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Libri di Stefania Sapuppo

Leo Castelli. L'italiano che inventò l'arte in America

Leo Castelli. L'italiano che inventò l'arte in America

Alan Jones

Libro

editore: Castelvecchi

anno edizione: 2019

pagine: 372

«Che fine avremmo fatto se non ci fossero stati i mercanti d’arte?» si chiedeva un tempo Pablo Picasso. In pochi casi la domanda è così calzante come per Leo Castelli: il gallerista italiano che reinventò l’arte in America accanto a espressionisti astratti dell’Action Painting come Jackson Pollock e Willem De Kooning, a neodadaisti come Robert Rauschenberg e Jasper Johns, con protagonisti della Pop Art come Roy Lichtenstein e Andy Warhol, e artisti del calibro di Frank Stella e Cy Twombly. Dandy, poliglotta dalle mille sfaccettature, brillante e raffinato seduttore, Leo Castelli scrisse più di un importante capitolo della storia dell’arte del Novecento nelle sue gallerie newyorkesi: prima sulla Settantasettesima Strada Est, e poi al leggendario 420 di West Broadway. La storia comincia dalla Trieste di inizio secolo, per passare al rarefatto ambiente surrealista di Parigi, con i suoi vernissage a mezzanotte, in cui la femme fatale Leonor Fini si incontrava con i maîtres-à-penser André Breton e Marcel Duchamp. Arrivando alla New York degli anni Cinquanta, tra le icone pop e i loft degli artisti di SoHo, fino al clima arrivista e rampante degli anni Ottanta. La vita di Leo Castelli è il «viaggio incantato» verso l’essenza di ogni uomo: la sua creatività, la sua vocazione, la sua missione nel mondo. Introduzione di FIllo Dorfles.
25,00

Con gusto e senza glutine

Con gusto e senza glutine

Stefania Sapuppo

Libro: Libro in brossura

editore: Maria Pacini Fazzi Editore

anno edizione: 2013

pagine: 80

4,00

Leo Castelli. L'italiano che inventò l'arte in America

Leo Castelli. L'italiano che inventò l'arte in America

Alan Jones

Libro: Libro in brossura

editore: LIT Edizioni

anno edizione: 2012

pagine: 427

"Che fine avremmo fatto se non ci fossero stati i mercanti d'arte?", si chiedeva un tempo Pablo Picasso. In pochi casi la domanda è così calzante come per Leo Castelli: il gallerista italiano che reinventò l'arte in America accanto a espressionisti astratti dell'Action Painting come Jackson Pollock e Willem De Kooning, a neodadaisti come Robert Rauschenberg e Jasper Johns, con protagonisti della Pop Art come Roy Lichtenstein e Andy Warhol, e artisti del calibro di Frank Stella e Cy Twombly. Dandy, poliglotta dalle mille sfaccettature, brillante e raffinato seduttore, Leo scrisse più di un importante capitolo della storia dell'arte del Novecento nelle sue gallerie newyorkesi: prima sulla Settantasettesima Strada Est, e poi al leggendario 420 di West Broadway. La storia comincia dalla sua città di origine, la Trieste di inizio secolo, per passare al rarefatto ambiente surrealista di Parigi, con i suoi vernissage a mezzanotte, in cui la femme fatale Leonor Fini si incontrava con i maîtres-à-penser André Breton e Marcel Duchamp. Arrivando alla New York degli anni Cinquanta, tra le icone pop e i loft degli artisti di SoHo, fino al clima arrivista e rampante degli anni Ottanta. La vita di Leo Castelli è il "viaggio incantato" verso l'essenza di ogni uomo: la sua creatività, la sua vocazione, la sua missione nel mondo. (Introduzione di Gillo Dorfles)
12,90

La gloria segreta

La gloria segreta

Arthur Machen

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Theoria

anno edizione: 2018

pagine: 208

Dopo essere rimasto orfano, Ambrose Meyrick, adolescente di origini gallesi, viene iscritto a una scuola pubblica inglese. Qui si scontrerà con rituali a dir poco ridicoli, pericolosi e violenti, con una mentalità repressiva e tirannica, con quotidiani episodi di bullismo paradossalmente accettati, quando non incoraggiati, da preside e insegnanti. È proprio quando sembra aver raggiunto l'apice della sofferenza e della mortificazione che Ambrose, grazie alle sue origini celtiche, ha la "visione" e scopre un mondo che promette un formidabile riscatto e meraviglie mai viste, un mondo che lo porterà alla ricerca del Santo Graal e che cambierà il suo destino. Un favoloso viaggio di scoperta, il viaggio di un adolescente baciato dalla grazia ma anche alle prese con le inquietudini dell'età, la scoperta del sesso con la giovanissima cameriera Nelly, prodigiosa espressione di freschezza e innocenza, e poi ancora storie di violenza, soprusi, abusi sessuali. Le pagine di Arthur Machen sono ricche di umorismo, di critica sociale, ma anche di bellezza visiva e momenti sognanti che trasportano il lettore in una dimensione magica per seguire Ambrose Meyrick nella sua ricerca del Graal. Miti celtici, atmosfere misteriose e paesaggi da sogno si incrociano col percorso intimo di un "eroe" davvero fuori del comune.
15,00

L'imbroglio J.T. Leroy. La vera storia dietro i libri di culto di J.T. Leroy

L'imbroglio J.T. Leroy. La vera storia dietro i libri di culto di J.T. Leroy

Savannah Knoop

Libro: Libro in brossura

editore: Fazi

anno edizione: 2009

pagine: 219

Nel gennaio del 2006 il "New York Times" rivela che dietro le fattezze del misterioso J.T. Leroy si nasconde il volto di Savannah Knoop. I lettori ne sono sbalorditi: l'ex gigolò gay dei camionisti, consacrato da pubblico e critica come l'enfant prodige della narrativa americana, era impersonato in realtà da una ragazza di San Francisco; a scrivere i libri era invece la cognata, Laura Albert. L'imbroglio J.T. Leroy è la vera storia di Savannah Knoop e della sua bizzarra doppia vita. Ed è la storia dell'abbandono della sua precedente, precaria identità di emarginata, per rivestire invece i panni di una star osannata da artisti e celebrità del calibro di Courtney Love, Madonna, Winona Rider, Calvin Klein, Gus Van Sant. Per la prima volta, Savannah racconta la sua verità. Di come essere stata percepita come un ragazzo le abbia regalato una sicurezza e un'autostima prima impensabili. Del suo lancinante affaire con Asia Argento. Del tentativo di sfuggire al controllo della Albert sul suo personaggio ponendo dei limiti al gioco e, finalmente, realizzando l'impossibilità di portare avanti un'esistenza congelata nel perimetro angusto di una finzione.
15,00

Leo Castelli. L'italiano che inventò l'arte in America

Leo Castelli. L'italiano che inventò l'arte in America

Alan Jones

Libro

editore: Castelvecchi

anno edizione: 2007

pagine: 416

"Che fine avremmo fatto se non ci fossero stati i mercanti d'arte?", si chiedeva un tempo Pablo Picasso. In pochi casi la domanda è così calzante come per Leo Castelli: il gallerista italiano che reinventò l'arte in America accanto a espressionisti astratti dell'Action Painting come Jackson Pollock e Willem De Kooning, a neodadaisti come Robert Rauschenberg e Jasper Johns, con protagonisti della Pop Art come Roy Lichtenstein e Andy Warhol, e artisti del calibro di Frank Stella e Cy Twombly. Dandy, poliglotta dalle mille sfaccettature, brillante e raffinato seduttore, Leo scrisse più di un importante capitolo della storia dell'arte del Novecento nelle sue gallerie newyorkesi: prima sulla Settantasettesima Strada Est, e poi al leggendario 420 di West Broadway. La storia comincia dalla sua città di origine, la Trieste di inizio secolo, per passare al rarefatto ambiente surrealista di Parigi, con i suoi vernissage a mezzanotte, in cui la femme fatale Leonor Fini si incontrava con i maîtres-à-penser André Breton e Marcel Duchamp. Arrivando alla New York degli anni Cinquanta, tra le icone pop e i loft degli artisti di SoHo, fino al clima arrivista e rampante degli anni Ottanta. La vita di Leo Castelli è il "viaggio incantato" verso l'essenza di ogni uomo: la sua creatività, la sua vocazione, la sua missione nel mondo. (Introduzione di Gillo Dorfles)
26,00

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