Libri di Lidia Tilotta
Sogni di zenzero. Una storia, tante ricette tra il Senegal e la Sicilia
Mareme Cisse, Lidia Tilotta
Libro: Libro rilegato
editore: Slow Food
anno edizione: 2025
pagine: 224
Un racconto commovente ed emozionante, una storia di riscatto e di tenacia, una cucina, tra Sicilia e Senegal, che ci abbraccia con le sue ricette. Un racconto di viaggio, di incontro, di cucine migranti. A corredo delle parole, le bellissime immagini rendono immersiva l'esperienza del lettore che potrà incontrare in queste pagine una donna e una cucina uniche. «Mettiti il grembiule e vieni accanto a me. Stanotte ho pensato a un piatto che cucineremo insieme e sarà il nostro piatto». Io e Mareme ci troviamo fianco a fianco nel suo regno, la sua cucina, la cucina di quel luogo magico che è Ginger, quello che lei definisce il suo quinto figlio. Sarà il nostro rito di iniziazione. Perché se davvero voglio mettermi dalla parte dell'altro, dalla sua parte, per raccontare la sua storia di donna solare, determinata e con una voglia pazzesca di combattere è da lì che dobbiamo cominciare. «Io penso al riso e tu alle verdure e ai gamberi. Il riso integrale basmati lo cuociamo poco al vapore e poi finiremo la cottura nel latte di cocco bollente con le foglie di alloro. Taglia a julienne la cipolla, il peperone e gli sparacelli e mettili nell'altra couscoussiera. Anche questi vanno cotti al vapore». Sono spiazzata, non me l'aspettavo e sono un po' in tensione. Da tempo ho scelto di essere la voce dell'altro, di scomparire nella narrazione delle storie di uomini e donne testimoni e protagonisti, spesso involontari, di un'epoca complessa. Stavolta, però, è diverso. Perché Mareme è nera, senegalese (ma ormai italiana) e musulmana e io sono bianca, italiana e di formazione cattolica e imparare a conoscerci è il primo, fondamentale passo. Lo sa lei e lo so io. «Scegli la padella, sono dietro di te». Quale prendo? Mi sento sotto esame. Allungo il braccio per afferrarne una e lei con sorriso sornione: «Sei sicura che le verdure ci entreranno tutte?». Devo muovermi in uno spazio che non è il mio esattamente come lei dovrà muoversi tra pensieri e parole come mai ha fatto prima d'ora. Cambio padella e stavolta ho la sua approvazione. Mareme sa che devo capire come nascono le sue creazioni se voglio raccontare come tutto questo è diventato altro, molto altro. Crea spesso di notte Mareme. Ha creato quando si è sentita tanto sconfitta da non avere più lacrime da versare e crea quando vince. E adesso, finalmente, ha cominciato a vincere.
Karìbu. Lo Zambia, una donna, una grande avventura
Cristina Fazzi, Lidia Tilotta
Libro: Libro in brossura
editore: Infinito Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 160
La vita straordinaria e il lavoro di Cristina Fazzi, mamma, medico, donna fuori dal comune, sospinta da una forza incredibile. Lasciata Enna nel 2000 per trasferirsi momentaneamente nello Zambia, Cristina sarebbe dovuta rientrare in Italia dopo sei mesi, invece non è più tornata e da allora ha realizzato progetti impensabili in un'area vastissima del Paese, portando medicinali, vaccinando e visitando decine di migliaia di bambini; realizzando pozzi e strutture sanitarie; lottando contro la malnutrizione; scontrandosi con pregiudizi e superstizioni per combattere l'ignoranza e malattie come l'Aids. È la storia, la sua, di una battaglia senza sosta contro miseria e ingiustizia e per l'affermazione di un nuovo modello di sviluppo che ripensi totalmente i rapporti di forza internazionali. Ma anche la vicenda di una donna che da single si è battuta e ha vinto perché l'Italia riconoscesse l'adozione zambiana di suo figlio Joseph. E di figli, in affido perché non adottabili, oggi ne ha altri sette. "Non avrei mai immaginato di partire per lo Zambia. Non ho mai avuto lo spirito missionario. Non nel senso comune del termine. O meglio, consideravo il mio lavoro una missione perché l'ammalato, colui che soffre, ha bisogno di aiuto ovunque si trovi. Sono una gran fifona e l'idea di dover andare in un Paese descritto come pieno di pericoli non mi sfiorava nemmeno, non mi era mai balenata neanche nell'anticamera del cervello. A volte, però, il caso cambia il nostro percorso, il nostro destino. E così è stato". "In tutti questi anni sono venuti a trovarmi tanti amici. Vogliono capire, toccare con mano ciò che faccio, e vogliono anche dare un aiuto, per ciò che sanno e per ciò che possono. È una cosa che rafforza il filo rosso che lega il mio lavoro qui alla percezione che ne ha chi vive lontano da qui. Ma è anche e soprattutto un conforto. Mi aiuta a credere che non sono considerata una pazza visionaria rinchiusa in una bolla ma un frammento di un puzzle animato molto più grande".
Lacrime di sale. La mia storia quotidiana di medico di Lampedusa fra dolore e speranza
Pietro Bartolo, Lidia Tilotta
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2019
pagine: 154
"È gelida l'acqua. Mi entra nelle ossa. Non riesco a liberare la stazza dall'acqua. Uso tutta la mia forza e la mia agilità ma la lancia resta piena. E cado. Ho paura. È notte fonda e fa freddo. Siamo a quaranta miglia da Lampedusa e, se non riesco a farmi sentire subito, mi lasceranno qui e sarà la fine. Non voglio morire così. Non a sedici anni. Il panico sta per impadronirsi di me e comincio a urlare con quanto fiato ho in gola, cercando di rimanere a galla e di non farmi trascinare giù da questo mare che ci consente di sopravvivere ma che può anche decidere di abbandonarci per sempre. "Patri" urlo. "Patri." Lui è al timone e non mi sente. La fine si avvicina, penso. Poi qualcosa accade... Ciò che non potevo sapere allora è che non solo quella notte sarebbe rimasta per sempre impressa nella mia mente ma che la mia esistenza sarebbe stata segnata da un mare che restituisce corpi e vite e che sarebbe toccato proprio a me salvare quelle vite e toccare per ultimo quei corpi." Pietro Bartolo è il medico che da oltre venticinque anni accoglie i migranti a Lampedusa. Li accoglie, li cura e, soprattutto, li ascolta. Queste pagine raccontano la sua storia: la storia di un ragazzo mingherlino e timido, cresciuto in una famiglia di pescatori, che si è duramente battuto per cambiare il proprio destino e quello della sua isola. E che, non dimenticando le difficoltà passate, ha deciso di vivere in prima persona quella che è stata definita la più grande emergenza umanitaria del nostro tempo.
Lacrime di sale. La mia storia quotidiana di medico di Lampedusa fra dolore e speranza
Pietro Bartolo, Lidia Tilotta
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2017
pagine: 139
«È gelida l'acqua. Mi entra nelle ossa. Non riesco a liberare la stazza dall'acqua. Uso tutta la mia forza e la mia agilità ma la lancia resta piena. E cado. Ho paura. È notte fonda e fa freddo. Siamo a quaranta miglia da Lampedusa e, se non riesco a farmi sentire subito, mi lasceranno qui e sarà la fine. Non voglio morire così. Non a sedici anni. Il panico sta per impadronirsi di me e comincio a urlare con quanto fiato ho in gola, cercando di rimanere a galla e di non farmi trascinare giù da questo mare che ci consente di sopravvivere ma che può anche decidere di abbandonarci per sempre. "Patri" urlo. "Patri." Lui è al timone e non mi sente. La fine si avvicina, penso. Poi qualcosa accade... Ciò che non potevo sapere allora è che non solo quella notte sarebbe rimasta per sempre impressa nella mia mente ma che la mia esistenza sarebbe stata segnata da un mare che restituisce corpi e vite e che sarebbe toccato proprio a me salvare quelle vite e toccare per ultimo quei corpi». Pietro Bartolo è il medico che da oltre venticinque anni accoglie i migranti a Lampedusa. Li accoglie, li cura e, soprattutto, li ascolta. Queste pagine raccontano la sua storia: la storia di un ragazzo mingherlino e timido, cresciuto in una famiglia di pescatori, che si è duramente battuto per cambiare il proprio destino e quello della sua isola. E che, non dimenticando le difficoltà passate, ha deciso di vivere in prima persona quella che è stata definita la più grande emergenza umanitaria del nostro tempo.
Lacrime di sale. La mia storia quotidiana di medico di Lampedusa fra dolore e speranza
Pietro Bartolo, Lidia Tilotta
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2016
pagine: 139
"È gelida l'acqua. Mi entra nelle ossa. Non riesco a liberare la stazza dall'acqua. Uso tutta la mia forza e la mia agilità ma la lancia resta piena. E cado. Ho paura. È notte fonda e fa freddo. Siamo a quaranta miglia da Lampedusa e, se non riesco a farmi sentire subito, mi lasceranno qui e sarà la fine. Non voglio morire così. Non a sedici anni. Il panico sta per impadronirsi di me e comincio a urlare con quanto fiato ho in gola, cercando di rimanere a galla e di non farmi trascinare giù da questo mare che ci consente di sopravvivere ma che può anche decidere di abbandonarci per sempre. "Patri" urlo. "Patri." Lui è al timone e non mi sente. La fine si avvicina, penso. Poi qualcosa accade... Ciò che non potevo sapere allora è che non solo quella notte sarebbe rimasta per sempre impressa nella mia mente ma che la mia esistenza sarebbe stata segnata da un mare che restituisce corpi e vite e che sarebbe toccato proprio a me salvare quelle vite e toccare per ultimo quei corpi." Pietro Bartolo è il medico che da oltre venticinque anni accoglie i migranti a Lampedusa. Li accoglie, li cura e, soprattutto, li ascolta. Queste pagine raccontano la sua storia: la storia di un ragazzo mingherlino e timido, cresciuto in una famiglia di pescatori, che si è duramente battuto per cambiare il proprio destino e quello della sua isola. E che, non dimenticando le difficoltà passate, ha deciso di vivere in prima persona quella che è stata definita la più grande emergenza umanitaria del nostro tempo.