Libri di Lorenzo Vinciguerra
Vico e dintorni. Scritti in onore di Riccardo Caporali
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2024
pagine: 216
Il presente volume riunisce diversi saggi di studiosi del pensiero moderno per dare voce ad autori temi, problemi cari agli studi portati avanti da Riccardo Caporali. In questo quadro la figura di Vico assume un ruolo di spicco in compagnia di Machiavelli e Spinoza, pensatori per certi versi dissonanti se non in aperta dissidenza con il pensiero dominante del loro tempo, contribuendo a delineare una modernità inquieta ed eccentrica. Dal loro incontro emergono feconde contaminazioni con problematiche del nostro tempo che investono l'etica, l'antropologia e la politica fino ad interessare la biologia e la fisica quantistica. Autori: Giorgia Campagnoli, Matteo Carducci, Francesca Fidelibus, Fabrizio Lomonaco, Rossella Lupacchini, Andrea Ricci Maccarini, Vittorio Morfino, Manuela Filomena Ottaviani, Francesco Piro, Manuela Sanna, Marco Vanzulli, Lorenzo Vinciguerra, Stefano Visentin.
Pensare le arti con Spinoza
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 366
Versato tanto nelle arti liberali quanto in quelle meccaniche, Baruch Spinoza non fu soltanto filosofo. Molatore di lenti, probabilmente attore di teatro e disegnatore, frequentò la scuola e la bottega antiquaria di Franciscus van den Enden e fu vicino alla società delle arti Nil volentibus arduum. Ad Amsterdam risiedeva non lontano da Rembrandt e Potter e poi si giovò della compagnia di pittori e decoratori presso cui affittava una stanza. Dal cuore del secolo d’oro olandese, la sua filosofia ha spesso ispirato poeti e scrittori, drammaturghi e artisti. Come spiegare uno sguardo non necessariamente filosofico su una filosofia che non presenta un pensiero propriamente articolato sulle arti? Come spiegare che siano state spesso frequentate le vie dell’interpretazione estetica per cercare di penetrare una filosofia che ne è sprovvista? Questo libro esplora da un punto di vista storiografico, storico e filosofico gli aspetti meno noti della biografia, dell’entourage e del pensiero di Spinoza relativamente alle arti. Da esso emerge che lo spinozismo contiene quanto necessario per alimentare una profonda riflessione sulla natura delle arti e sui loro usi all’interno di un progetto etico concepito come arte di vivere.
Univocità ed individuazione. Gilles Deleuze lettore di Giovanni Duns Scoto
Francesco Di Maio
Libro: Libro in brossura
editore: Venturaedizioni
anno edizione: 2023
pagine: 255
«C’è una sola proposizione ontologica: l’Essere è univoco. E c’è sempre stata una sola ontologia, quella di Duns Scoto». Nonostante il clamore di questa dichiarazione, il rapporto che Gilles Deleuze intrattiene con l’opera di Giovanni Duns Scoto non è mai stato analizzato nel dettaglio finora. Questo libro è la prima monografia in assoluto sul tema e colma questa lacuna negli studi critici. Attraverso la discussione delle fonti – Joë Bousquet, Maurice de Gandillac, Étienne Gilson, Pierre Bayle, fino ad arrivare allo scotismo barocco di Claude Frassen e a Gilbert Simondon –, assumono chiarezza le cause e le motivazioni di alcuni dei concetti più importanti che Deleuze mutua dal Doctor Subtilis. L’univocità dell’essere, la distinzione formale, l’ecceità: queste nozioni non solo innervano le opere del filosofo francese del 1968, Differenza e ripetizione e Spinoza e il problema dell’espressione, ma assumono un ruolo determinante anche nei testi scritti con Félix Guattari. Ed è così che Duns Scoto, sul cui volto sono ormai spuntati i «baffi imponenti» di Nietzsche, permette alla schizoanalisi di muovere la sua autocritica più importante, quella cioè rivolta al desiderio. Prefazione di Lorenzo Vinciguerra.
Rivista di estetica. Volume Vol. 77
Libro
editore: Rosenberg & Sellier
anno edizione: 2021
pagine: 176
In Europa, gli scritti più conosciuti di Arthur C. Danto (1924-2013) restano certamente quelli di filosofia dell'arte. Negli ultimi vent'anni, la ricezione europea di questi lavori ha generato una vivace discussione, soprattutto in ambito estetico. Tale successo va interpretato nel riflesso dei complessi rapporti intrattenuti da Danto con i classici del pensiero continentale. Il presente fascicolo di Rivista di Estetica tenta di far luce sul variegato panorama di questi rapporti. Gli articoli di cui è composto interrogano, da prospettive differenti, la maniera in cui Danto ha assunto e rielaborato alcuni temi- chiave della tradizione continentale: lo statuto della narrazione, la mimesis, la bellezza, il sublime, la storicità dell'arte, il nesso fra arte ed esperienza sensibile. Ne risulta un quadro plurale che conferma quanto questa "conversazione europea" sia stata cruciale per l'originale attività di Danto come filosofo e critico d'arte: continuativa ma esposta a ripensamenti, vasta nei riferimenti, ispiratrice e irregolare nelle forme, peculiare nel metodo, eterodossa negli esiti.
Spinoza
Lorenzo Vinciguerra
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2015
pagine: 295
Maledetto o benedetto, Spinoza è sempre stato considerato un pensatore a parte. Non a caso lo si incontra nei momenti di crisi che hanno segnato il destino del pensiero occidentale come il cartesianesimo, di cui fu contemporaneo, il romanticismo, di cui fu ispiratore, il marxismo, che non di rado lo ha visto come un interlocutore critico. Il libro si propone di esporre in modo completo e sintetico principi e contenuti della filosofia di Spinoza alla luce della storia della ricezione e della critica recente. La materia è stata disposta in tre parti tematicamente distinte, rispettando il più possibile un ordine logico-cronologico.
La semiotica di Spinoza
Lorenzo Vinciguerra
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2012
pagine: 204
La storia della semiotica si è dimenticata di Spinoza. Eppure il filosofo ebreo definisce l'immaginazione "conoscenza per segni", deducendone rigorosamente i principi da una fisica e una cosmologia, quali espressioni dell'unica ed eterna sostanza. Il presente libro ne ripercorre geneticamente il pensiero e mostra come, muovendo dalle nozioni comuni di traccia e immagine, la questione del segno in Spinoza si iscriva nell'orizzonte infinito di una fisica generale del senso, di cui l'uomo non è l'origine, ma un modo. Discostandosi dagli schemi dualistici e soggettivistici che da Platone, Agostino, Cartesio e più tardi Kant hanno caratterizzato tanta parte del pensiero occidentale, il realismo spinoziano propone una concezione non antropocentrica dell'individuo, delle sue affezioni e del loro modo di portare il senso. Essa ci rimanda ad un'altra storia del segno e del significato, che, accanto agli stoici e a pensatori come Vico e Peirce, rimane in gran parte ancora da scrivere. Solo un pensiero come quello di Spinoza può aspirare a pensare adeguatamente la grande rivoluzione scientifica e sociale della modernità, infrangendo finalmente quei dualismi che ancora occupano le posizioni dei realisti e degli ermeneutici dei nostri giorni. Nessuno meglio di Spinoza seppe infatti costruire un pensiero realmente copernicano, aperto all'infinito e libero da antiche superstizioni e pregiudizi.