Libri di Luigi De Rose
Rose e la sua storia. Antichità, cultura e gestione amministrativa della giustizia. Volume Vol. 2
Luigi De Rose
Libro: Libro in brossura
editore: Santelli
anno edizione: 2024
pagine: 152
"Il recupero della memoria storica, conferisce a Rose, nel suo cammino di civiltà, un valore universale." (Marco De Rose)
Rose e la sua storia. Antichità, cultura e gestione amministrativa della giustizia. Volume Vol. 1
Luigi De Rose
Libro: Libro in brossura
editore: Santelli
anno edizione: 2021
pagine: 127
"Ho camminato nei sentieri della memoria storica per ascoltare la voce di Rose, con tutte le sue problematiche, umane, sociali e culturali."
La libertà di pensiero. La libertà di stampa, la libertà di insegnamento, la libertà religiosa, la libertà di scienza
Luigi De Rose
Libro: Copertina rigida
editore: ilfilorosso
anno edizione: 2017
pagine: 180
La libertà. Che cos'è la libertà? Luigi de Rose ha scelto di argomentare su un tema da sempre estremamente dibattuto ma anche su un tema accidentato e anche molto "scivoloso". Dibattuto da secoli da filosofi e teologi con presupposti e conclusioni diverse, continua inevitabilmente a essere posto sul tappeto anche oggi come fondamento dell'agire umano e in modo particolare come fondamento della possibilità dell'etica, della vita morale. Senza libertà non c'è eticità, per cui Jean Paul Sartre può affermare che l'uomo non ha libertà, ma è libertà. La libertà è dunque una realtà articolata e complessa ed è con questa realtà che Luigi De Rose si confronta nel suo La libertà di pensiero. Con un lavoro meticoloso e puntuale l'autore affronta il tema della libertà inizialmente dal punto di vista filosofico-giuridico, tracciando un quadro in cui le sue conoscenze in campo filosofico si legano con la sua competenza in ambito giuridico facendo trasparire la vastità delle sue letture.
Tradizioni popolari in terra di Calabria
Luigi De Rose
Libro: Copertina morbida
editore: StreetLib
anno edizione: 2017
"Con questo lavoro, non facile, per le notevoli problematiche, che di volta in volta, emergevano, mi sono imposto, con buona volontà, di affrontare il 'sistema' delle credenze popolari, come 'fenomeno sociale', in un quadro di riferimenti storici, antropologici, filosofici, statistici e letterari. Esiste una vasta letteratura, con critica rigorosa, risalente, in particolare, al diciottesimo secolo, scaturita dalle diverse correnti di pensiero di accademici napoletani, in materia di jettatura e di altre 'credenze'. Nelle biblioteche della storica città di Napoli, ho attinto e analizzato, un prezioso patrimonio, per la ricchezza di contenuto, e di analisi in tema di superstizioni. Lo studio di un argomento, tanto è più pregevole, quanto più, si immerge in un crogiuolo di approfondimenti mirati e funzionali, all'insieme ed alla dimensione di sistematicità. Sin da piccolo ho ascoltato, sia dai miei genitori che dai vicini di quartiere (u vicinanzu), frasi, detti e discorsi riferiti alle varie credenze. In verità, tali superstizioni, più volte assunte alla cronaca del giorno, sono state considerate, da me, come fonti antiche di conoscenze, appartenenti alle 'tradizioni popolari' (voci del popolo), non hanno suscitato timori o condizionamenti."
Dizionario storico della terra di Calabria
Luigi De Rose
Libro: Copertina morbida
editore: StreetLib
anno edizione: 2017
Luigi De Rose non è nuovo a operazioni culturali del genere, poiché nel 2004 pubblicò il volume "Le dominazioni in Calabria. Analisi storico-linguistica". Ora si cimenta con quest'altro lavoro storico-linguistico che parte dalla Calabria per approdare, come il precedente, al suo paese natale: Rose, a cui l'autore è legato da vincoli di affetto straordinari. Rose è un piccolo paese presilano che si affaccia a terrazza, quasi una roccaforte, sul sottostante piano della valle media del Crati. La sua lingua, o se vogliamo il suo dialetto, proprio per la sua posizione geografica, si è ben conservato nel tempo, anche se, come fa notare De Rose, negli ultimi quarant'anni ha subito l'influenza di Cosenza. La velocità delle comunicazioni ha sicuramente determinato un cambiamento linguistico, come ad esempio (è sempre De Rose a sottolinearlo) la vocale "o", molto insistente nel lessico rosetano, si è lentamente trasformata in "a"; ma è ancora riscontrabile nella parlata di qualche anziano.