggio, sono precoci entrambi: Garboli è un adolescente di diciassette anni, Delfini uno scrittore postumo e dichiaratamente fallito di trentanove. A legarli sarà la letteratura. Ma più che uno scrittore, Delfini è un personaggio di romanzo che aspetta di essere scritto. Anche il suo anno di nascita è incerto; la biografia, un sommario di storia italiana. Garboli ce lo descrive «squinternato, balordo, puerile», un tipo che «non fa che scambiarsi con un altro e non ama, di sé, che il proprio contrario», eppure giocoso e allegrissimo. Ce lo mostra nello spicchio di luce di un caffè, davanti al banco, mentre cena da solo o mette in scena lo sperpero del suo talento, e infine ammalato in un letto, a leggere Stendhal, a Modena, la sua città natale, con la vita alle spalle. Uno scrittore di quaderni smarriti, ma a cui sempre il sorriso «scucchiaiava la faccia, tagliandola da un orecchio all'altro». "Un uomo pieno di gioia" è la storia di un irripetibile apprendistato alla vita, che è sempre la più difficile tra tutte le filologie. Prefazione di Emanuele Trevi.
10,00

Manifesto per un partito conservatore e comunista e altri scritti

Manifesto per un partito conservatore e comunista e altri scritti

Antonio Delfini

Libro: Libro rilegato

editore: Garzanti

anno edizione: 2022

pagine: 324

Questo libro, ideato e curato da Cesare Garboli, raccoglie in un unico volume tutto ciò che Antonio Delfini ha pubblicato occasionalmente su quotidiani o periodici, e descrive la parabola drammatica di un ricco gentiluomo di provincia che, cresciuto tra gli agi e i privilegi, nell'arco di quindici anni – tra il 1945 e il 1960 – perde tutto quello che possiede e muore in povertà. Su questo giovane sognatore che non ha mai frequentato una scuola, imbevuto della retorica patriottica e risorgimentale, si abbattono e lasciano il segno eventi pubblici e storici: l'aggressione all'Etiopia, la guerra civile spagnola e la guerra mondiale, l'antifascismo, la lotta partigiana; e poi la guerra fredda, la ricostruzione, il miracolo italiano, la società dei consumi. Su tutto Delfini punta il suo sguardo critico, denunciando – prima di Pasolini – lo scempio che il capitalismo selvaggio ha fatto al nostro Paese e preconizzando quel «disumanesimo italiano» che di lì a poco sarebbe esploso.
20,00

Scritti servili

Scritti servili

Cesare Garboli

Libro: Libro in brossura

editore: Minimum Fax

anno edizione: 2023

pagine: 258

«Leggere è vedere, scrivere è essere ciechi», afferma Garboli in questo libro. E davvero gli Scritti servili sono un’educazione alla vista, fatta di «lampi di cognizione», della capacità rabdomantica di far riaffiorare quasi ad ogni rigo qualcosa che era rimasto nascosto. La felicità di queste pagine è nella loro inerme consegna alla confessione più intima di uno scrittore--lettore, che va a prendere le parole degli altri «e le riporta a casa, come Vespero le capre, facendole riappartenere al mondo che conosciamo». E così, parlando della vita e del teatro di Molière, del «destino di autodistruzione ilare e buffonesco, ma anche così tragico» di Antonio Delfini, della «discontinuità del desiderio» e della «perversione saturnina» di Penna, dell’elogio dell’appartenenza della Ginzburg, delle metamorfosi di Elsa Morante, Garboli finisce per disseminare le tracce di un’umanissima testimonianza esistenziale e in definitiva per raccontare se stesso.
16,00

Trenta poesie famigliari di Giovanni Pascoli

Trenta poesie famigliari di Giovanni Pascoli

Cesare Garboli

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 480

Vorrei che il lettore di questo libro, che commenta trenta poesie di Giovanni Pascoli, lo intitolasse fra sé e sé: «il gioco e la malattia». Pascoli è un poeta divertente, molto divertente (questa è la mia opinione), ma anche un poeta di eterno e lugubre piagnisteo – e questa è un’opinione largamente accreditata. Si può essere divertenti senza essere euforici? Uno degli aspetti più appariscenti di tutto ciò che il Pascoli ha lasciato scritto è la mancanza di desiderio; meglio, la mancanza di qualunque sensibilità al diritto che il desiderio ha di manifestarsi e di prendere forma. In ogni testo pascoliano, sia esso un atto pubblico, destinato alla comunicazione sociale, o privato, a circuito famigliare, la presenza del desiderio è interdetta dal concorso di un silente intervento censorio. C’è tuttavia un grande rapporto d’amore, una grande complicità tra le parole di questo poeta e l’immagine di sé (speculare verso il mondo) nella quale egli scorge il desiderio sempre vinto e sconfitto. Questo rapporto d’amore, tra il poeta e il proprio io represso, è sentito e vissuto come un sacrificio. È questo sacrificio (questa complicità) a produrre il gioco. Con un testo di Emanuele Trevi.
24,00

Storie di seduzione

Storie di seduzione

Cesare Garboli

Libro: Copertina morbida

editore: Einaudi

anno edizione: 2005

pagine: 305

Antonio Delfini, Natalia Ginzburg, Sandro Penna, Elsa Morante, Roberto Longhi, Mario Soldati, Molière. Sette autori. Sette eventi di seduzione. Sette incontri letterari e di vita. Con sei di questi uomini una vicinanza reale e un cammino comune, con uno soltanto, che il tempo non ha dato di incontrare, una consonanza e un dialogo a distanza. In un mosaico dove ogni tessera trova il proprio posto e forma un ritratto appassionato e originale del nostro Novecento letterario, ciascuna di queste storie diventa non tanto (o non solo) un argomento di studio quanto piuttosto un evento e un incontro di seduzione che si rinnova nel tempo.
22,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.