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Libri di Alain Besançon

Novecento. Il secolo del male. Nazismo, comunismo, Shoah

Novecento. Il secolo del male. Nazismo, comunismo, Shoah

Alain Besançon

Libro: Copertina morbida

editore: Lindau

anno edizione: 2019

pagine: 164

Lo sterminio fisico del nemico è sempre stato uno dei mezzi della politica: eppure nell'ultimo secolo ha assunto un carattere particolare. Questo perché sono cresciute le vittime? In assoluto può darsi, statisticamente no. In ogni caso non è il numero che fa la differenza. Ciò che colpisce sono le motivazioni, i modi, i risultati. Nazismo e comunismo si propongono come un messaggio di salvezza: per la razza germanica il primo, per l'umanità il secondo. Contro il nemico il nazismo ha avuto poco tempo e ha concentrato i suoi sforzi sugli ebrei e pochi altri. Il comunismo ha finito presto col ritorcersi contro se stesso; poi è divenuto un puro mezzo di conservazione del potere per i privilegiati. Ma come mai, nonostante sia scomparso completamente da più di mezzo secolo, il nazismo è l'oggetto di una esecrazione che non accenna a diminuire, mentre il comunismo, che pure è caduto di recente, fruisce di un'amnesia e di un'amnistia che raccolgono un consenso quasi unanime? E poi: in che misura la Shoah, nell'immensa carneficina del '900, deve essere classificata come una cosa a parte? Si può annoverarla come una tomba fra le altre tombe nel cimitero comune? E se non è possibile farlo, per quale motivo? Proprio a questi interrogativi cerca di rispondere questo penetrante saggio di Alain Besançon.
16,00

Islam e cristianesimo. Una parentela impossibile

Islam e cristianesimo. Una parentela impossibile

Jacques Ellul

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2017

pagine: 128

Islam e cristianesimo – pubblicato per la prima volta nel 2004, a dieci anni dalla morte dell’autore – riunisce due testi inediti. Il primo, intitolato I tre pilastri del conformismo, si compone di tre capitoli: «Siamo tutti figli di Abramo», «Il monoteismo » e «Le religioni del Libro», nei quali l’autore analizza e smonta, in maniera chiara ed efficace, i tre concetti utilizzati in maniera sempre più frequente per avvicinare da un punto di vista teologico le tre religioni rivelate. Secondo Jacques Ellul, la comune discendenza abramitica sulla quale si fonderebbe la parentela tra ebrei, cristiani e musulmani è del tutto priva di fondamento. Nel Vangelo, infatti, solo colui che «compie il bene» è proclamato da Gesù «Figlio di Abramo»: la filiazione dal patriarca risulta così appartenere più a un piano spirituale che carnale. L’Islam, inoltre, nega al cristianesimo lo statuto di religione monoteista: a Gesù Cristo, incarnazione di un Dio d’amore che si è fatto uomo per salvarci attraverso il dolore e la sofferenza, i musulmani contrappongono Allah, sovrano unico e inaccessibile nonché giudice implacabile delle azioni umane. L’autore, infine, nell’analizzare i testi sacri alla base delle due religioni, evidenzia alcune differenze inconciliabili: se il Corano è il libro della costrizione, della sottomissione e non offre all’uomo alcuna speranza di salvezza, la Bibbia, al contrario, contiene una promessa di libertà, e la rivelazione di un Dio che parla al credente e soffre con lui. Il secondo testo è una prefazione scritta da Ellul per il libro di Bat Ye’or The Dhimmi. Jews and Christians under Islam, in cui è affrontato il problema della dhimmitudine, cioè la condizione degli «infedeli» nelle società islamiche. L’Islam vi è presentato come una religione che non si evolve né dal punto di vista giuridico né da quello politico, e che ha stabilito uno status di inferiorità per i popoli sottomessi non dissimile da quello dei servi della gleba nel Medioevo.
14,00

L'immagine proibita. Una storia intellettuale dell'iconoclastia

L'immagine proibita. Una storia intellettuale dell'iconoclastia

Alain Besançon

Libro: Libro in brossura

editore: Marietti 1820

anno edizione: 2009

pagine: 440

«Nella ricostruzione di Besançon, l’Occidente nelle sue radici ellenistiche ed ebraiche (ma pure nella sua declinazione islamica) ha costantemente oscillato tra il rifiuto e la legittimazione dell’immagine quale rappresentazione sensibile del divino. Nonostante il dogma dell’Incarnazione, che riqualifica la realtà visibile della natura e dell’uomo, fatti propri e assunti da Dio nella persona di Cristo, anche il cristianesimo ha subito le medesime incertezze ed oscillazioni, giungendo, da un lato, alla divinizzazione stessa dell’immagine dipinta nell’icona bizantina, o, al contrario, alla cancellazione calvinista della raffigurazione del sacro. Così, nel corso dei secoli, la tradizione di mediazione tra il contatto immediato e intuitivo con il divino e la sua raffigurazione devozionale è stata saldamente conservata solo dalla tradizione cattolica occidentale, che assegna all’immagine uno statuto prevalentemente pedagogico o ancor più psicagogico, di guida cioè dell’anima nel percorso di ascesi dall’orizzonte del mondano alla dimensione spirituale dell’incontro metafisico con il Dio trinitario. La questione dell’immagine del divino si intreccia così con il problema della raffigurazione del mondo e della natura, che rappresentano per l’uomo il luogo dell’incontro con il Dio cristiano e la dimensione da questi assunta per rendersi attingibile: una mediazione imprescindibile e pur sempre da trascendere».
40,00

Novecento. Il secolo del male. Nazismo, comunismo, Shoah

Novecento. Il secolo del male. Nazismo, comunismo, Shoah

Alain Besançon

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2008

pagine: 164

Lo sterminio fisico del nemico è sempre stato uno dei mezzi della politica: eppure nell’ultimo secolo ha assunto un carattere particolare. Questo perché sono cresciute le vittime? In assoluto può darsi, statisticamente no. In ogni caso non è il numero che fa la differenza. Ciò che colpisce sono le motivazioni, i modi, i risultati. Nazismo e comunismo si propongono come un messaggio di salvezza: per la razza germanica il primo, per l’umanità il secondo. Contro il nemico il nazismo ha avuto poco tempo e ha concentrato i suoi sforzi sugli ebrei e pochi altri. Il comunismo ha finito presto col ritorcersi contro se stesso; poi è divenuto un puro mezzo di conservazione del potere per i privilegiati. Ma come mai, nonostante sia scomparso completamente da più di mezzo secolo, il nazismo è l’oggetto di una esecrazione che non accenna a diminuire, mentre il comunismo, che pure è caduto di recente, fruisce di un’amnesia e di un’amnistia che raccolgono un consenso quasi unanime? E poi: in che misura la Shoah, nell’immensa carneficina del ’900, deve essere classificata come una cosa a parte? Si può annoverarla come una tomba fra le altre tombe nel cimitero comune? E se non è possibile farlo, per quale motivo? Proprio a questi interrogativi cerca di rispondere questo penetrante saggio di Alain Besançon.
14,00

Islam e cristianesimo. Una parentela impossibile

Islam e cristianesimo. Una parentela impossibile

Jacques Ellul

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2006

pagine: 125

Islam e cristianesimo – pubblicato per la prima volta nel 2004, a dieci anni dalla morte dell’autore – riunisce due testi inediti. Il primo, intitolato I tre pilastri del conformismo, si compone di tre capitoli: «Siamo tutti figli di Abramo», «Il monoteismo » e «Le religioni del Libro», nei quali l’autore analizza e smonta, in maniera chiara ed efficace, i tre concetti utilizzati in maniera sempre più frequente per avvicinare da un punto di vista teologico le tre religioni rivelate. Secondo Ellul, la comune discendenza abramitica sulla quale si fonderebbe la parentela tra ebrei, cristiani e musulmani è del tutto priva di fondamento. Nel Vangelo, infatti, solo colui che «compie il bene» è proclamato da Gesù «Figlio di Abramo»: la filiazione dal patriarca risulta così appartenere più a un piano spirituale che carnale. L’Islam, inoltre, nega al cristianesimo lo statuto di religione monoteista: a Gesù Cristo, incarnazione di un Dio d’amore che si è fatto uomo per salvarci attraverso il dolore e la sofferenza, i musulmani contrappongono Allah, sovrano unico e inaccessibile nonché giudice implacabile delle azioni umane. L’autore, infine, nell’analizzare i testi sacri alla base delle due religioni, evidenzia alcune differenze inconciliabili: se il Corano è il libro della costrizione, della sottomissione e non offre all’uomo alcuna speranza di salvezza, la Bibbia, al contrario, contiene una promessa di libertà, e la rivelazione di un Dio che parla al credente e soffre con lui. Il secondo testo è una prefazione scritta da Ellul per il libro di Bat Ye’or The Dhimmi. Jews and Christians under Islam, in cui è affrontato il problema della dhimmitudine, cioè la condizione degli «infedeli» nelle società islamiche. L’Islam vi è presentato come una religione che non si evolve né dal punto di vista giuridico né da quello politico, e che ha stabilito uno status di inferiorità per i popoli sottomessi non dissimile da quello dei servi della gleba nel Medioevo.
13,00

Novecento, il secolo del male. Nazismo, comunismo, Shoah
14,46

La falsificazione del bene. Solov'ev e Orwell

La falsificazione del bene. Solov'ev e Orwell

Alain Besancon

Libro

editore: Il Mulino

anno edizione: 1987

pagine: 204

9,30

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