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Libri di Pio Mario Fumagalli

Le opere e i giorni-Lo scudo di Eracle

Le opere e i giorni-Lo scudo di Eracle

Esiodo

Libro: Libro in brossura

editore: Youcanprint

anno edizione: 2025

pagine: 112

Accanto a Omero i Greci collocavano, come loro secondo grande poeta, il beota Esiodo. Con lui ci si schiude una sfera sociale ben diversa dal mondo dell'aristocrazia e della sua cultura. Soprattutto il più recente e paesano dei due poemi di Esiodo che sono gli "Erga", dà il quadro più chiaro della vita del ceto contadino nella madrepatria greca sul finire del secolo VIII e porta un complemento essenziale alle nostre nozioni sulla vita del popolo greco nel periodo più remoto, ricavate da Omero, figlio della Ionia. Importanza particolare ha poi quest'opera per la conoscenza dell'evoluzione della cultura greca. Se Omero mette anzitutto in luce il fatto che ogni cultura muove dalla formazione di un tipo d'umanità aristocratica, che sorge con il promuovere le qualità dell'eroe e signore, in Esiodo si rivela la seconda grande sorgente della cultura: il valore del lavoro. Il titolo "Opere e giorni", che i posteri diedero al poema gnomico di Esiodo, lo dice perfettamente. Non solo la lotta dell'eroe cavalleresco con l'avversario che lo affronta in campo, ma anche la lotta silenziosa e tenace del lavoratore con la dura terra e con gli elementi ha il suo eroismo e promuove qualità di valore eterno per la formazione dell'uomo.
13,00

Filottete

Filottete

Pio Mario Fumagalli

Libro: Copertina morbida

editore: Youcanprint

anno edizione: 2017

pagine: 326

Il Filottete è, a mio parere, una delle più belle tragedie di Sofocle, inferiore forse solo a Edipo re. Ma la difficoltà della lettura di quest'opera ha spesso ingannato la critica, che si è fermata alla superficie, parlando di eccessiva staticità, mentre è proprio nei dialoghi e negli agoni verbali che risplende la grandezza, la profondità e lo spessore ideologico del drammaturgo. Il processo di rivalutazione della tragedia è cominciato con Reinhardt e, dopo la sua opera, finalmente il Filottete è stato analizzato in tutte le sue sfaccettature, compreso il contesto storico (ancor oggi troppo spesso trascurato). Come ha scritto Pucci (la cui analisi mi sembra la più approfondita e ricca di osservazioni fondamentali), "nel Filottete, Sofocle è un maestro di ironia tragica. Dovunque egli rivela la traccia dell'invisibile e del divino; e subito dopo ne mostra la natura inesplicabile. I segni divini - se pur sono tali - sono deboli, incerti, oscuri: gli avvenimenti si succedono per il gioco del caso o di una finalità che non appare mai evidente. Sebbene gli dèi siano possenti, sono visibili solo nel loro mistero. I personaggi umani vivono chiusi nella sfera dell'apparenza: anche quando la verità splende sul loro volto, non la vedono o la scambiano per illusione".
17,50

Medea

Medea

Euripide

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2017

pagine: 280

Medea, al di là del suo gesto e del suo carattere, appare - ed è la prima volta nella letteratura greca - come una donna pienamente e lucidamente consapevole della discriminazione di cui il sesso femminile è vittima. Non a caso, anche se è straniera, il coro delle donne di Corinto è con lei. Ma, se da una parte la protagonista si identifica con le donne di Corinto, dall'altra si vuole distinguere da loro. Lei è diversa e la sua diversità rende la sua sorte ancor peggiore; è un punto, questo, che Medea tende spesso a sottolineare: lei è più infelice delle altre donne perché è anche straniera e ha perso per sempre la sua patria. Inoltre la sua diversità sta anche nella mascolinità del suo carattere: certo Medea non è una qualsiasi moglie abbandonata, e non si comporta come tale: infatti una moglie greca, solitamente, subisce. Medea no, non ha alcuna intenzione di giocare il ruolo della vittima; parla e agisce come un uomo che compie una pratica fondamentalmente radicata nella cultura maschile greca: la vendetta. Entrambe queste "diversità" (di etnia e di carattere) la spingono a uccidere i figli: è il fatto di non avere prospettive, di non avere più amore né speranza; è la consapevolezza di aver perso tutto e di non avere più nulla da perdere, ciò che la spingono al gesto estremo.
19,00

Remedia amoris

Remedia amoris

P. Nasone Ovidio

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2018

11,00

Ippolito

Ippolito

Euripide

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2019

pagine: 252

L’"Ippolito" fu una delle poche vittorie di Euripide. Il primo "Ippolito", cioè l’"Ippolito velato" (dal fatto che l’eroe si nasconde il viso davanti alla dichiarazione d’amore della matrigna Fedra) aveva avuto una pessima accoglienza da parte del pubblico. Euripide riscrisse la tragedia apportando fondamentali cambiamenti e usando la nutrice come latrice del messaggio d’amore di Fedra. Il suo messaggio, pur con questi cambiamenti, arrivava intatto alle orecchie del pubblico. Sotto le apparenze di un’opera moralistica, il secondo "Ippolito" diventa uno dei capolavori da cui più netta risulta la propensione tragressiva della grande letteratura: e ciò avviene in modo paradossale grazie alla censura. L’eros entra così per la prima volta nella letteratura antica, con la sua potenza e la sua irrazionalità, e avrà una lunga, tuttora interminabile fortuna. Tragedia costruita a dittico (prima la morte di Fedra, poi quella di Ippolito e il dolore del padre Teseo), inquadrata fra l’apparizione di due dee, Afrodite all’inizio, Artemide alla fine, l’"Ippolito" ci presenta personaggi confinati in una vicenda senza liberazione possibile; le loro scelte si rivelano sempre distruttive: essi sembrano correre verso il dolore, la distruzione, la morte. Gli dèi sono lontani, indifferenti.
15,00

La poesia di Montale a quarant'anni dalla morte

La poesia di Montale a quarant'anni dalla morte

Pio Mario Fumagalli

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2020

pagine: 480

Un'epoca intera, quella che va dalla prima guerra mondiale agli anni Ottanta del Novecento, ha avuto, in campo poetico, Montale come protagonista, che, eccezione fra i poeti, poté godere di grande stima e riconoscimenti già in vita (si pensi al Nobel) ed ebbe il privilegio di poter veder riunita tutta la sua produzione poetica in un'edizione critica perfetta, curata da G. Contini e da R. Bettarini (1980). In seguito, dopo la stampa delle lettere indirizzate dal poeta alle sue "muse", agli amici, agli studiosi, oggi a quasi quarant'anni dalla morte, abbiamo il grande vantaggio di poter comprendere meglio la sua poesia, a volte "difficile", perché Montale prende quasi sempre le mosse da riferimenti reali, precisi (incontri, luoghi, alberghi, date, oggetti, ecc.). In questo affiorare di lettere finalmente pubblicate, di nuove testimonianze e documenti, diventa più facile, anche grazie alla lettura più analitica di prose e di considerazioni in cui il poeta diventa esegeta di se stesso, un giudizio veramente globale su Montale. E vale la pena mettere in evidenza il fatto che il primo ventennio del nostro secolo ci ha fatto scoprire e rivalutare l'"ultimo Montale", quello ancora ignorato dalle scuole.
25,00

L'Odissea come ci è pervenuta

L'Odissea come ci è pervenuta

Pio Mario Fumagalli

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2021

pagine: 242

L'Odissea è il libro che più di ogni altro ha influito sulle letterature europee; il libro al quale l'occidente ha affidato il senso profondo della ricerca, del viaggio, del racconto, della fantasia, del sogno, della fiaba, dell'ironia, dell'infinità di mutamenti e metamorfosi che da secoli lo caratterizzano; il libro al quale l'occidente non può rinunciare senza uccidere se stesso. Per questo possiamo considerare l'Odissea come l'archetipo del romanzo occidentale in tutte le sue forme. Noi abbiamo rinunciato a riportare il testo greco a fronte e abbiamo seguito il «secondo Omero» passo per passo, canto dopo canto, senza omettere nulla, anzi soffermandoci su personaggi "minori" troppo spesso trascurati, che invece costituiscono piccole gemme del poema: tutto ciò nella speranza che il testo fosse leggibile dal primo anno delle scuole superiori fino a qualsiasi età (per esempio a chi lo ha letto a scuola solo per obbligo, a distanza d'anni lo può rivalutare e comprendere in tutta la sua grandezza).
25,00

Lisia: orazioni scelte

Lisia: orazioni scelte

Pio Mario Fumagalli

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2022

pagine: 254

I discorsi di Lisia rappresentano una fonte preziosa di informazione sia per storia del diritto sia per quella del costume. Dal punto di vista letterario, la sua oratoria è l'esempio più significativo della prosa attica. Nel suo purissimo dialetto Lisia è in grado di essere breve senza secchezza, elegante senza monotonia, un esempio difficilmente superabile di efficacia espressiva, capacità giuridica di argomentare e grazia stilistica. Dopo un'esauriente introduzione seguono, traduzione con testo a fronte delle seguenti orazioni: "Per l'uccisione di Eratostene", "Contro Simone", "Discorso in difesa dell'ulivo sacro", "Contro Eratostene, uno dei Trenta", "Contro i mercanti di grano", "Per l'invalido".
17,00

Publio Ovidio Nasone Ars amatoria

Publio Ovidio Nasone Ars amatoria

Pio Mario Fumagalli

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2022

pagine: 204

L'"Ars amatoria" è divisa in tre parti, due dedicate agli uomini, l'ultima, non a caso la più lunga, alle donne. Calatosi nelle vesti di un magister, Ovidio ci conduce nelle Roma augustea e dispensa consigli su luoghi d'incontro, tecniche di approccio, strategie amorose, tattiche per la conquista della persona amata. In un'epoca in cui Augusto tentava una restaurazione dei costumi antichi, quest'opera non poteva che costare l'esilio a Ovidio.
18,00

Le troiane

Le troiane

Euripide

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2022

pagine: 150

Cadaveri sanguinanti e grida di dolore: Troia in fiamme si presenta come luogo archetipo della distruzione e del sacrilegio. In questo contesto, Euripide sceglie di dare voce ai vinti che esemplificano con il loro destino quello di un popolo, di una madre, Ecuba, regina della città e diventata schiava dei Greci, di un fanciullo, il piccolo Astianate gettato dalla rupe perché Troia non possa risorgere. A far da coro la straziante voce delle donne Troiane che levano un ultimo canto di dolore sulle rovine della città. L'opera è "contro la guerra": il concetto è espresso in modo deciso e incontestabile: di qui la sua attualità.
14,00

Lisistrata

Lisistrata

Aristofane

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2023

pagine: 178

Nell'anno 411 Atene era logorata sempre più dalla guerra del Peloponneso e soprattutto dalla spedizione in Sicilia. Aristofane mette in scena la Lisistrata. Il tema è familiare: la pace, non concepita negativamente, come pura assenza di guerra, ma come insieme di immagini concrete, stavolta focalizzate attorno all'immagine centrale del sesso. Il personaggio di Lisistrata è un valore collettivo: rappresenta non solo la donna in generale, ma un'idea storico-politica di Atene e addirittura un'idea di panellenismo. Ma lungi dall'essere pura allegoria, è un individuo dotato di chiara personalità, che, come i precedenti personaggi di Aristofane, possiede il decisionismo eroico che insieme la isola e le permette di piegare la società ai suoi fini. Aristofane drammatizza qui la guerra dei sessi: l'uomo dipinto con colori estremi -bellicosità, ostinazione, voglia di vittoria - la donna identificata, con uguale estremizzazione, con sicurezza, armonia, attenzione centripeta della vita domestica. Tutti e due sono caratterizzati dall'esagerazione del desiderio sessuale ed è questo alla fine che li unisce. Il sesso non è visto attraverso la lente distorta del fascino o dei desideri irreali, ma direttamente nel contesto dell'istituzione. La vita domestica non è dipinta in chiave romantica, come in Menandro: il quadro della famiglia di Aristofane comprende routine, litigi, ripicche. Ma la chiave di tutto è l'amore.
17,00

Tristia

Tristia

P. Nasone Ovidio

Libro: Libro in brossura

editore: Youcanprint

anno edizione: 2025

pagine: 306

Nell'anno otto d.C., il poeta più letto, più famoso, più raffinato, idolo maestro d'amore nei salotti più mondani di Roma, venne improvvisamente esiliato a Tomi (l'odierna Costanza), sul mar Nero, per ordine di Augusto. Per Ovidio fu una vera e propria catastrofe: il poeta si sentì di colpo sciuparsi. Nei cinque libri delle Tristezze sfogò tutto il suo rimpianto per l'adorata vita mondana di Roma, per i suoi affetti, per i suoi amori lontani, implorando inutilmente il perdono dell'imperatore e mutando la sua vita umana nella poesia, che restava ormai il suo unico legame con il mondo.
20,00

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