Libri di Luca Ciammarughi
Appunti per un metodo di pianoforte
Fryderyk Chopin
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2023
pagine: 167
Per la prima volta vengono qui pubblicati integralmente in italiano gli "Appunti per un metodo di pianoforte" di Frédéric Chopin, nell’edizione curata dall’insigne musicologo Jean-Jacques Eigeldinger nel 1993 e da lui stesso rivista recentemente, nel 2020. Non semplici “schizzi” fugaci, perché Chopin stava effettivamente progettando un Metodo a cui teneva molto e che — con tutta probabilità — avrebbe portato a termine se le Parche non fossero intervenute a spezzare il filo della sua vita. Si tratta di un testo cruciale per comprendere la didattica chopiniana e la stretta connessione fra l’artista e il pedagogo: come sottolinea fin da subito Eigeldinger, già estensore del fondamentale "Chopin vu par ses élèves", l’insegnamento non fu per Chopin un ripiego né una routine, ma un atto d’amore che illumina anche alcuni aspetti del compositore.
Franz Schubert
Luca Ciammarughi
Libro: Libro in brossura
editore: Curci
anno edizione: 2023
pagine: 168
Dipinto a lungo come autore malinconico, romanticamente esangue e irresoluto, Schubert fu in realtà il musicista più complementare e innovativo rispetto al maestro Beethoven e alle sue sperimentazioni.
Non tocchiamo questo tasto. Musica classica e mondo queer
Luca Ciammarughi
Libro: Copertina morbida
editore: Curci
anno edizione: 2021
pagine: 208
«Perché dovrebbero interessarmi i gusti sessuali di un compositore?». Ecco quale potrebbe essere la prima reazione di fronte a uno studio che affronta il tema LGBTQ dal punto di vista della musica classica. Questo libro sfida decenni di divulgazione eteronormativa, talvolta ipocrita e parziale, e getta una luce sugli aspetti censurati o edulcorati di compositori e compositrici che oggi potremmo annoverare nell'ambito queer, secondo l'ipotesi critica che conoscerli più a fondo sia indispensabile per comprendere meglio la loro arte. Dalle antiche tracce del periodo barocco al Novecento "liberato" di John Cage e Leonard Bernstein, passando per le tempeste romantiche e i turbamenti fin de siècle: una appassionante galleria di personaggi, squarci di vita e atmosfere che, senza cedere al gossip, offrono al lettore prospettive inedite sulla storia culturale dell'Occidente e, al musicofilo, strumenti nuovi per un'esperienza di ascolto più consapevole. L'intreccio tra arte e vita si nutre di desideri, sensazioni e stati d'animo che, come scrisse Hans Werner Henze, «dovevo provare e sperimentare su di me, prima che potessero diventare musica». Prefazione di Franco Buffoni.
Il flusso graalico. La drammaturgia musicale dell'opera cinematografica Parsifal di Marco Filiberti
Libro: Libro in brossura
editore: Zecchini
anno edizione: 2021
pagine: 126
Soviet piano. I pianisti dalla rivoluzione d'ottobre alla guerra fredda
Luca Ciammarughi
Libro: Cartonato
editore: Zecchini
anno edizione: 2018
pagine: 368
Da Benedetti Michelangeli alla Argerich. Trent'anni con i grandi pianisti
Luca Ciammarughi
Libro: Libro rilegato
editore: Zecchini
anno edizione: 2017
pagine: 240
Le ultime sonate di Schubert. Contesto, testo, interpretazione
Luca Ciammarughi
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2017
pagine: XIV-317
Questo volume è dedicato al sublime trittico con cui Schubert chiude la sua produzione sonatistica. L'obiettivo dello studio è quello di dimostrare come le Sonate dell'ultimo anno di vita, ammantato abitualmente di un'aura di mistero ultraterreno, siano fortemente interconnesse al resto della produzione schubertiana: non si tratta di miracoli repentini di un uomo già proiettato in un ipotetico Aldilà, bensì della sintesi di un lungo e travagliato percorso terreno, che si esplica nelle Sonate in tutta la sua ricchezza emozionale; ma soprattutto osservare come le diverse Sonate siano intessute di rimandi, sia l'una con l'altra, formando un trittico unitario, sia in rapporto alla produzione liederistica. Come nei Lieder, a cui diversi episodi delle Sonate sono legati in modo esplicito, il fatto musicale si fa simbolo anche nella produzione strumentale: anche senza espliciti riferimenti programmatici o spiegazioni da parte di un compositore notoriamente restio a parlare della propria opera, un motivo, un modello ritmico o semplicemente il particolare utilizzo di un registro divengono segnali e rimandi eloquenti per chi abbia confidenza con l'universo schubertiano.