Libri di Maria Teresa Costa
Denkräume räume zum denken und experimentieren
Maria Teresa Costa
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis Verlag
anno edizione: 2024
pagine: 100
Kunstgeschichten im dialogy. Deutsche kunsthistorische institute in italien
Maria Teresa Costa
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis Verlag
anno edizione: 2024
pagine: 116
Il carattere distruttivo. Walter Benjamin e il pensiero della soglia
Maria Teresa Costa
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2023
pagine: 354
La nostra cultura tende a rapportarsi alla tradizione e all'avvenire in forma dicotomica o schizofrenica, dando luogo a una serie di polarità inconciliabili. O viene a trovarsi sbilanciata verso il passato – e dunque a proseguire nella commemorazione della tradizione fino agli esiti più disastrosi che ciò comporta (pensiamo ai fondamentalismi) – o verso il futuro, inteso come cancellazione nella forma della demolizione. Attraverso il concetto di «carattere distruttivo» Walter Benjamin insegna non solo a rapportarsi in modo nuovo con la nostra memoria, il nostro passato, la nostra tradizione, ma anche a comprendere le nozioni di passaggio, soglia, transizione. Egli propone un concetto «positivo» di distruzione, che non comporta la cancellazione totale di ciò che prima esisteva, ma rivela la traccia di quella facoltà conservativa per eccellenza a cui diamo il nome di memoria. Lo spazio in cui opera il carattere distruttivo è lo spazio dello sconfinamento, della possibilità del cambiamento e dell'emancipazione; lo spazio in cui è possibile tenere insieme passato e futuro, memoria e redenzione. A chiudere e arricchire il quadro il confronto con due pensatori, contemporanei a Benjamin e definiti da lui stesso caratteri distruttivi, poiché sono espressione di momenti di rivolgimento nell'ambito in cui hanno operato, ma anche e soprattutto perché hanno fatto della transizione uno strumento di ricerca e di pensiero: Bertolt Brecht e Albert Einstein.
Antropologia dell'uomo globale. Storia e concetti
Christoph Wulf
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2013
pagine: 423
Apertura: ecco la decisiva parola-chiave per comprendere oggi l'uomo globale. Il cambiamento che ha investito l'oggetto della vecchia antropologia normativa sta trascinando con sé gli steccati disciplinari, destabilizzando i metodi consolidati, pluralizzando i paradigmi, ridefinendo gli ambiti tematici. Lo statuto del sapere antropologico esce sostanzialmente riconfigurato da ricerche che ormai si caratterizzano come transdisciplinari, multiparadigmatiche e transnazionali. È a Christoph Wulf che si devono le riflessioni più conseguenti e lungimiranti sui recentissimi assetti dell'antropologia storico-culturale, così mutati da determinare la sua necessaria fuoriuscita dagli alvei canonici e da spingerla verso altre centralità. Il corpo umano, innanzi tutto, luogo di produzione, trasmissione e trasformazione della cultura attraverso rituali, atti linguistici, processi mimetici e performativi. E con il corpo, la temporalità e la finitezza, la nascita e la morte. In un saggio che convoglia la ricchissima ricognizione del passato verso l'autocomprensione del presente, l'unico presupposto irrinunciabile è la consapevolezza che non esiste un unico, riduttivo concetto di uomo. A questo riguardo, il gioco delle analogie e delle differenze costituisce un fondamentale correttivo nei confronti di una globalizzazione uniformatrice.
Il carattere distruttivo. Walter Benjamin e il pensiero della soglia
Maria Teresa Costa
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2008
pagine: 218
La nostra cultura tende a rapportarsi alla tradizione e all'avvenire in forma schizofrenica, dando luogo a una serie di polarità inconciliabili. O viene a trovarsi sbilanciata verso il passato - e, dunque, a proseguire nella commemorazione della tradizione fino agli esiti più disastrosi che ciò comporta (pensiamo ai fondamentalismi) - o verso il futuro, inteso come cancellazione nella forma della demolizione. Attraverso il concetto di "carattere distruttivo" Walter Benjamin insegna non solo a rapportarsi in modo nuovo con la nostra memoria, il nostro passato, la nostra tradizione, ma anche a comprendere le nozioni di passaggio, soglia, transizione. Egli propone un concetto "positivo" di distruzione, che non comporta la cancellazione totale di ciò che prima esisteva, ma rivela la traccia di quella facoltà conservativa per eccellenza a cui diamo il nome di memoria. Lo spazio in cui opera il carattere distruttivo è lo spazio dello sconfinamento, della possibilità del cambiamento e dell'emancipazione; lo spazio in cui è possibile tenere insieme passato e futuro, memoria e redenzione.