Libri di Luca Vanni
Il libro nero. Il genocidio nazista nei territori sovietici 1941-1945
Il'ja Ehrenburg, Vasilij Grossman
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 936
Nelle file dell’esercito tedesco che nel giugno del 1941 attaccò e invase l’Unione Sovietica c’erano decine di migliaia di uomini della Gestapo e delle SS ai quali Hitler aveva espressamente ordinato di «cancellare dalla faccia della terra» ebrei, bolscevichi e altre «razze inferiori». Il genocidio fu messo in atto con atroce zelo, soprattutto nei confronti degli ebrei. Mentre i roghi dei ghetti e i forni dei campi della morte erano ancora accesi, a Mosca sorgeva il Comitato ebraico antifascista, intenzionato ad animare la resistenza contro lo sterminio degli ebrei russi. Dopo la controffensiva dell’Armata Rossa, artisti, scrittori e intellettuali ebrei, tra i quali Vasilij Grossman e Il’ja Erenburg, percorsero i territori sovietici e non solo occupati dai tedeschi intervistando i sopravvissuti e raccogliendo diari, lettere, appunti dei «sommersi», in un viaggio dalle sponde del Baltico alla Crimea, dalla strage di Marjupol’ al ghetto di Varsavia, ai campi di Treblinka e Auschwitz. Testimonianze sulla «soluzione finale» nell’Europa orientale destinate a diventare un libro. Tuttavia, dopo il 1945, il Comitato ebraico antifascista attirò i sospetti di Stalin e dei servizi segreti sovietici, che accantonarono il progetto di pubblicazione e attuarono una vera e propria persecuzione nei confronti dei collaboratori di Grossman ed Erenburg. Irina, figlia di quest’ultimo, riuscì però a salvare una copia del volume, che finalmente, dopo edizioni parziali negli USA, in Romania, Israele e Ucraina, uscì in Germania nel 1994 ridando voce a innumerevoli vittime della più grande pulizia etnica del Novecento.
Steve Jobs
Walter Isaacson
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2017
pagine: 648
Più di quaranta colloqui personali con Steve Jobs in oltre due anni, e più di cento interviste a familiari, amici, rivali e colleghi, hanno permesso a Walter Isaacson di raccontare l'avvincente storia del geniale imprenditore la cui passione per la perfezione e il cui carisma feroce hanno rivoluzionato sei settori dell'economia e del business: computer, cinema d'animazione, musica, telefonia, tablet, editoria elettronica. Mentre tutto il mondo sta cercando un modo per sviluppare l'economia dell'era digitale, Jobs spicca come la massima icona dell'inventiva, perché ha intuito in anticipo che la chiave per creare valore nel ventunesimo secolo è la combinazione di creatività e tecnologia, e ha costruito un'azienda basata sulla connessione tra geniali scatti d'immaginazione e riconosciute invenzioni tecnologiche. Nonostante abbia collaborato in prima persona alla stesura di questo libro, Jobs non ha imposto nessun vincolo sul testo né ha preteso di leggerlo prima della pubblicazione. E non ha posto alcun filtro, incoraggiando anzi i suoi conoscenti, familiari e rivali a raccontare onestamente tutta la verità. Lui stesso parla candidamente, talvolta in maniera brutale, dei colleghi, degli amici e dei nemici, i quali, a loro volta, ne svelano le passioni, il perfezionismo, la maestria, la magia diabolica e l'ossessione per il controllo che hanno caratterizzato il suo approccio al business e i geniali prodotti che ha creato.
L'età delle rivoluzioni. Progresso e rabbia da 1600 ai giorni nostri
Fareed Zakaria
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 444
Viviamo tempi rivoluzionari. Ovunque si guardi, si riscontrano mutamenti radicali e forse irreversibili. L’assetto internazionale degli ultimi trent’anni si è dissolto e nuovi protagonisti – in particolare la Cina e la Russia – si sono affacciati sulla scena geopolitica minacciandone gli equilibri e la stabilità in nome di un diverso ordine mondiale. All’interno delle nazioni, i populismi sembrano minare il progetto liberale e le fondamenta stesse della democrazia. Sul piano economico, alcuni effetti deleteri della globalizzazione hanno messo in discussione il generale consenso attorno al libero mercato, mentre la rivoluzione digitale, con l’avvento dell’intelligenza artificiale, sta delineando scenari sconosciuti e inquietanti. Dopo decenni di apertura, cooperazione e integrazione, il risorgere dei nazionalismi e l’antagonismo tra le grandi potenze, nonché il conflitto esistenziale tra paesi democratici e autocrazie, lasciano presagire un futuro denso di incognite. Nonostante l’ampiezza e la simultaneità di queste trasformazioni, la nostra non è certo la prima epoca rivoluzionaria della storia. Altre rivoluzioni, in passato, hanno travolto società e istituzioni, ordinamenti politici e sistemi economici: quella liberale dei Paesi Bassi del XVII secolo, che ha creato la politica così come oggi la conosciamo, la Rivoluzione francese, con i suoi ideali di libertà, uguaglianza e fraternità, ma anche con la sua eredità di sangue, la rivoluzione industriale, che ha plasmato il mondo in cui viviamo. Secondo l’analista politico Fareed Zakaria – per «Foreign Policy» uno dei «dieci pensatori globali» più importanti dell’ultimo decennio – queste rivoluzioni sono rilevanti perché possono aiutarci a capire i cambiamenti in atto. Infatti, se a ogni progresso corrisponde una battuta d’arresto, se a ogni azione segue una reazione, oggi il rischio più grande che possiamo correre è quello di vedere compromessa l’idea di libertà che da almeno quattro secoli rappresenta il cuore dell’Occidente. Affrontare l’era delle rivoluzioni impedendo che le lancette della democrazia tornino indietro è la sfida che ci attende.
Il grande mare. Storia del Mediterraneo
David Abulafia
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 708
Da sempre il Mediterraneo - il «mare fra le terre» - è stato un crocevia di popoli, culture, lingue, religioni, che ne hanno fatto il cuore pulsante del Vecchio Mondo. A segnare la storia del «grande mare», il nome con cui era noto nella tradizione ebraica, sono stati gli uomini: navigatori, mercanti, missionari, condottieri, crociati, pellegrini e pirati che, mettendo in contatto le regioni più remote di questo vasto bacino, lo hanno reso «forse il più dinamico luogo di interazione tra società diverse sulla faccia del pianeta». Abulafia ci regala in queste pagine un'affascinante ricostruzione ricca di figure e molto attenta agli elementi naturali, al traffico delle merci, alle navi, alle piccole comunità insulari e alle vivacissime città portuali sparse lungo tutte le coste del grande mare, che per secoli hanno stimolato la circolazione di idee e di credenze religiose. Fino a quando, nel XX secolo, la pacifica e feconda convivenza fra genti diverse ha ceduto il posto a massacri e pulizie etniche, lasciandoci un Mediterraneo sempre più drammaticamente sospeso tra Oriente e Occidente.
Il destino della poesia. «Phemios» 2001-2007
Giacomo Fiori, Luca Vanni
Libro: Copertina rigida
editore: Compagnia della Rocca
anno edizione: 2008
pagine: 208
Prima antologia cartacea della rivista on-line "Phemios" (www.phemios.net), fondata nel 2001 e dedicata a una riflessione a tutto campo sullo stato di salute e sulle prospettive della poesia nel mondo contemporaneo. Attraverso i contributi della giovane redazione, completamente rivisti per l'edizione a stampa, viene tracciata un'analisi lucida, e all'occasione dura, di una situazione ormai da decenni grottescamente compromessa. Per superare l'impasse, Il destino della poesia propone una serie di cure praticabili e di soluzioni trasversali. Agli interventi di tipo più espressamente "teorico", spesso svolti in una chiave ludica e divertita, si accompagna una documentata sezione di letture critiche, condotta al di fuori di ogni noioso schema accademico e dedicata a "maestri" della buona e della cattiva poesia contemporanea.
Materiale di trazione termico. Volume Vol. 1
Luca Vanni
Libro
editore: Sandit Libri
anno edizione: 2015
pagine: 352
L'uomo e il cane
Ilaria Vanni, Luca Vanni
Libro
editore: Youcanprint
anno edizione: 2019
pagine: 44
Quando avvenne l'incontro tra l'uomo e il cane? Nella notte dei tempi cosa accadde davvero tra loro? Diventarono subito amici o si fecero la guerra? Nella caverna dell'uomo preistorico nacque inaspettatamente, tra due esseri solitari, un grande rapporto di complicità e fiducia che dura tuttora. L'appassionante storia che svela la nascita di una indissolubile amicizia, raccontata con immagini di grande suggestione e testi evocativi che suggeriscono la toccante morale di questa incredibile avventura.
Materiale di trazione termico. Volume Vol. 2
Luca Vanni
Libro: Libro in brossura
editore: Sandit Libri
anno edizione: 2020
pagine: 348
Questo secondo volume dedicato al materiale di trazione termico è riservato alle locomotive per la manovra pesante: dalle Ne 120, di origine americana, che diventeranno D. 143, fino alle moderne unità con trasmissione idraulica D. 146, con la sua variante, in un unico esemplare, D. 147, senza trascurare le unità con trasmissione elettrica InLoc D. 145. Inoltre sono trattate le numerose locomotive Diesel da treno: dalle D. 341 alle D. 445 navetta, ultime arrivate nel parco FS, senza dimenticare le due "locomotive da guerra", che di guerra sul campo ne hanno vista ben poca, 356 e 372.
A lezione dagli antichi. Comprendere il mondo in cui viviamo attraverso la tragedia greca
Simon Critchley
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 322
A ogni generazione spetta il compito di reinventare i classici. Ogni generazione deve assumersi la responsabilità di questa reinvenzione, cioè di attingere dal passato qualcosa che permetta di decifrare il presente, che consenta di cogliere, sotto la superficie del flusso inarrestabile degli eventi e delle informazioni, ciò che ci riguarda direttamente, ci chiama in causa. Per farlo è necessario sottrarsi al brusio assordante della modernità e prestare ascolto a quanto hanno ancora da dirci gli antichi, i Greci in particolare. Perché la tragedia greca, a duemilacinquecento anni di distanza, continua a parlarci con forza, ponendoci di fronte questioni ineludibili: dà voce al dolore e alla sofferenza, racconta i conflitti che lacerano le comunità e squassano i rapporti familiari, ha molto da dirci riguardo alle nostre origini, mette a nudo la precarietà della nostra esistenza. E soprattutto descrive la zona grigia in cui si dispiega l'agire degli uomini, costretti a vivere in un mondo dominato dall'ambiguità e dall'incertezza, dove la ragione spesso si rivela una guida insufficiente a dissolvere l'opacità che li avvolge e le parole non sono altro che un vuoto gioco di prestigio che occulta la verità. Una «terra di mezzo» sospesa tra libertà e necessità, fra autonomia e dipendenza, dove il passato sembra condizionare ogni decisione e il futuro assume le sembianze del fato, cioè di una realtà che pare al di fuori della nostra portata ma che tuttavia ha bisogno di noi per potersi realizzare. La tragedia, quindi, ci rivolge in maniera pressante una domanda cruciale: che cosa dobbiamo fare? Di fronte ai drammi del nostro presente – le guerre, le ingiustizie, la violenza, la povertà – come dobbiamo agire? Qual è il nostro grado di coinvolgimento? Possiamo davvero considerarci non responsabili? Fino a dove può spingersi la nostra inazione o la nostra indifferenza? "A lezione dagli antichi" ci invita a trovare una risposta a questi interrogativi, una risposta che è essenzialmente «politica», perché attiene al nostro essere cittadini, parte attiva di una comunità che di fronte ai drammi degli altri non distoglie lo sguardo ma li riconosce come propri. Non è un caso, infatti, se la tragedia è nata nell'Atene democratica del V secolo a.C., se in essa «la città si fa teatro» e si mette in scena. Se vogliamo capire chi siamo, se vogliamo scoprire quale ruolo possiamo svolgere nel mondo, allora dobbiamo tornare al palcoscenico della vita che i tragici greci hanno allestito per noi.
Il quartetto. Come quattro donne hanno riportato in vita la filosofia
Rachel Wiseman, Clare Mac Cumhaill
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2023
pagine: 456
Oxford, 1º maggio 1956. Nella solennità della Bodleian Library, tra decine di professori riuniti per conferire la laurea honoris causa all'ex presidente degli Stati Uniti Harry S. Truman, solo la filosofa Elizabeth Anscombe dichiara la sua netta contrarietà. Un simile riconoscimento, dice, non deve essere assegnato a chi, ordinando il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki, si è reso colpevole della morte di migliaia di innocenti. Se lo facessimo, afferma, non saremmo più in grado di discernere ciò che è bene da ciò che è male, né di riconnettere azioni e valori, scelte e princìpi morali. Se lo facessimo, conclude, la filosofia dovrebbe «ricominciare da zero». Anscombe non era l'unica a constatare la necessità di una «nuova filosofia». Dopo la guerra, il nazismo e lo sterminio degli ebrei, dopo milioni di morti e profughi, anche Philippa Foot, Iris Murdoch e Mary Midgley, giovani e brillanti studiose di filosofia, ritenevano di dover ripartire dalle domande fondamentali: «Cos'è moralmente giusto fare?», «Quali princìpi morali dobbiamo scegliere?», «Esiste un criterio oggettivo di moralità?». Domande che soltanto dieci anni prima i «ragazzi di Oxford» avrebbero liquidato come irrilevanti, cascami della vecchia speculazione metafisica destinata a soccombere di fronte al nuovo complesso di metodi analitici e scientifici del positivismo logico. Il secondo conflitto mondiale, però, aveva strappato questi studenti geniali dalle aule accademiche disperdendoli nei vari teatri di guerra. Fu così che le quattro giovani donne poterono dedicarsi alla filosofia secondo il loro peculiare punto di vista, tornando cioè alla «realtà della vita umana nella sua dimensione interpersonale», nel suo «caotico contesto quotidiano», dove la Conoscenza, il Bene e la Bellezza possono farci da guida e collegare l'etica, le scelte e le responsabilità individuali a «ciò che conta veramente». Il lavoro di Mac Cumhaill e Wiseman racconta una storia di coraggio intellettuale al femminile e riscopre quattro brillanti filosofe, che da amiche condivisero riflessioni, ma anche stanze, vestiti e amori, e che in un ambiente da sempre dominato dagli uomini seppero conquistarsi un ruolo di assoluto primo piano.
Phishing. L'economia della manipolazione e dell'inganno
George A. Akerlof, Robert J. Shiller
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 360
Fin dai tempi di Adam Smith, il pensiero economico ha tessuto le lodi del libero mercato che, quasi fosse governato da una mano invisibile, riuscirebbe a conciliare la ricerca dell'interesse personale con il benessere dell'intera società, trasformando il vantaggio individuale in bene comune. A questa concezione idilliaca lanciano una sfida radicale due premi Nobel dell'economia, George Akerlof e Robert Shiller, ponendosi domande che così sintetizza Giorgio la Malfa nella sua Introduzione: «C'è un'etica nelle transazioni economiche? Oppure la pressione della concorrenza e il desiderio di guadagno spingono gli operatori ad approfittare della mancanza di informazioni e delle debolezze dei consumatori?». La risposta è allarmante, perché, seppure sia noto come la pubblicità miri a condizionare le scelte degli acquirenti, «il libro è un catalogo degli orrori in vari campi, dalle assicurazioni, alle carte di credito, al settore farmaceutico». E i mercati, lungi dall'essere fondamentalmente benigni, sono intrinsecamente disseminati di trappole e di esche cui finiamo per abboccare. «La conclusione ovviamente non è che si debba o si possa abolire il mercato, ma che sia necessario concepire e organizzare dei controlli che tutelino i consumatori dagli abusi cui sono soggetti. Dunque un libro utile e istruttivo che può essere letto o come una guida ai consumatori su dove, in che modo e contro chi essi debbano stare in guardia, oppure come una riflessione seria e profonda sui vantaggi, ma anche sui limiti, del sistema di mercato in quanto tale.»
L'albero della pace
Luca Vanni, Irene Sletner
Libro: Libro in brossura
editore: Youcanprint
anno edizione: 2025
pagine: 48
Jawara ha 15 anni e vive in Africa nel villaggio dei Kikuyu. Tra la sua gente, quando c'è una guerra fra tribù o anche solo un contrasto tra le persone, è usanza mangiare i frutti dell'Albero della pace. Questi frutti, rossi e deliziosi, aiutano a riconciliare le persone in lotta. Jawara vorrebbe vivere in un mondo in pace e sente di dover fare qualcosa per raggiungere questo scopo. Farà un lungo viaggio e la sua fatica sarà premiata. Una storia semplice che parla di pace e che racconta di come, a volte, può essere facile comprendere le ragioni dell'altro e stringersi la mano. Età di lettura: da 8 anni.