Libri di Maria Luisa De Ciancio
Assenza
Maria Luisa De Ciancio
Libro: Libro in brossura
editore: Epigraphia
anno edizione: 2024
pagine: 88
In un futuro incerto, in cui il pianeta Terra è sull'orlo del collasso, Maria Luisa De Ciancio ci conduce attraverso una storia intensa, che fonde fantascienza e riflessione esistenziale.Assenza non è solo un romanzo di avventure interstellari, ma una profonda esplorazione della natura umana, del significato dell'esistenza e della capacità dell'uomo di adattarsi all'inevitabile cambiamento. La protagonista Giulia, fragile e potente al tempo stesso, incarna la lotta tra la nostalgia per un passato ormai perduto e il coraggio necessario per affrontare l'ignoto. In un viaggio che la porterà tra colonie aliene, memorie di un'umanità morente e incontri che sfidano ogni logica, Giulia scoprirà che l'assenza non è solo privazione, ma una forma estrema di rinascita. Parallelamente, Daniel, archeologo appassionato e tormentato, intraprende una missione nella misteriosa Cappadocia, dove le tracce di antiche civiltà potrebbero contenere la chiave per la sopravvivenza dell'umanità. I loro destini si intrecciano in un percorso fatto di sacrifici, scoperte straordinarie e un amore che trascende i limiti del tempo e dello spazio.
Dietro il cielo
Maria Luisa De Ciancio
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 52
"Un nascondiglio deve solo assolvere ad una convenienza: nascondere. E il cielo non può nascondere nulla. Semmai può solo amplificare dall'alto del mondo di un karma senza sensi le dissolvenze umane. Maria Luisa De Ciancio lo sa, comprende che il cielo è un ottimo punto di osservazione. Ma non un nascondiglio o un ricovero. Il suo mondo conoscitivo ci porta al mondo "dietro il cielo". Non sappiamo, non conosciamo, se non con l'esperienza, di mondi, pianeti e stelle e galassie. Ma se lì dietro ci fossero i sentimenti che oggi nessuno sente? Amore, fratellanza, onestà intellettuale, buon senso, potrebbero essere "dietro il cielo" e la poetessa De Ciancio è una privilegiata, perché è anch'essa lì. E sa". Dalla Prefazione di Caterina Provenzano.
Le città perdute
Maria Luisa De Ciancio
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 64
"Il lavoro di Maria Luisa De Ciancio è il frutto di una intensità di passioni e di tristezze che sorgono dalla crudezza e crudeltà dell'esistenza umana connesse alle gioie anche elementari che sa offrire la contemplazione di una natura che sempre partecipa e spesso consola. È questa una delle cifre fondamentali dei versi di Maria Luisa, arricchiti da un lessico meditato e ricercato di immagini o metafore, come quelle dei deserti o dei silenzi, a cui spesso l'autrice ricorre, che non sono mai del tutto vuoti e neppure completamente silenziosi… Le poesie di Maria Luisa sono, dunque, una scelta di resistenza, un grido poderoso contro la rassegnazione… se la primavera resta "blasfema", lontana, cattiva, non per questo ad essa bisogna rassegnarsi o rinunciare… nessuna città resta perduta per sempre." (Dall'Introduzione di Gabriele Petrone)
In un angolo
Maria Luisa De Ciancio
Libro
editore: Aletti editore
anno edizione: 2018
pagine: 56
Rispetto alla prima raccolta poetica, "Le città perdute", lo sguardo dell’autrice si sposta dall’interno all’esterno e si sofferma su oggetti o creature raccontandone l’anima. Le poesie sono ora più dense nel linguaggio e senza varco come se fosse stato attraversato quel guado che, nelle prime poesie, tratteneva su una riva, sebbene incerta e ancora giovane. "Le città perdute" sono state sostituite da isole e da lì nessun volo può essere salvato e non ci sono varchi o alture come era possibile invece trovarli nelle città perdute, sebbene perdute. Alle isole, l’autrice giunge dalle città perdute, da un angolo smagliato e, come tutti coloro che abitano la sospensione delle isole, per necessità e per non impazzire, spostano lo sguardo per scorgere qualcuno o qualcosa che siano scampati al deserto ma anche per non vedere, forse, un varco a cui non si può più credere perché, ormai, è il tempo dell’assenza. Il verso è spezzato, frantumato e il contenuto più lacerante ma più vero e conosciuto attraverso un percorso ancora più sofferto.