Libri di Stefano Santoro
L'ingiustizia militare nella Grande guerra. Le fucilazioni «per l'esempio» in Friuli e nella Venezia Giulia
Libro: Libro rilegato
editore: Forum Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 168
Durante la Prima guerra mondiale l’esercito italiano ha registrato un alto numero di fucilazioni sommarie e decimazioni ‘per l’esempio’. A differenza di altri Paesi, in Italia i soldati condannati ingiustamente o illegittimamente alla pena capitale non hanno ottenuto alcuna forma di riabilitazione nazionale. Solo nel maggio del 2021 il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato all’unanimità una legge per la riabilitazione storica dei soldati «condannati alla fucilazione dai tribunali militari di guerra» nel territorio dell’attuale Regione e ha istituito una Consulta storica. Il volume raccoglie gli interventi presentati nel corso del convegno di studi tenutosi a Udine l’11 novembre 2022. Partendo dai casi noti dei fusilâts di Cercivento e della decimazione di Santa Maria la Longa, intende fare il punto su questo nodo doloroso della storia italiana.
Buonanotte #abbicuradisplendere. Raccolta di scritti, pensieri e riflessioni
Stefano Santoro
Libro: Copertina morbida
editore: Ass. Primalpe Costanzo Martini
anno edizione: 2020
pagine: 282
Clio nei socialismi reali. Il mestiere di storico nei regimi comunisti dell'Europa orientale
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2020
pagine: 301
Per oltre quarant'anni, la scrittura della storia nei paesi dell'Europa orientale è stata fortemente condizionata dagli imperativi ideologici e propagandistici dei regimi comunisti. La storia, più di ogni altra disciplina umanistica, offriva giustificazioni, e quindi legittimità, al potere. Indagare il rapporto tra storia e potere in questo ambito significa tanto addentrarsi nella storia dei socialismi reali e dei loro obiettivi - strategie, tattiche, tra rotture con il passato e continuità - quanto approfondire il rapporto che storici ed istituzioni di ricerca intrattenevano con la politica. I saggi presentati in questo volume si concentrano su alcuni aspetti cruciali del rapporto tra Clio e dittature comuniste, dal significato del mestiere di storico all'interno di realtà che spingevano a cercare accomodamenti e compromessi con il regime - pena la marginalizzazione o la persecuzione -, all'analisi dell'interazione delle storiografie e della loro evoluzione in relazione ai rispettivi contesti istituzionali, all'uso pubblico della storia e dei miti storici da parte dei regimi comunisti.
Dall'impero asburgico alla grande Romania. Il nazionalismo romeno di Transilvania fra Ottocento e Novecento
Stefano Santoro
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2014
pagine: 304
Il volume segue l'evoluzione del nazionalismo romeno di Transilvania dalla fine dell'Ottocento agli anni Trenta del Novecento, esaminando il pensiero e l'azione di politici e intellettuali che prima tentarono di preservare l'identità nazionale romena nel contesto dell'Impero asburgico e poi, con la costituzione della Grande Romania nel 1918, adeguarono il loro nazionalismo alla nuova situazione istituzionale, venendo allo stesso tempo influenzati dagli eventi che si stavano sviluppando nel resto d'Europa: la rivoluzione bolscevica, le contraddizioni socio-economiche postbelliche, la nascita dei movimenti fascisti. Lo studio del caso transilvano permette di approfondire le dinamiche proprie del nazionalismo moderno, capace di modificare anche in modo drastico i propri punti di riferimento ideologici, pur nel permanere di un nucleo forte centrato sull'idea del primato della nazione, e in grado quindi di aderire alle più diverse espressioni politiche della modernità: dal liberalismo alla democrazia, dal radicalismo etnico al totalitarismo etnocratico.
L'Italia e l'Europa orientale. Diplomazia culturale e propaganda (1918-1943)
Stefano Santoro
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2005
pagine: 432
La cultura svolse un ruolo niente affatto secondario nella strategia di espansione e dominio del regime fascista verso l'Europa orientale. Gli uomini di cultura e segnatamente i membri dell' "accademia", si collocarono spesso al primo posto nel compito che il regime assegnò loro quali agenti di una "diplomazia parallela" che, grazie alla sua duttilità e al suo prestigio, potesse giungere là dove la propaganda politica tout court mostrava i propri limiti. Questo volume si propone di analizzare le modalità con cui il mondo della cultura italiano si rese disponibile per mettere in atto una più o meno cosciente diplomazia culturale a supporto della politica di potenza del fascismo verso l'Europa Orientale.