Libri di Sergio Ferrero
Canto di Natale
Charles Dickens
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2016
pagine: XVII-128-96
Ebenezer Scrooge, arido e spilorcio finanziere londinese, odia il Natale. Lo considera - anzi - tempo perso, e un ostacolo al proprio arricchimento. Ma la notte della Vigilia, dopo una giornata passata alla scrivania senza nulla concedere all'atmosfera festosa che lo circonda, riceve la visita di tre spiriti: quello del Natale passato, quello del Natale presente e quello del Natale futuro. Nel corso di un fantastico viaggio che farà rivivere a Scrooge tutte le tappe della propria vita e intravedere un ben misero futuro, gli spiriti riusciranno ad aprire i suoi occhi a sentimenti di generosità e amore. Il Canto di Natale non è però solo una favola a lieto fine. È anche uno degli esempi meglio riusciti di critica sociale di Dickens, oltre che una delle più famose e commoventi storie sul Natale.
Scaffale basso. Letture per ragazzi
Sergio Ferrero
Libro
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2009
pagine: 80
Autore di alcuni dei romanzi più belli e misteriosi del secondo Novecento, viaggiatore, poliglotta e conversatore straordinario, Sergio Ferrero (1926-2008) aveva letto tous les livres... e se li ricordava tutti! I brevi pezzi raccolti in questo libriccino, amabilmente divaganti ma precisi nella mira, restituiscono il fascino della sua conversazione, la verve inimitabile, la meravigliosa capacità di riassumere una storia conservandone il ritmo e entrando a lampi nei dettagli, l'entusiasmo e l'intelligenza critica, il divertimento e il bel senso morale.
Passeggero bendato ta noi sedeva amore. Ediz. italiana e tedesca
Sergio Ferrero, Heinrich Heine
Libro: Libro in brossura
editore: Sedizioni
anno edizione: 2015
pagine: 184
Affidandosi al proprio senso innato, e lungamente coltivato, della poesia, Ferrero si lascia trasportare, 'passeggero bendato', dai delicati ritmi, il solitario andante, di quei versi impeccabili: "Hanno gente stasera, la casa è tutta luci. Alla finestra accesa c'è un'ombra che si muove. Non mi vedi nel buio qui giù dove sto solo; meno ancora tu vedi dentro il mio scuro cuore. Scuro il mio cuore t'ama, t'ama e per te si spezza, si spezza e freme e sanguina, ma tu, tu, non lo vedi". E al ventaglio di traduzioni da Heine, tutte 'poesie originali' esse stesse, s'aggiunge una scelta idiosincratica, ma forse misteriosamente coerente e necessaria, da poeti prevalentemente francesi, Mellin de Saint-Gélais, Corbière, Samain, Jammes, Toulet, Cocteau: "Fare delle tue mani, nonché mani di gloria mani che del tuo corpo serbino la memoria".
Ed in Arcadia ero. Poesie e viaggi in Grecia
Sergio Ferrero
Libro: Libro in brossura
editore: Sedizioni
anno edizione: 2015
pagine: 144
Ed in Arcadia ero raccoglie l'opera poetica, esigua ma assai significativa (e in gran parte inedita), di Sergio Ferrero (1926-2008), uno dei narratori più originali ed appartati nel secondo Novecento. Con un dettato di trasparenza sabiana, ma screziato di montalismi, Ferrero scrive d'amicizia e di fugaci amori, di minuscoli giardini rigogliosi di gelsomino e caprifoglio, di cani e di cicale, del torpore meridiano, di Basho, Prospero, Kaspar Hauser; d'un'estate che passa, dello sgomento dell'inverno. La "parola che ti salva" resta, ostinatamente, non detta, il "responso" è sempre "indecifrato". Ma l'incubo metafisico è rotto da piccole, sorprendenti gioie: "Che me ne faccio dell'erba voglio? / Ho tutto quello che si può sognare: / persino un gatto che sa di trifoglio". Al sole nero della malinconia si alternano gli squarci azzurrissimi del cielo dell'Argolide, dove, proprio ai confini dell'Arcadia, Ferrero ha scritto molte di queste poesie.
Gli angeli di Cocteau. Lettere 1946-1954
Umberto Saba, Sergio Ferrero
Libro: Libro in brossura
editore: Archinto
anno edizione: 2013
pagine: 117
A Sanremo, alla fine della guerra, il diciannovenne Sergio Ferrero conosce Federico Almansi, il "celeste scolaro" protagonista dell'ultima stagione della poesia di Saba, e attraverso di lui entra in contatto con il poeta. Inizia così una corrispondenza che copre quasi un decennio (gli anni della maturazione di Ferrero e quelli del definitivo decadimento di Saba), in cui voci e ruoli appaiono da subito interscambiabili. Il giovane cerca rassicurazioni nel maestro; il "maestro" che tale non si è mai sentito, prigioniero della Trieste che ama e odia, ha bisogno di respirare l'aria fresca della giovinezza. Tra i due fa continuamente capolino la figura di Federico, con il sogno di un futuro nella letteratura ma anche le prime avvisaglie della malattia mentale che di lì a poco lo annienterà. Un carteggio che si legge come un romanzo, pieno di micro racconti esilaranti: il furto di una copia del "Canzoniere" architettato da Saba nella sua stessa libreria, la correzione delle bozze in un fumoso bar-biliardo nei pressi della stazione Centrale di Milano, un'arcadica lettura di poesie nei boschi con ragazzi arrampicati sugli alberi. Il tutto corredato da una prefazione, scritta da Ferrero ottantenne con la penna felice ed esatta di tanti suoi romanzi, che ci consegna un'immagine inedita e segreta di uno dei maggiori poeti del Novecento. Postfazione di Basilio Luoni.