Libri di Piergiorgio Dragone
Riccardo Cordero. Giochi siderali alla Reggia di Venaria. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Silvana
anno edizione: 2023
pagine: 80
Nove grandi sculture riassumono l’evoluzione negli ultimi vent’anni del linguaggio formale delle opere di Riccardo Cordero e ne consentono una visione mai prima così integrata ed intima, esplorando i dettagli delle strutture da differenti punti di vista. Nello stesso tempo, la loro collocazione nei Giardini della Reggia di Venaria offre ai visitatori l’opportunità di seguirne passo dopo passo le trasformazioni nel corso delle stagioni e di constatare la reale vita delle sculture in un contesto che muta giorno dopo giorno, in differenti condizioni di luce e nel costante e progressivo variare della natura: i colori autunnali con il loro foliage multicolore, il candore della neve nelle terse giornate invernali, il primaverile annuncio dato dalla fioritura dei ciliegi, seguita dal risveglio delle gemme degli alberi sino alla rinascita del verde nei prati, nelle siepi e nelle piante che animano tutta la natura, prefigurando la successiva calura estiva di questi spettacolari e regali Giardini.
Omaggio a Francesco Gonin (1808-1889)
Libro: Libro in brossura
editore: Effatà Editrice
anno edizione: 2019
pagine: 112
Francesco Gonin è probabilmente stato il più rilevante e significativo artista dell'800 in Piemonte. Nato a Torino da genitori valdesi, l'una ginevrina e l'altro di Luserna, entra giovanissimo, grazie alle sue evidenti doti di disegnatore e pittore, all'Accademia di Belle Arti. Diviene costumista e scenografo, frescante e decoratore d'ambienti, si dedica poi alla litografia. Grazie all'amicizia con Massimo d'Azeglio, di cui è ospite a Milano, conosce Alessandro Manzoni e altri protagonisti della scena letteraria del momento, come Tommaso Grossi, Giulio Carcano e Cesare Cantù. Ciò lo conduce all'opera forse più conosciuta: le xilografie eseguite per illustrare l'edizione del 1840 dei Promessi sposi, un'impresa complessa che occupa l'artista dal 1839 fino al 1842, inducendolo ad illustrare anche le Poesie scelte di Carlo Porta e Tommaso Grossi nell'edizione milanese del 1842. Apprezzatissimo da casa Savoia, compie un enorme lavoro per le residenze sabaude ed in particolare per il Palazzo Reale, è discreto testimone e cronista dei maggiori avvenimenti dinastici, ritraendo matrimoni di principi ereditari e morti di sovrani. Uno dei grandi meriti e pregi di questo Omaggio a Francesco Gonin risiede nella pubblicazione integrale delle sue Memorie manoscritte, che così divengono accessibili nella loro interezza a studenti, appassionati e curiosi delle vicende artistiche e storiche piemontesi ed italiane. È auspicabile che i lettori ne approfittino per andare a cercarvi l'enorme numero di edifici civili e di chiese decorate da Gonin nei decenni della sua lunghissima attività, per saperli riscoprire e guardarli con attenzione, ritrovandoli nella maglia delle vie cittadine a Torino; ma pure nelle mappe del territorio piemontese dove questo grande e colto artista ha lasciato tante tracce del suo passaggio e del suo gusto raffinato e gioioso. Presentazione di Carlo Giacone. Introduzione di Piergiorgio Dragone.
I miei quadri raccontati da me
Vincent Van Gogh
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2017
pagine: 288
Fu lo stesso Vincent van Gogh – nelle lettere che scrisse lungo gli anni – a parlare minuziosamente dei suoi dipinti. Spiegò come e perché li fece; ne descrisse i colori e le emozioni che provava nel realizzarli; disse pure cosa sperava e voleva che suggerissero in chi li guardava. Precisò a quali pittori del passato si ispirava e a quale genere di nuova arte mirava, impegnandosi con tutte le sue forze per realizzarla. Creò tutto un universo visionario che – lui vivo – solo pochissimi seppero comprendere; ma che costituì un linguaggio quanto mai originale: anticipò e fondò l’evoluzione della pittura moderna. Le sue lettere a familiari e amici sono una testimonianza preziosa, di grande valore letterario, critico e umano. A distanza di più di un secolo, Van Gogh è universalmente riconosciuto come uno dei maggiori artisti della sua epoca. Eppure quando morì, a soli trentasette anni, Vincent era ancora un artista «esordiente», che aveva partecipato a pochissime mostre ed era riuscito a vendere appena qualche decina di opere. Strano destino in vita, per un artista che dopo la morte si sarebbe ritrovato, in pochi decenni, a essere considerato uno dei pittori più importanti della sua generazione, e il vero anticipatore dell’arte moderna.