Libri di Salvatore Tofano
La vedova Luini
Salvatore Tofano
Libro: Libro in brossura
editore: LFA Publisher
anno edizione: 2024
pagine: 150
Rosalia Luini, in seguito all’assassinio del marito, è rimasta sola col figlioletto preadolescente e con il negozio di alimentari da portare avanti. È svilita, come persa, non sa che fare. Si sente abbandonata da tutti e soprattutto dalla gente del quartiere, che temendo la vendetta dei criminali preferisce far la spesa altrove. L’unica che le viene incontro è la professoressa Lucia De Falco. Col passare del tempo e l’aiuto della professoressa le cose migliorano. Qualcosa, però, non va. La donna comincia presto ad avvertire tutto il peso del debito di gratitudine.
Mamma Draga
Salvatore Tofano
Libro: Copertina morbida
editore: LFA Publisher
anno edizione: 2022
pagine: 168
"Mamma Draga" è la descrizione di quale "inferno" possa essere la famiglia. Si ispira all'archetipo della mamma, che, nelle vecchie fiabe e nei racconti popolari tradizionali, tiene i figli stretti a sé col cibo fino a che diventano anch'essi cibo, metafora di un amore fagocitatore, che non permette la crescita dell'altro. Si narra di una vedova, che, dopo la tragica morte del marito, cresce le figlie sotto le proprie ali protettive, nel terrore che esse possano ripetere la stessa negativa esperienza matrimoniale, di cui trascina le ferite. In un contesto di streghe, fantasmi, case infestate, incubi, mistero, demoni e fatti di sangue, si scontrano concezioni diverse sulla famiglia, aneliti di libertà e passioni, mescolanze di sacro e profano.
Non ci venite al mio funerale. La morte tra orrore e ironia
Salvatore Tofano
Libro: Libro in brossura
editore: Santelli
anno edizione: 2019
pagine: 164
Dodici brevi short stories, asciutte e incalzanti, con protagonista assoluta la Morte nei suoi mille volti e nelle sue innumerevoli percezioni oggi possibili. La protagonista, la nera signora armata di falce che a niuno fa torto, danza leggera e decisa, a volte angosciandoci, a volte terrorizzandoci, a volte facendoci persino sorridere. L'orrore si accompagna a una sottile ironia. Ogni episodio narrato è fine a se stesso e insieme funzionale a un'unica trama, la costruzione dello sgomento di fronte alla Morte. Che si narri di un marito che cerchi disperatamente di contattare la moglie o di una figlia perseguitata dalla madre defunta, di un uomo in coma profondo o di un altro alle prese con una bellissima fanciulla che bussa alla porta, di un giocatore di poker a rischio cecità o di un trapiantato di cornea, di un'adolescente coi sensi di colpa o di un folle che odia l'immigrato, la Morte resta il filo conduttore delle storie, l'unica stuzzicante protagonista.
Diario di bordo. Un anno di scuola in carcere nei pensieri di una prof e degli studenti della classe accanto
Antonella Ferri
Libro: Libro in brossura
editore: Tullio Pironti
anno edizione: 2019
pagine: 160
Gli autori di questo volumetto, scritto da «tante penne e matite», hanno nomi diversi: c'è una "prof", animata dalla passione per un lavoro cui è giunta quasi per caso, e ci sono detenuti diventati studenti, in virtù o "per colpa" degli errori commessi; da un lato, dunque, una persona che non smette di interrogarsi sul senso della propria azione quotidiana quale strumento rieducativo, dall'altro uomini e ragazzi che attraverso pensieri — talvolta ironici, talvolta seriosi — si rivolgono a qualcuno che sentono come punto di riferimento. Nasce così l'idea del diario di bordo, una strategia didattica che diventa gioco con l'intento di mantener vivo un rapporto educativo, ma soprattutto umano, compromesso dall'imprevisto avvicendarsi dei docenti. Il diario diventa allora un mezzo "leggero" attraverso cui raccontare a più voci un anno di scuola in carcere, di vite in bilico tra momenti di disagio e serenità rubata alle celle, attraverso pagine che mettono in luce gli intenti tanto di chi insegna che di chi impara. "Diario di bordo" racconta la volontà di ri-costruzione, le aspettative non sempre ripagate, le attività che spingono alla crescita personale e gli abbandoni. È la testimonianza della solitudine di scelte sbagliate e quella di un mestiere che si confronta anche con chi ritiene ingenua fatica insistere sulla via della conoscenza con chi ha imparato troppo presto la ferocia della strada. Le parole diventano così specchio, anche dal punto di vista ortografico, di un mondo troppo spesso ignorato, mostrando quanto sia importante educare alla tolleranza, al senso civico e alla legalità, magari anche alla comprensione della bellezza che può rendere qualsiasi uomo libero.