Libri di Raimondo Guarino
Figure teatrali dell'alterità. La zingara nello spettacolo italiano fra Cinque e Seicento
Antonia Liberto
Libro: Libro rilegato
editore: Tab edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 444
Il volume esplora modi e forme dell'alterità zingaresca nello spettacolo della prima età moderna. Tra Cinque e Seicento la figura della zingara percorre l'immaginario artistico e culturale in maniera trasversale ed è materia per stampe, scritti in prosa, versi e musica, dipinti, incisioni, nonché per lo spettacolo dei dilettanti e dei professionisti. Analizzando fonti documentarie, drammaturgiche, iconografiche, di storia sociale, economica e giudiziaria, viene proposta un'inedita riflessione sulla rappresentazione della figura e sulle sue molteplici declinazioni.
La scena dell'immagine
Libro
editore: Officina
anno edizione: 2020
I saggi e gli interventi contenuti in questo libro sono dedicati alla presenza delle immagini negli spazi del teatro e della danza, agli sguardi e alle osservazioni che producono nuove evidenze storiografiche, campi d’azione, matrici dell’operare artistico. La compresenza di studi storici e delle riflessioni degli artisti ci è apparsa necessaria per indicare come qui la pertinenza dell’immagine alle arti performative non sia un dato preventivamente riconosciuto, ma rintracciato e investigato come esito di relazioni, incontri, visioni, ambienti dove le immagini vengono prodotte, elette ad indagine, tramandate. Le parole del titolo, La scena dell’immagine, suggeriscono, infatti, il duplice percorso degli scritti presentati. Se è vero che ogni immagine qui offerta ai lettori testimonia di avvenimenti della scena dove è iscritta, è anche vero che sono le stesse immagini a creare la scena dove abitano, la “cornice” entro la quale si offrono alla riflessione e allo studio. È questa la ragione che ci ha indotto a scegliere per l’apertura e la conclusione del volume due fotografie astratte del 1951 di Pasquale De Antonis. Visconti irruppe nel teatro italiano provocando negli spettatori una serie di choc visivi attraverso la messa in visione di dettagli minuziosi e sconcertanti. Nelle immagini del fotografo quei primi piani rivelatori emergono attraverso il contrasto con le masse scure o fuori fuoco degli attori-personaggi che li osservano. Sono la disposizione delle forme nel buio e nelle penombre a rendere drammatiche le relazioni percettive, gli sguardi, le atmosfere dolorose o incombenti in cui si dibattono le figure “messe a fuoco”. Cogliendo la possibilità, allora assai inconsueta, di fotografare durante una prova generale, quasi senza interruzioni, la sequenza delle sue foto racconta di una presenza appena dileguata, quella di Visconti, che sapeva imprimere alle prove, attraverso il corpo a corpo con gli attori, quella continua tensione che dava vita allo spettacolo attraverso una comunità di attori ogni volta raccolta intorno all’energia fisica ed emotiva del regista. Se queste foto hanno finito per identificarsi, col passare degli anni, con la memoria di quelle scene, lo si deve alla particolare testimonianza del fotografo che non identificandosi professionalmente con il suo compito, ha finito per raccontare non gli spettacoli ma il teatro di Visconti, una possibilità che non ebbe il suo effettivo compimento nelle scene italiane, ma che il regista dovette far emergere di volta in volta, spettacolo per spettacolo, aggirando le inerzie dei modi produttivi, fronteggiando accuse di formalismo e di eccezionalità, di inutile spreco. Le fotografie astratte di De Antonis, esposte a Roma in due occasioni nel 1951 e nel 1957, si trovano invece al centro delle sue relazioni con i protagonisti italiani dell’astrattismo. Accolto come nuovo compagno di strada, De Antonis operò in sintonia con le ricerche degli amici pittori. Quelle immagini nascevano dal libero gioco impresso al suo sapiente artigianato, dalle tecniche del fuori fuoco all’uso di piccole lampadine o cartoni forati da cui filtrava la luce (come nei due esempi mostrati in questo libro) sperimentata come matrice della costruzione dello spazio. Le foto astratte e le immagini create durante il suo soggiorno nel teatro non hanno apparentemente nulla in comune. Eppure, le une come le altre, non sono debitrici dei protocolli visivi degli ambienti che aveva attraversato. Corrado Cagli, nel presentare la prima mostra di fotografie astratte del 1951, raccontava dell’umiltà con cui De Antonis si era progressivamente avvicinato ai gruppi degli amici pittori. Senza che apparisse una diminuzione, voleva far intendere come il nuovo arrivato si fosse inoltrato tra le ricerche di quelle cerchie attento ad osservare la fabbricazione delle immagini...
Ritmo
Paolo Apolito, Raimondo Guarino, Giuseppe Pascarelli
Libro
editore: Edizioni Grenelle
anno edizione: 2018
pagine: 200
Shakespeare: la scrittura nel teatro
Raimondo Guarino
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2010
pagine: 226
II libro introduce alla drammaturgia di Shakespeare muovendo dalla descrizione del contesto materiale e organizzativo, dall'economia e dalle fonti della letteratura teatrale, dalle tracce concrete della scrittura che alimentava il teatro lasciate nella stampa dei drammi, e discutendo le acquisizioni degli studi recenti su compagnie e mecenatismo, manoscritti e stampe, repertori e cronologia.
Il teatro nella storia. Gli spazi, le culture, la memoria
Raimondo Guarino
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2005
pagine: X-193
Dall'antica Grecia alla regia del Novecento, dagli interpreti di Shakespeare al clown circense: le geografie e le cronologie, le tradizioni e le memorie, le connessioni del teatro con arti, spazi e comportamenti, gli attori come protagonisti di processi culturali specifici, oggetto di uno studio che confronta tecniche della rappresentazione e documenti della vita teatrale, nel corso del tempo e nei mutamenti della civiltà.
Teatro e mutamenti. Rinascimento e spettacolo a Venezia
Raimondo Guarino
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1995
pagine: 336
E' uno studio condotto sui teatri e sugli spettacoli a Venezia nel periodo del Rinascimento. Si tratta di un importante capitolo della storia del teatro e dello spettacolo che si intreccia con la storia politico-sociale della città in un momento di grande vivacità culturale ed economica per la Repubblica veneziana. L'autore indaga sia sulle strutture del teatro (attori, testi, luoghi, spettatori) sia sulle motivazioni politico sociali che spingevano la Repubblica ad organizzare le feste.