Libri di Serge Gruzinski
La macchina del tempo. Quando l'Europa ha iniziato a scrivere la storia del mondo
Serge Gruzinski
Libro: Libro in brossura
editore: Raffaello Cortina Editore
anno edizione: 2018
pagine: XX-319
Ribaltando la tesi convenzionale che data la diffusione planetaria della storia europea a partire dal XIX secolo, Serge Gruzinski ne anticipa l'inizio al Cinquecento. Più precisamente, nel Messico e nell'America iberica, dove i conquistadores colonizzano le società native e vi introducono il nostro modo di scrivere la storia. Pur essendo funzionale alla costruzione di un sistema di dominio e all'affermazione dell'eurocentrismo storiografico, la "macchina del tempo" che si mette in moto in Messico agisce in un contesto estremamente frastagliato sul piano etnico, linguistico e culturale. Un contesto di cui l'autore ci restituisce l'articolazione attraverso un affascinante archivio fatto di codici pittografici coloniali, testi in azteco e opere in spagnolo rimaste per secoli al di fuori della circolazione a stampa. Per questa via riaffiora alla superficie anche il contributo offerto da indigeni e meticci all'ampliamento degli orizzonti spaziali e antropologici della coscienza storica europea.
Abbiamo ancora bisogno della storia? Il senso del passato nel mondo globalizzato
Serge Gruzinski
Libro: Libro in brossura
editore: Raffaello Cortina Editore
anno edizione: 2016
pagine: 176
Come suscitare ancora interesse per la storia, accusata di riportare tutto all'Europa e al suo passato? Le narrazioni nazionali del passato non ci dicono molto in merito alle radici del nostro mondo globalizzato. Lo stesso vale per le produzioni dell'industria dell'intrattenimento: dai videogiochi a sfondo storico alle serie televisive "in costume", il passato riciclato propone raramente chiavi interpretative per comprendere il presente. Serge Gruzinski difende nel volume le ragioni di una storia capace di far dialogare criticamente passato e presente e il cui sguardo sia in grado di decentrarsi. Una storia globale, che ci invita a riconsiderare da nuovi punti di vista una tappa fondamentale per l'umanità: il Rinascimento. Con la conquista degli oceani, attraverso la scoperta di altri mondi, l'Europa prende coscienza di se stessa, gli orizzonti si ampliano, le idee cominciano a circolare, mentre iniziano ad articolarsi le prime reti commerciali mondiali. La storia di questo cambiamento illumina, attraverso numerose esperienze concrete, il presente multiforme in cui viviamo.
La colonizzazione dell'immaginario
Serge Gruzinski
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: XVIII-372
Gruzinski propone, attraverso una ricerca storica dai risvolti antropologici, di superare l'interpretazione della Conquista come fenomeno essenzialmente distruttivo delle società indie, per dimostrare che al di là dell'impatto traumatico che alterò profondamente la loro vita, essa non distrusse il bene più prezioso che queste possedevano: la loro cultura. Il mondo indio non rimase inerte di fronte ai conquistatori, ma attraverso un processo di adeguamento riuscì a interiorizzare le imposizioni senza negare la propria identità. Oltre lo scopo pratico di appropriarsi degli strumenti del colonizzatore, perseguì lo scopo più alto di utilizzare la scrittura quale mezzo culturale con cui "ricucire la rete strappata dalla Conquista". Introduzione di M. Carmagnani.
Dell'idolatria
Carmen Bernand, Serge Gruzinski
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 249
Gli spagnoli, conquistadores e missionari, non ebbero difficoltà a individuare nelle culture amerinde un ambito religioso fatto di templi, sacerdoti, sacrifici... Nessun dubbio che fossero "religione", come nessun dubbio che che fossero falsi, distorti e spesso blasfemi, che fossero cioè "idolatria". Religione e idolatria furono così due delle principali categorie attraverso cui i teologi spagnoli prima e poi più in generale gli intellettuali europei, tentarono di catalogare, comprendere e giudicare le culture indigene americane. In questo libro gli autori uniscono le loro esperienze di antropologi e storici, di andinisti e messicanisti, per ripercorrere le alterne fortune della categoria di "idolatria" come analisi antropologica dal '500 al '700.