Libri di Alessandro Bani

Le poesie di Alessandro Bani, qui raccolte, esplorano fenomeni e valori universali, con una modalità espressiva chiara e trasparente, quasi didattica. Analisi e introspezione sono gli strumenti che indagano il comportamento contraddittorio degli uomini, succubi, agli occhi dell'autore, di opportunismo e di false libertà. A poesie di protesta contro i comportamenti degli uomini "limitati nella loro razionalità" si affiancano poesie che parlano d'amore ma anche in questo caso, si sottolineano apparenze, falsità e banalità degli uomini e dei loro pensieri, troppo spesso attaccati a valori terreni. In questi versi, traspare la ricerca di un assoluto, il "sempre e per sempre" che sfugge però inevitabilmente come il tempo e la vita, quest'ultima solo unico valore. "Guarda al cielo", il titolo della raccolta, è pertanto l'unico intento che dà il senso alla nostra vita. I livelli di lettura sono molteplici così come nei romanzi dell'autore, da "Luna mistica" a "Feticci" e la poesia è ritenuta un ulteriore mezzo per sfidare le intelligenze e ricercare la condivisione dei sentimenti, contro la solitudine.

Conoscere la paura ed suoi molteplici aspetti significa poterla affrontare meglio e conoscere con minore superficialità il senso dei nostri comportamenti, pensieri ed idee, ma anche prendere coscienza dei limiti, spesso insormontabili, insiti nella natura umana.

È il carteggio tra due amici, ma anche tra uomo e moltitudine, tra uomo e mondo. Il significato dei contenuti delle lettere si rivela e si concretizza su diversi livelli di lettura e interpretazione, tra superficie e profondità. I dubbi, le incertezze, i desideri, costituiscono le molteplici componenti del pensiero umano. I tre intermezzi di vita concreta e reale si elevano sulle altre lettere come rocce e dominano con la loro certezza, le dubbiose riflessioni sulla vita vissuta come contraddittoria, tradita dalle sensazioni e dai sentimenti occasionali e di convenienza. "Questo scandaloso caos, non serve a nessuno", verrà ricordato all'amico incredulo.

Otto amici del tempo del liceo si incontrano dopo quaranta anni dalla Maturità. L'invito di Giulia, una amica tra gli otto è provocatorio sulla scia di vecchie complicità e goliardate di quegli anni: " passiamo una giornata tra noi, lasciamo i cellulari a casa". La casa in collina presso Valdicastello, in Versilia, è il pretesto per rivivere ricordi con serenità ed allegria. Ragazzi che nella loro adolescenza parlavano dei massimi sistemi ed aspiravano ad entrare nel mondo universitario. sono diventati un avvocato, un giudice, un tecnico informatico, un tecnico musicista, una casalinga, una insegnante universitaria, un medico ed uno che vive di amori e vuoti esistenziali. Dopo quaranta anni tutto è cambiato, i ricordi non riescono a far decollare il gruppo ed in fondo alla vicenda un colpo di scena che dà significato alla vacanza ed al breve romanzo. Come nei precedenti romanzi, in Luna Mistica ed in Fafner, anche qui la sfida dello scrittore ai lettori è chiara ed evidente: che cosa è successo in questa gita?

Nella nostra epoca, come in passato, è particolarmente pronunciata la tendenza a rimuovere l'idea del morire e della morte, sulla quale si impone il silenzio. Questo volume offre una "volutamente breve" panoramica delle problematiche connesse al suicidio, quali gli aspetti sociali, psicologici e medici del fenomeno. Nella sua negatività, il suicidio è sempre stato capace di stimolare la sensibilità delle ideologie, delle religioni e dei sistemi filosofici, oltre che di suscitare problematiche medico-cliniche. Il suicidio è un evento che coinvolge molte persone, oltre alla vittima, e rappresenta una tragedia straziante per familiari e conoscenti, incapaci di dare una risposta convincente al perché della scelta dell'amico o del congiunto. In questo libro traspare una nota polemica degli Autori per le posizioni spesso ripetute ed obsolete riportate nella letteratura fino ad oggi. L'opera si rivolge a tutti coloro che per interessi culturali o professionali incontrano questa inquietante realtà.