Libri di Vanya Strukely
Leonor Fini
Maria Masau Dan, Vanya Strukely
Libro: Libro in brossura
editore: Giunti Editore
anno edizione: 2011
pagine: 48
Un dossier dedicato a Leonor Fini (Buenos Aires, 30 agosto 1907 - Parigi, 18 gennaio 1996), pittrice, scenografa, costumista, scrittrice, illustratrice e disegnatrice argentina, di origine italiana. In sommario: Dalla Trieste di Svevo alla Milano del Gruppo Novecento; Parigi e l'America; Nel teatro della fotografia; Giocare con le fonti iconiche: tra mimetismo e ribaltamento.
Dal progetto al consumo. Le arti in mostra nell'Italia dell'Ottocento
Vanya Strukely, Francesca Zanella
Libro: Copertina morbida
editore: Monte Università Parma
anno edizione: 2011
pagine: 477
Che cosa riusciamo a ricostruire delle grandi macchine espositive ottocentesche? Partendo da una riflessione sui temi e sugli approcci metodologici che hanno caratterizzato il dibattito sulle esposizioni, questo libro accompagna il lettore lungo strade secondarie, territori di indagine poco frequentati, facendogli osservare da visuali 'leggermente spostate' fenomeni ed episodi già ampiamente analizzati dalla storiografia. Fissati come termini ante quem il 1881 e la Mostra Nazionale di Milano, si procede a ritroso, in direzioni diverse, sia in ambito nazionale (da Firenze 1861 a Torino 1880) che internazionale (da Londra 1851 a Parigi 1878), nell'intento di mettere a confronto il piano del progetto e quello del consumo. Attraverso la ricerca d'archivio e l'analisi delle fonti edite, è possibile così ripercorrere le differenti fasi organizzative, tentando di individuare le 'intenzioni' e di ricostruire le modalità della 'messa in mostra', l'interazione tra programma di classificazione, organizzazione degli spazi e allestimento, ma anche le logiche della selezione di oggetti, prodotti e opere d'arte. Allo stesso tempo, allargando i confini della critica, alla ricerca di testimonianze inedite, affiora e prende corpo una molteplicità di percorsi e ricezioni che illumina sulla fisionomia dei tanti visitatori, difficilmente riducibili ad un generico ed indistinto 'pubblico'.

