Libri di Luigi Paganetto
Public debt, global governance and economic dynamism
Libro: Libro rilegato
editore: Springer Verlag
anno edizione: 2013
pagine: 432
La teoria generale e i post-keynesiani
Luigi Paganetto
Libro
editore: Liguori
anno edizione: 1982
pagine: 136
La protection sociale et le marché unique européen
Luigi Paganetto
Libro
editore: Aracne
anno edizione: 1997
pagine: 240
La protezione sociale e il mercato unico europeo
Luigi Paganetto
Libro
editore: Aracne
anno edizione: 1997
pagine: 243
Social protection and single european market
Luigi Paganetto
Libro
editore: Aracne
anno edizione: 1997
pagine: 240
Finanza etica. Commercio equo e solidale
Leonardo Becchetti, Luigi Paganetto
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2003
pagine: 189
Economia della giustizia. Domanda, offerta organizzazione delle cause civili
Luigi Paganetto, Cesare Mirabelli
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2005
pagine: 112
Questo volume mette a fuoco in particolare le disfunzioni della giustizia civile, viste attraverso una lente insolita che è quella dell'analisi economica delle sue procedure e della sua organizzazione e amministrazione. Il funzionamento non ottimale della giustizia civile ha infatti un impatto rilevante sull'economia e sul funzionamento dei mercati. Da qui la necessità di un'indagine economica della contesa giudiziaria incentrata sia sui comportamenti delle parti in causa, sia sugli effetti che le regole sostanziali e procedurali hanno su tali comportamenti.
Debiti sovrani, banche e crisi dell'eurozona. Chi paga il conto?
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2012
pagine: 146
Dall'inizio gli Istituti di credito dell'Eurozona hanno visto diminuire le loro quotazioni del 36%. Christine Lagarde, direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale, a fine anno 2011, sosteneva che le banche europee devono ricapitalizzarsi. Esse hanno nei loro bilanci troppi titoli pubblici e troppe attività finanziarie ad elevato rischio e devono, perciò, aumentare il loro capitale per contenere gli spread dei titoli di debito sovrano e fronteggiare la crisi finanziaria sottostante. La Banca Centrale Europea era di diverso avviso. J. Claude Trichet, a suo tempo, sosteneva che le banche europee stavano fronteggiando una crisi di liquidità sulla quale l'ECB stava intervenendo. Questa disputa avveniva mentre l'Europa aveva di fronte un ulteriore periodo di bassa crescita, come di fatto sta avvenendo ancora, accompagnato da un aumento delle diseguaglianze, novità importante nel panorama europeo. Come evitare che il forte rischio sistemico, denunciato dallo stesso Trichet, si trasformi in crisi finanziaria che, certamente, sarebbe esiziale per lo sviluppo? Chi deve pagare il costo del riaggiustamento in Europa e nel nostro Paese? Questa pubblicazione raccoglie gli atti del Convegno svoltosi, il 23 novembre 2011, presso la Biblioteca della Università degli Studi "Link Campus University" di Roma.
Il piano Juncker per l'Europa in crisi. Verso industria 4.0 e crescita verde?
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2016
pagine: 365
Le controversie tra i paesi europei in materia di immigrazione, di sicurezza e di gestione delle questioni esterne, assieme ai crescenti fenomeni di disaffezione verso Bruxelles, rischiano di mettere in discussione l'intera costruzione europea. Pur in questo contesto difficile, è però vero che una economia più solida di quella attuale, capace di ritrovare quelle condizioni di benessere ed equità, che sono state a suo tempo le condizioni di successo della EU, è una circostanza essenziale per la costruzione della nuova architettura europea, che appare oggi sempre più necessaria. L'economia europea da molto tempo soffre di una quasi stagnazione da cui non riesce ad uscire. L'Europa, nel 2015, ha reagito a questa situazione decidendo di avviare il cosiddetto Piano Juncker, che prevede investimenti per un totale di 315 miliardi e nasce dall'idea di fronteggiare la forte caduta degli investimenti che si è verificata negli anni della crisi. È difficile stimare se gli effetti del Piano sull'economia EU saranno quelli previsti, nei tempi stabiliti. Soprattutto alla luce degli avvenimenti successivi, è la stessa dimensione del Piano ad apparire insufficiente.
La policrisi e la sostenibilità dello sviluppo
Luigi Paganetto
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2025
pagine: 260
"Policrisi" è un termine usato correntemente da studiosi, agenzie internazionali e policy maker per descrivere una situazione che può essere influenzata da un’altra, o per rappresentare crisi che interagiscono tra di loro creando conseguenze maggiori delle singole crisi. La questione dell’energia, assieme a quella demografica e ambientale, ci pongono di fronte ad altrettante crisi difficili da affrontare, in un mondo diviso in blocchi commerciali contrapposti e in grande trasformazione per effetto delle nuove tecnologie. Se si vuole vincere la sfida che abbiamo di fronte, occorre intervenire con politiche che tengano conto dei legami che si stabiliscono tra le diverse crisi. Ciò è tanto più vero se si intende continuare, come è opportuno e necessario, sulla strada dello sviluppo sostenibile, puntando su benessere ed equità, oltre che su PIL.
Crisi dell'eurozona: serve un ministro delle finanze?
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2016
pagine: 156
La Fondazione Economia "Tor Vergata", nell'ambito dell'attività del "Gruppo dei 20" e del Progetto "How to Revitalize Anaemic Europe" presenta, in questo volume, alcune proposte ed indicazioni dirette a contrastare la crisi dell'Eurozona. La crisi in atto ha molte ragioni, ma il fenomeno migratorio, l'aumento delle disuguaglianze, il ritardo della UE nell'adattarsi ai cambiamenti del quadro competitivo globale, si sono sovrapposti alla quasi stagnazione dell'economia e stanno creando spinte centrifughe e controversie tra i paesi europei, tanto consistenti da minacciare l'intera costruzione europea. La crescente alienazione di una parte importante della popolazione, in particolare del ceto medio, dalle Istituzioni politiche ed economiche europee ha dato luogo ad un malessere la cui manifestazione più importante ed esplicita è il risultato del referendum UK sulla Brexit. Non sappiamo ancora quale sarà l'assetto europeo che ne seguirà. Quel che è certo che siamo di fronte ad eventi che devono essere fronteggiati, se non vogliamo che si vanifichino gli sforzi fatti per tener assieme, almeno fino a ieri, i 28 paesi della UE. Non abbiamo ancora una risposta adeguata per l'insoddisfacente tasso di crescita dell'economia e per l'irrefrenabile fenomeno migratorio che, messi assieme, costituiscono una sfida difficile da affrontare. Sullo sfondo c'è la questione dello spazio fiscale comune e delle politiche macroeconomlche da adottare per fronteggiare la crisi. La recente proposta formulata dai Governatori delle Banche centrali di Francia e Germania, di un "Ministro europeo delle finanze", ha aperto un dibattito alimentato anche dal documento del MEF, "Una strategia europea condivisa per crescita, lavoro e stabilità". Questo volume, partendo da questi documenti, intende proporre una riflessione su quali siano le modalità economiche ed istituzionali attraverso le quali la EU potrà trovare una risposta ad una crisi che non è soltanto economica e sociale, ma è crisi degli stessi valori su cui essa è stata fondata.
Unione europea. 60 anni e un bivio. Rapporto del gruppo dei 20
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2017
pagine: 408
Sono passati sessant'anni da quando i Trattati Europei furono firmati a Roma. Il 25 marzo si celebra a Roma, in Campidoglio, la ricorrenza. L'atmosfera festosa che fino a qualche tempo fa si poteva immaginare per una data così importante è oggi inficiata dal diffuso euroscetticismo che circola in Europa. Anche in Italia, fino a ieri considerata il campione dell'europeismo, sta progressivamente crescendo il coro dei critici dell'Europa e dell'euro sia nella versione di chi vorrebbe una revisione dei Trattati sia in quella di chi ritiene necessaria un'uscita dall'euro o addirittura dalla UE. Siamo, dunque, a un bivio. Questo volume, che raccoglie i contributi di autorevoli studiosi aderenti al "Gruppo dei 20", intende riaffermare la validità della scelta europea e di quella dell'euro, sia pure asserendo la necessità della ripresa di un'iniziativa politica in grado di ristabilire più armonici rapporti tra cittadini e Istituzioni europee. Ciò è tanto più importante nel momento in cui la Brexit e i cambiamenti annunciati ed avviati dalla nuova Amministrazione USA sembrano dare forza alle idee degli euroscettici. Ci sono oggi, indubbiamente, una serie di circostanze che si trovano ad operare tutte insieme e rendono difficile il quadro europeo: la globalizzazione senza una governance adeguata, l'aumento delle ineguaglianze di reddito e benessere, l'impatto dei flussi migratori e di una insicurezza crescente, gli effetti della tecnologia sul futuro dell'occupazione, gli squilibri commerciali e finanziari internazionali. Il clima di incertezza e di ansietà per il futuro, diventato dominante presso famiglie ed imprese, ha portato a rappresentazioni in cui si contrappongono visioni "populiste" e non, piuttosto che soluzioni da adottare per affrontare i problemi dei ceti maggiormente toccati dalla crisi degli ultimi 10 anni.

