Libri di Caterina Graziadei
Seconda nascita
Boris Pasternak
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2022
pagine: 160
«… La raccolta ‘Seconda nascita’, composta in breve tempo, tra il 1930 e il 1931, ruota tutta, salvo il poemetto d’apertura, attorno all’anno 1930, prendendo l’avvio dagli eventi destinali di quella stagione. Un’estate che muterà alla radice la vita familiare di Pasternak, non dissimile da quella “naturale e preistorica come nell’Apocalisse” che aveva scosso la Russia zarista e di cui scriverà in una ideale lettera postuma a Rilke. Sono trascorsi circa dieci anni dall’uscita del dittico ‘Mia sorella, la vita’ e ‘Temi e variazioni’ (1922, 1923) – vertice del lirismo di Pasternak, quello che lo ha reso unico e vertiginoso, capace di sedurre l’orecchio indiscutibile di Marina Cvetaeva che alla sua poesia ha dedicato saggi fin qui insuperati. Dieci anni di altre prove, incursioni nell’epos, la scelta di misurare il ritmo della Storia con i poemi ‘L’anno 1905’, ‘Il luogotenente Schmidt’, il ‘romanzo in versi’ Spektòrskij… Con ‘Seconda nascita’ si afferma l’intenzione di interpretare l’esigenza del nuovo secolo, corrispondere all’attesa di un nuovo pubblico di lettori, districando la complessa sintassi delle prime raccolte, l’esasperazione fonetica di certe quartine, l’uso intensivo dei “nidi di parole” che lo apparentano alla maniera di Cvetaeva. Un particolare ritorno alla lirica, percepita come non necessaria al ‘mandato’ dell’epoca che a malapena la tollera, valutandola “extraterritoriale”… Una ‘Seconda nascita’ insieme all’amata, scriverà Pasternak a Zinaìda Nejgauz, condensando nel titolo lo slancio a nuova vita, il tema dell’oblio e della morte che la precedono e insieme il progetto di una rinnovata poetica, la dichiarata “semplicità inaudita”…» (Dalla prefazione di Caterina Graziadei)
Il campo dei cigni
Marina Cvetaeva
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2017
pagine: 80
Diario in versi scritto tra ottobre 1917 e dicembre 1920 a lungo trascurato, in patria e all'estero, Il Campo dei cigni raccoglie versi scritti durante i cupi anni della carestia e della guerra civile, quando Marina Cvetaeva resterà bloccata a Mosca con le due figlie e la minore morirà a soli tre anni per denutrizione. Idealmente dedicato alla Guardia Bianca nella quale era arruolato il marito, di cui per molti anni non avrà più notizie, questo libro rivendica a piena voce l'identità della Cvetaeva, che declama davanti ai soldati dell'Armata Rossa, ai comunisti, ai cadetti; "io non sono una nobil signora", e questi versi, "la mia ultima verità, quella della moglie di un soldato dell'armata bianca". Verità di un grande poeta esonerato da posticce storiografie di genere o di partito. "Due soli nemici ho avuto al mondo, due gemelli, fusi insieme per sempre: la fame degli affamati - e la sazietà dei sazi!" (5 agosto 1918).