Libri di Patrizia Montuori
«Machines à guérir» dismesse a L'Aquila e in Abruzzo...
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2025
pagine: 196
Gli “spazi per la cura” rappresentano uno dei nodi strutturanti delle comunità urbane: in diversi casi essi hanno influenzato con le loro caratteristiche insediative, architettoniche e gestionali anche la natura funzionale, spaziale ed economica d’interi brani urbani. Caratteristiche che, nel corso della storia, hanno subito significative trasformazioni connesse a nuove sperimentazioni architettoniche e funzionali; ai mutamenti socio-economici della domanda di assistenza; all’evoluzione della scienza medica; alle grandi epidemie, fra cui quella recente causata dal Covid-19. Vista anche la progressiva dismissione degli “spazi per la salute” storici, dovuta all’impossibilità di adattarli alle funzioni che le contemporanee “machines à guérir” devono garantire dal punto di vista prestazionale, il tema del loro riuso e della valorizzazione è oggi di urgente attualità. Il volume delinea tale tematica nel territorio abruzzese, attraverso saggi critici di studiosi appartenenti a vari settori scientifico-disciplinari e un primo censimento degli “spazi per la salute” dismessi di valore storico-architettonico presenti a L’Aquila e nella sua provincia.
Ettore Rossi (1894-1968). «Ottimo architetto e tecnico ospedaliero»
Patrizia Montuori
Libro: Libro rilegato
editore: Aracne (Genzano di Roma)
anno edizione: 2025
pagine: 300
«Ciò che conta è curare e guarire i malati. Curare e guarire nel più breve tempo possibile […]». Con tali obiettivi morali e funzionali, prima che formali e architettonici, Ettore Rossi progettò nel 1933 il Policlinico di Modena. Orientato già nella fase professionale romana a ideare edifici razionali e confortevoli, più volte apprezzati da Giuseppe Pagano che lo definì un «ottimo architetto e tecnico ospedaliero», nel Secondo dopoguerra Rossi trovò nell'edilizia sanitaria un campo a lui pienamente congeniale; specializzazione che, tuttavia, con la "diaspora" delle sue documentazioni progettuali, ha contribuito al parziale oblio che ha avvolto la sua ricca attività professionale.
La migrazione italiana in Argentina. Professionisti, maestranze, storie
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2024
pagine: 164
Il tema migratorio è un argomento di urgente attualità, complesso e diversificato, cui si legano la storia contemporanea e la struttura economico-sociale di molte nazioni. Anche l'emigrazione italiana in Argentina fra XIX e XX secolo fu un fenomeno di vaste proporzioni che portò nella "Repubblica del Plata" numerosi italiani in cerca di lavoro e di fortuna, maestranze non sempre qualificate ma, anche, tecnici, che con le loro competenze professionali contribuirono alla modernizzazione del territorio e allo sviluppo del Paese, e aziende che, con la loro cultura del lavoro, arricchirono l'economia e la produzione argentina. I saggi raccolti nel volume, opera di studiosi appartenenti a istituzioni italiane e argentine, affrontano l'emigrazione degli italiani in Argentina spaziando dall'opera dei professionisti attivi nei settori dell'ingegneria, architettura, urbanistica, alla storia delle aziende metalmeccaniche italiane, a temi di natura sociale e culturale, quali la mescolanza linguistica del lessico dei migranti italiani e le storie, anche famigliari, legate ai movimenti migratori dalle maestranze provenienti dalle Marche e dall'Abruzzo. Studi che, dunque, restituiscono in una chiave multidisciplinare l'intreccio di relazioni tra Italia e Argentina in un periodo di profonde trasformazioni.
Tempo, spazio e architetture. Avezzano cento anni o poco più
Simonetta Ciranna, Patrizia Montuori
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2016
pagine: 239
Tempo, spazio e architetture rappresentano le chiavi di lettura di questo studio; parole che, parafrasando il titolo di un'opera chiave della storia dell'architettura moderna (Siegfried Giedion, Space, Time and Architecture: The Growth of a New Tradition, 1941), raggelano l'identità urbana ed edilizia di Avezzano: una città di cento anni o poco più. La storia "vera" di una città nella cui pianificazione urbana ed edilizia, ripercorsa a partire dagli anni quaranta dell'Ottocento e fino e oltre il sisma del 1915, ritornano sia i modelli sistini sia il tecnologismo ottocentesco, a cui Giedion riconduce la continuità della Storia e le basi degli architetti moderni. La distruzione causata dal terremoto fonde in un corto circuito l'interrelazione spazio-tempo, il rapporto spazio-architettura e costruzione-architettura (o ingegneria-architettura). Temi che rinviano alle trasformazioni urbanistiche delle città europee dell'Ottocento, all'entusiasmo per una modernizzazione simbolo e aspirazione di un benessere diffuso, fino alle sperimentazioni tecniche dei nuovi materiali, del cemento armato in particolare. Una trama d'idee e fatti che si confrontano prima con la sostanza viva di un piccolo borgo murato dal tessuto medievale segnato nel corso dei secoli da chiari poli religiosi e civili e, poi, dopo il sisma, con la tabula rasa delle demolizioni e, quindi, di una possibile "libera" reinvenzione.