Libri di Maurice Olender
Siamo tutti cannibali
Claude Lévi-Strauss
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2022
pagine: 208
Dal 1989 al 2000 Lévi-Strauss ha collaborato a "Repubblica" con un insieme di testi che vengono ora raccolti in queste pagine. Epidemia della mucca pazza, forme di cannibalismo alimentare o terapeutico, pregiudizi razzisti legati a pratiche rituali come l'escissione o la circoncisione: partendo da un fatto di cronaca l'antropologo ci esorta a interpretare i fatti sociali che si svolgono sotto i nostri occhi con la piena consapevolezza del superbo etnocentrismo che ci condiziona e che tutto commisura su di noi. Ed evoca il pensiero di Montaigne, secondo cui "ognuno chiama barbarie quello che non è nei suoi usi". Presentazione di Marino Niola, prefazione di Maurice Olender e postfazione di Bernardo Valli.
Le lingue del paradiso. Ariani e semiti: una coppia provvidenziale
Maurice Olender
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2016
pagine: 270
Qual era la lingua parlata da Adamo ed Eva nel Giardino dell'Eden? L'ebraico, il greco, il latino? Olender ripercorre il dibattito delle grandi discipline (filologia, linguistica comparata, storia delle religioni), mostrando come nel momento di massima "positivizzazione" delle scienze umane emerse una biforcazione tra Ariani e Semiti, decisiva per tutto il sistema culturale occidentale. Lo studioso ci conduce alle radici della nostra identità religiosa e culturale, e ci consente di intravedere come all'incrocio tra filologia e mitologia, tra religione e scienza si stagliano, già nell'800, come scrive Jean-Pierre Vernant nell'introduzione "quasi sullo sfondo oscuro di un quadro le ombre dei lager e il fumo dei forni".
Razza e destino
Maurice Olender
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2014
pagine: 500
Ogni comunità dà vita a una storia che si sviluppa nel tempo. Trasformarla in razza significa bloccarla in un passato senza presente né avvenire, condannarla a diventare una razza senza storia con un destino assegnato e fissato una volta per tutte. I gruppi definiti come "razze" diventano immobili della storia, incapaci del minimo cambiamento sociale, religioso, economico o politico. A quanti sono rinchiusi in questo cerchio magico senza possibilità d'uscita, è come se dicessimo: "Voi resterete sempre gli stessi." Nell'età del colonialismo, tra XIX e XX secolo, le scienze si sono occupate di pensare, classificare, legittimare le "razze umane": la storia del pensiero degli ultimi cinquant'anni è stata capace di riscattarsi? Maurice Olender conduce il lettore tra le ombre che questa idea proietta fino ai giorni nostri, e nella prefazione a questa edizione italiana presenta un primo approccio storiografico alle "figure metafisiche della razza" che emergono dai "Quaderni neri", ancora in parte inediti, di Martin Heidegger.