Libri di M. Fucecchi
Una guerra in Colchide. Argonautiche 6, 1-426
Gaio Valerio Flacco
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2006
pagine: 392
Una volta approdati nella Colchide, Giasone e compagni si trovano coinvolti nella guerra tra il re Eeta e suo fratello Perse, che stringe d'assedio la città di Eea forte di uno sterminato e variopinto esercito di Sciti e altre popolazioni orientali. Questo evento rappresenta, forse, la novità che più caratterizza la rivisitazione dell'antica saga argonautica proposta da Valerio Flacco al pubblico di lettori della Roma di età flavia. L'inopinata 'intrusione' dell'ingrediente per eccellenza del poema eroico (la guerra, appunto) si avvale della sapiente e spesso originale rielaborazione di un ampio e consolidato repertorio di sceneggiature e immagini, ma è soprattutto un modo di affermare il carattere pervasivo della matrice omerico-virgiliana, che - almeno per la durata di un libro (il sesto) - sostituisce la funzione esemplare dell'epos alessandrino di Apollonio Rodio. La narrazione si concentra sulle fasi convulse del conflitto, riproducendo le gesta di personaggi in gran parte sconosciuti, promossi per la prima volta al rango di episodici protagonisti: essa mira così a ricostruire idealmente, da una vantaggiosa collocazione 'ex post', niente meno che un archetipo di più celebri guerre future, come quella di Troia, da cui la stessa tradizione epica era scaturita.
Difesa di Cluenzio. Testo latino a fronte
Marco Tullio Cicerone
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2004
pagine: 334
Nel 66 a.C. una fosca vicenda scuote Roma: Oppianico il giovane, figlio del defunto Stazio Albio Oppianico e di Sassia, accusa Cluenzio Abito - figlio di primo letto della donna e quindi figliastro di Oppianico - di aver avvelenato il patrigno per vendicarsi di un analogo tentativo che il patrigno stesso avrebbe compiuto ai suoi danni. Si scopre così la lunga catena di delitti commessi da Oppianico il vecchio per interesse e la corruzione dei magistrati che lo avevano assolto in un precedente processo intentatogli da Cluenzio. Un'arringa magistrale, considerata un capolavoro dell'oratoria penale. Al termine del processo Cluenzio è assolto dall'accusa di veneficio. Il ritratto di una Roma marcia, dove regnano corruzione e avidità.