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Libri di Roberto Dulio

Un ritratto mondano. Fotografie di Ghitta Carell

Un ritratto mondano. Fotografie di Ghitta Carell

Roberto Dulio

Libro: Libro in brossura

editore: Johan & Levi

anno edizione: 2025

pagine: 108

"La vicenda umana e artistica di Ghitta Carell (1899-1972) si pone in maniera del tutto trasversale rispetto alle canoniche narrazioni della modernità. Il suo lavoro attende il risarcimento critico che l'alto livello della sua arte merita."
10,00

Aldo Andreani 1887-1971. Visioni, costruzioni, immagini

Aldo Andreani 1887-1971. Visioni, costruzioni, immagini

Roberto Dulio, Mario Lupano

Libro: Libro rilegato

editore: Electa

anno edizione: 2015

pagine: 269

Il debutto dell'architetto Aldo Andreani (1887-1971) è precoce e culmina a ridosso della grande guerra, con il capolavoro della sua stagione giovanile: la Camera di Commercio di Mantova (1911-14), un edificio che consegna alla sua città natale l'emblema di una nuova immagine novecentesca. Architetto e artista, Andreani declina la lezione boitiana secondo un estro eterodosso e inquieto, che lo porta ben presto ad affacciarsi verso altri immaginari espressivi, tra principio del rivestimento e tettonica barbara, come testimonia la villa La Rochetta a Bosisio Parini (1920-21). La ricerca di un'architettura che non si limita alla dimensione del singolo edificio, ma che affronta la scala urbana e paesaggistica, è definita da una capacità di modellazione dello spazio e della materia attraverso la quale Andreani recupera la plasticità tellurica e sensuale della lezione manierista e barocca, bel evidente nel celeberrimo complesso Sola Busca a Milano (1924-32). All'inizio degli anni Trenta, nel momento in cui si cristallizza l'immagine della modernità architettonica, Andreani continua a tenere una rotta ostinatamente autonoma, così che, anche quando sembra avvicinarsi al vocabolario razionalista, lo farà secondo una provocatoria aberrazione, confrontandosi progressivamente con l'impossibilità di incarnare la sua personalità nella pratica della professione.
90,00

Oscar Niemeyer. Il palazzo Mondadori. Ediz. inglese

Oscar Niemeyer. Il palazzo Mondadori. Ediz. inglese

Roberto Dulio

Libro

editore: Electa

anno edizione: 2007

pagine: 172

l volume ricostruisce la storia ideativa e costruttiva del palazzo Mondadori di Segrate, nuova sede della case editrice fondata nel 1907 da Arnoldo Mondadori, realizzato tra il 1968 e il 1975. Uno studio accurato teso alla ricostruzione dell'attribuzione dell'incarico a Oscar Niemeyer, colloca l'edificio all'interno di un più ampio contesto culturale, oltre che dell'opera dell'architetto brasiliano. Due setti di cemento armato, traforati dal ritmo sincopato degli archi parabolici, reggono un solaio al quale è sospeso il prisma vetrato degli uffici; al rigore geometrico del palazzo Mondadori si contrappongono le forme libere delle costruzioni annesse che emergono da una distesa d'acqua. La sorprendente sede della casa editrice è voluta da Giorgio Mondadori che nel 1968, affascinato dal Ministero degli Affari Esteri di Brasilia di Niemeyer, affida all'architetto la progettazione del nuovo complesso di Segrate.
50,00

Introduzione a Bruno Zevi

Introduzione a Bruno Zevi

Roberto Dulio

Libro: Libro in brossura

editore: Laterza

anno edizione: 2008

pagine: IX-179

Bruno Zevi (1918-2000) è punto di riferimento e di confronto per chiunque voglia fare o parlare di architettura in Italia. Lo storico e critico romano ha saputo infatti riportare l'architettura - e la sua storia - a un livello di discussione di massa, impegnandosi direttamente anche nell'attività politica e utilizzando le sue istrioniche capacità di comunicatore per perseguire un raffinato intento divulgativo. L'attività di Zevi è stata finora oggetto di numerosi saggi e articoli, ma di rari sforzi sistematici d'indagine, soprattutto per quel che riguarda gli anni della formazione, prima a Roma e poi negli Stati Uniti. Nella prima parte del volume Roberto Dulio ricostruisce la biografia culturale del Maestro sulla base di un'indagine minuziosa condotta presso l'archivio dello stesso Zevi e in quelli delle istituzioni con cui ha lavorato. La seconda parte è dedicata al ruolo e alla presenza di Zevi sulla scena della cultura architettonica italiana e internazionale del dopoguerra.
12,00

Ville in Italia dal 1945

Ville in Italia dal 1945

Roberto Dulio

Libro: Libro con legatura in pelle o di pregio

editore: Electa

anno edizione: 2008

pagine: 249

La tipologia della villa costituisce uno dei campi d'esercizio privilegiato dell'architetto. I maestri dell'architettura contemporanea hanno confermato tale vocazione, rendendola anzi il banco di prova delle sperimentazioni più ardite. Le vicende dell'immediato dopoguerra, la crisi dell'ortodossia modernista, la ricerca di una continuità con la tradizione, variamente interpretata, piuttosto che la scelta di un linguaggio assolutamente nuovo, si possono ripercorrere, o addirittura anticipare, nelle ville prese in rassegna.
60,00

Giovanni Rota. Ingegnere e architetto 1899-1969

Giovanni Rota. Ingegnere e architetto 1899-1969

Roberto Dulio

Libro: Libro rilegato

editore: Electa

anno edizione: 2010

pagine: 141

Giovanni Rota nasce a Vigevano nel 1899, si laurea in ingegneria nel 1922 al Politecnico di Milano dove nel 1934 consegue anche la laurea in architettura. Dalla metà degli anni venti intraprende un'intensa attività professionale nella città natale, dove realizza notevoli edifici industriali e civili, dimostrando, oltre che una sicura pratica di utilizzo del cemento armato, una personale e colta vena espressiva. Avverso al Fascismo e critico dei metodi di lotta politica della Resistenza, dopo la guerra si trasferisce a Quito, in Ecuador, dove rimane dal 1947 al 1955, realizzando edifici pubblici e privati e insegnando all'Escuela de Arquitectura della Universidad Central. Dal 1955 al 1957 si trasferisce a Cali, in Colombia, per poi ritornare a Vigevano nel 1957, dove porterà a termine ancora alcune opere, prima di ritirarsi dalla professione nel 1962. Muore a Roma nel 1969. L'attività di Rota si compie lontano dalle sedi e dai modi della formulazione teorica convenzionalmente riconosciuta e proprio per questo permette di tracciare un percorso che rende più complessa la convenzionale retorica della modernità.
35,00

Un ritratto mondano. Fotografie di Ghitta Carell

Un ritratto mondano. Fotografie di Ghitta Carell

Roberto Dulio

Libro: Libro in brossura

editore: Johan & Levi

anno edizione: 2013

pagine: 108

Il volume ricostruisce la vita e l’opera della fotografa Ghitta Carell (1899-1972), ungherese d’origine, che nel 1924 si trasferisce in Italia, dove in breve tempo sarà annoverata tra i più celebri ritrattisti. Con determinazione, Carell entra in contatto con l’aristocrazia, l’élite intellettuale e la classe politica italiana, ritraendo icone come Maria José di Savoia e la famiglia reale. Tra i suoi scatti più noti ci sono quelli di Benito Mussolini, con i quali consolida la propria notorietà e veicola alcune delle immagini più ricorrenti del Duce. Nel 1938 affronta il dramma dell’antisemitismo e poi il conflitto bellico, un periodo che segna un cambiamento radicale nella sua vita e carriera, portandola a un lento declino nel dopoguerra. La sua biografia, sia umana che artistica, si sviluppa al di fuori delle narrazioni tradizionali della modernità, rivelando un’opera molto più complessa di quanto non suggeriscano le etichette riduttive di “fotografa del potere” o “fotografa dell’anima” a cui spesso viene associata. Il lavoro di Ghitta Carell si distingue per una sintesi espressiva che unisce, in un’affascinante dialettica, le tensioni tra avanguardie e tradizione che caratterizzano il dibattito artistico dell’epoca fascista. La sua acrobatica miscela figurativa evoca suggestioni provenienti da contesti diversi, talvolta opposti, come la ritrattistica rinascimentale e barocca e il gusto glamour delle fotografie che celebrano le star di Hollywood. Questo volume mette in evidenza l’importanza del suo lavoro nel panorama della fotografia e dell’arte del Novecento. La sua arte merita senza dubbio un risarcimento critico che ne riconosca l’alto livello e la complessità, spesso trascurata nel corso della storia.
10,00

Giovanni Michelucci e la sede della contrada di Valdimonte a Siena (1974-1997)

Giovanni Michelucci e la sede della contrada di Valdimonte a Siena (1974-1997)

Roberto Dulio

Libro: Libro rilegato

editore: Electa

anno edizione: 2017

pagine: 95

Il volume ricostruisce le vicende che legano l'architetto Giovanni Michelucci (1891-1990) alla contrada senese di Valdimontone, per la quale il maestro si occupa, a partire dalla metà degli anni settanta, della sistemazione del museo, all'interno del complesso di San Leonardo, e della costruzione della nuova sede, addossata all'oratorio della Santissima Trinità. Sia il primo progetto, solo parzialmente realizzato, che il secondo, ultimato dopo la morte dell'architetto dal suo collaboratore Bruno Sacchi, testimoniano la vitalità di un'architettura - quella michelucciana - emancipata dai formalismi della ricerca espressiva e attenta piuttosto a generare uno spazio complesso, un intreccio.
35,00

Toni Follina architetto. Ediz. italiana e inglese

Toni Follina architetto. Ediz. italiana e inglese

Roberto Dulio, Rosanna Alberti

Libro: Libro in brossura

editore: Electa

anno edizione: 2025

pagine: 272

Questa nuova monografia - dopo quella pubblicata sempre da Electa del 1988 - offre una panoramica dei sessant'anni di attività professionale di Toni Follina, con testi di Luca Massimo Barbero, Guido Beltramini, Manlio Brusatin, Roberto Dulio. Il volume ripercorre il lavoro svolto dall'architetto dal 1964 al 2024, illustrando con fotografie, schizzi e disegni, i progetti di edilizia residenziale privata; le commissioni pubbliche: le pensiline dell'Autostrada Serenissima, il Palazzo Municipale di Nervesa della Battaglia, la ristrutturazione dell'Ambasciata della Repubblica del Sud Africa a Roma, la nuova sede della Provincia di Treviso a Sant'Artemio; i progetti: le torri di Al Kobar, il concorso per Ca' Venier dei Leoni a Venezia, lo stadio di Treviso; i concorsi internazionali: il Museo dell'Acropoli di Atene, il New National Museum of Corea di Seoul, il GEM del Cairo; gli interventi urbanistici cittadini: la Piazza Grande di Oderzo, le riqualificazioni dei centri storici di Carpi, Possagno e Mogliano Veneto. Oltre alla produzione architettonica, il volume si sofferma anche sull'opera scultorea ispirata alla natura e alla sequenza di Fibonacci, installazioni concettuali che si rielaborano geometrizzandosi e si traducono in strutture floreali quasi in simbiosi tra scultura e architettura. Le immagini fissano i punti cardine dell'attività progettuale di Toni Follina: l'attenzione ai particolari, l'uso dei materiali reperibili nel territorio; gli accostamenti delle strutture in metallo, leggere e robuste allo stesso tempo, con la pietra, il legno e l'acqua, sublimati dagli effetti che la luce produce colpendo i marmi lavorati, attraversando le trasparenze, specchiandosi.
42,00

Oscar Niemeyer. Il palazzo Mondadori

Oscar Niemeyer. Il palazzo Mondadori

Roberto Dulio

Libro: Libro rilegato

editore: Electa

anno edizione: 2017

pagine: 170

Il volume ricostruisce la storia ideativa e costruttiva del palazzo Mondadori di Segrate, nuova sede della case editrice fondata nel 1907 da Arnoldo Mondadori,realizzato tra il 1968 e il 1965. Uno studio accurato colloca l’edificio all’interno di un più ampio contesto culturale, oltre che dell’opera dell’architetto brasiliano. Due setti di cemento armato, traforati dal ritmo sincopato degli archi parabolici, reggono un solaio al quale è sospeso il prisma vetrato degli uffici; al rigore geometrico del palazzo Mondadori si contrappongono le forme libere delle costruzioni annesse che emergono da una distesa d’acqua. Se la straordinaria capacità espressiva del brasiliano si era precedentemente riversata sugli elementi strutturali dei suoi edifici, plasmandone le forme in maniera sensazionale quanto indipendente dal funzionamento statico, l’edificio Mondadori rappresenta invece una mutazione di tale atteggiamento, mostrando la sorprendente intuizione di un’integrazione indissolubile tra forma e struttura. Documenti, schizzi originali e inediti di Niemeyer, elaborati di progetto, fotografie del cantiere e dell’edificio concluso, permettono di ripercorrere le tappe di questa vicenda.
49,00

Oscar Niemeyer. Il palazzo Mondadori. Ediz. inglese
53,50

Villa Frascoli. Piero Portaluppi a Laveno. Ediz. italiana e inglese

Villa Frascoli. Piero Portaluppi a Laveno. Ediz. italiana e inglese

Roberto Dulio

Libro: Copertina rigida

editore: Electa

anno edizione: 2021

pagine: 112

Posta al limitare superiore di Laveno Mombello, la villa Frascoli viene costruita a sul finire degli anni Dieci. L'edificio, con interventi di Piero Portaluppi, è compatto ma volumetricamente articolato ed esprime un composto e trattenuto rigore che intreccia etimi storicisti e lievi increspature floreali. Il committente della villa è Giuseppe Frascoli, figlio di Enrico Frascoli, appartenente a facoltosa famiglia locale, volontario garibaldino, consigliere comunale dal 1895 e poi sindaco di Laveno dal 1913 al 1914. Posto al limitare superiore del paese, l'edificio è costituito da un corpo compatto ma volumetricamente articolato da logge e terrazze. Un composto e trattenuto rigore espressivo intreccia etimi storicisti e lievi increspature floreali. Probabilmente negli anni Trenta la villa viene dotata di un padiglione di ingresso tipicamente novecentista. Nella stessa occasione viene modificata una veranda e costruito uno scenografico giardino "cubista" a ridosso di una rampa che mette in comunicazione la stessa veranda con l'ampio parco nel quale sorge l'edificio. Quest'ultimo intervento è ascrivibile a Piero Portaluppi, dal momento che coincide fedelmente con analoghi partiti geometrici già utilizzati dall'architetto, tra gli altri, nelle provocatorie visioni per Allabanuel (1920). Del resto proprio questo episodio architettonico si affaccia sulla villa abitata da Portaluppi durante i suoi soggiorni sul lago. Verosimilmente tra i frequentatori dei Frascoli, l'architetto milanese realizzerà per la stessa famiglia l'arredo di un appartamento a Milano (1935) e la villa Frascoli Fumagalli (1935), costruita a poca distanza dall'altra, probabilmente negli stessi anni dell'intervento sul giardino della stessa. L'intera vicenda si intreccia con quella degli altri interventi di Piero Portaluppi in loco: la fabbrica della Società Ceramica Italiana di Laveno e l'abitazione del suo direttore (1924-26), che insieme alle ville Frascoli costituiscono sicuramente una delle testimonianze più storicamente rilevanti dell'architettura novecentesca sulle sponde del lago Maggiore.
30,00

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