Libri di Ivelise Perniola
Tempi stretti. Istantanee dall'Italia immobile
Giuliano Compagno
Libro: Libro in brossura
editore: Succedeoggi Libri
anno edizione: 2025
pagine: 136
Volgendo lo sguardo indietro di dieci, anche quindici anni, si ha una strana sensazione: che nel nostro Paese sia cambiato tutto perché non cambiasse niente. La legge del Gattopardo continua a governare l’Italia. Quella della politica, quella della cultura, quella dell’accademia. Questi volti del “paese reale” Giuliano Compagno – scrittore e saggista di forte formazione filosofica accanto a Mario Perniola – ha perlustrato nel corso del tempo, fino ad arrivare alla conclusione che, appunto, la trasformazione italiana non si è mai compiuta. E siamo ancora vittime di miti superati e equivoci gestisti ad arte vuoi dai poteri politici vuoi dai poteri culturali e accademici. La confusione regna sovrana, sia quando si parla di principi ermeneutici, sia quando si parla di interessi sociali, sia quando si parla di scrittori. O di cantautori. Perché la visione complessiva di Giuliano Compagno sull’Italia non si ferma alla sfera “alta” ma affonda lo sguardo anche nella cultura popolare. E Lucio Battisti, Gaber, Monica Vitti o Brigitte Bardot diventano strumenti di comprensione del presente tanto quanto Silvio Berlusconi o Umberto Eco. Perché capire significa imparare a guardare.
Cinema, XR Media e immaginari della disabilità
Libro
editore: Bulzoni
anno edizione: 2024
pagine: 254
François Truffaut
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2024
pagine: 192
François Truffaut è il regista simbolo della Nouvelle vague. Con il travolgente successo de "I 400 colpi" ha dato forma al linguaggio giovane e spregiudicato dei “giovani turchi”, i critici agguerriti raccolti intorno alla redazione dei «Cahiers du Cinéma», tesi alla creazione di un nuovo modo di fare film e di trasporre la vita stessa dentro il cinema. Per Truffaut il cinema è sempre stato una palestra per imparare a vivere e la sua filmografia si dipana coerentemente attraverso una serie di titoli in cui i temi dell’autobiografia, dell’influenza della letteratura, della centralità dell’amore, di un’attenzione nei confronti del mondo dell’infanzia si svelano e si rivela in ogni singola opera. A quarant’anni dalla sua morte, il volume riattualizza la figura di Truffaut proponendo analisi critico-interpretative dei suoi maggiori film, con l’obiettivo di tornare sull’autore fondativo della modernità cinematografica mettendolo in relazione con quella che è la sua eredità maggiore, ovvero un approccio autenticamente umanistico nei confronti della vita, dell’arte e del cinema.
Quello che la militanza fa alla ricerca
Nathalie Heinich
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 92
Il breve saggio di Nathalie Heinich affronta la questione della “militantizzazione” dell’insegnamento universitario e della ricerca, per usare un neologismo reso necessario dalla realtà che giorno dopo giorno si produce sotto i nostri occhi. La diffusione crescente di un militantismo letteralmente dislocato tende infatti a trasformare le aule universitarie in luoghi di indottrinamento e le pubblicazioni scientifiche in trattati pamphlettari. I docenti universitari vedono impoverire le proprie risorse concettuali, accecati dal genere, dalla razza e dai discorsi di dominazione e appropriazione culturale. Quale che sia l’origine o l’eco di questa nuova deriva, qui descritta in tutte le sue aberrazioni, il mondo sociale che questi ricercatori-militanti si battono per costruire si rivela, a uno sguardo più attento, sostanzialmente invivibile, abitato dal risentimento e da un inesauribile desiderio di vendetta.
Godard: Fino all'ultimo respiro
Ivelise Perniola
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2022
pagine: 120
Opera prima di Jean-Luc Godard, Fino all’ultimo respiro (1960) ha cambiato la storia del cinema e del costume e rivoluzionato la moda giovanile, il rapporto tra i sessi e il linguaggio cinematografico lanciando nel firmamento delle star francesi il volto simpatico e disarmonico di Jean-Paul Belmondo e rinnovando con coraggio l’immagine della diva americana Jean Seberg. Il volume ripercorre lo spirito dei tempi in cui il film è nato, affrontando un affascinante viaggio nella cultura e nella società francese dell’inizio degli anni Sessanta con l’intento di scoprire le ragioni di un successo planetario che il passare del tempo non ha minimamente scalfito.
Imago. Studi di cinema e media. Ediz. italiana e inglese. Volume Vol. 15
Libro: Libro in brossura
editore: Bulzoni
anno edizione: 2018
pagine: 265
Gillo Pontecorvo o del cinema necessario
Ivelise Perniola
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2016
pagine: 144
Il volume è un'agile panoramica sul cinema di Gillo Pontecorvo, dagli esordi sino all'impegno degli ultimi anni sul fronte istituzionale e nel campo del documentarismo, dal quale il regista pisano era proprio partito nel lontano 1953 e al quale ritorna dopo aver realizzato soltanto cinque lungometraggi a soggetto. Attraverso lo studio dei documenti e un'attenta analisi delle opere si mette in luce l'attualità di un regista che si è immediatamente svincolato dal provincialismo nazionale per realizzare film di ampio respiro, di grande impegno sociale e di importante ruolo politico. Film profondamente necessari e portati avanti con ostinata caparbietà. Per Pontecorvo il cinema è una necessità e non un'industria vincolata ad uscite cadenzate e a produzioni di impatto commerciale. Autore, dunque, molto attuale per la sua presa sul mondo, per la sua prospettiva storica e internazionalista e per il suo impatto sulla lettura politica di determinati snodi della storia del Novecento (dalla Shoah ai movimenti terroristici ed eversivi).
L'era postdocumentaria
Ivelise Perniola
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 186
Il cinema documentario è finito. Siamo entrati nell'era postdocumentaria. Se il campo del cinema a soggetto è riuscito bene o male a mantenere inalterato il proprio principio di fascinazione narrativa e di identificazione attore-spettatore tipica del suo dispositivo, il documentario è entrato in una fase di superamento totale delle proprie strutture, sino a trasformarsi in qualcosa di altro che come "documentario" non è più definibile. Un prodotto così profondamente soggetto ad interventi esterni, di azionisti pubblicitari, di attivisti, di semplici utenti, di contaminazioni transmediali vede totalmente compromesso il concetto di unità dell'opera d'arte, di integrità e di rispetto dell'autore, dal punto di vista creativo e legale. Il documentario è finito perché è scivolato in un maëlstrom di linguaggi impossibili da districare, sedotto dal linguaggio televisivo e dalla finta democrazia emanata dalla Rete, impoverito nel linguaggio e sempre al traino di una cronaca fittizia. Il resto è solo resistenza.
Chris Marker o Del film-saggio
Ivelise Perniola
Libro: Copertina morbida
editore: Lindau
anno edizione: 2011
pagine: 287
Chris Marker è l'esponente di punta di un cinema estraneo a ogni moda e a ogni compromesso commerciale. Dall'esordio sul finire degli anni '50 sino ai giorni nostri, ha sviluppato un linguaggio cinematografico in continuo rinnovamento, dal cine-romanzo a immagini fisse di La jetée, al pamphlet di contro-informazione politica (Loin du Vietnam e Le fona de l'air estrouge), alla tecnologia digitale con il cd-rom Immemory. Nel tempo ha poi affinato l'arte del film-saggio: affascinante incrocio di riflessione filosofica, immagine documentaria, found footage, tecnologia digitale e materiale d'archivio. Il suo immaginario è formato da una memoria iperattiva alla continua ricerca di referenti simbolici e di assonanze spirituali, come quelle stabilite nel corso degli anni con Andrej Tarkovskij e Akira Kurosawa. Grande viaggiatore, o, per usare un termine a lui caro, instancabile globe-trotter, con i suoi film dedicati all'Africa, al Giappone, alla Siberia, ha offerto uno straordinario contributo di conoscenza. Si può insomma ragionevolmente affermare che Chris Marker è un autore la cui scoperta è in grado di modificare la chiave di lettura del cinema prodotto negli ultimi cinquantanni.
L'immagine spezzata. Il cinema di Claude Lanzmann
Ivelise Perniola
Libro: Libro in brossura
editore: Kaplan
anno edizione: 2007
pagine: 208
Il libro di Ivelise Perniola mostra come l'opera di Lanzmann non si esaurisca nel film-evento del 1985, ma abbia un prima e un dopo. Prima di Shoah Lanzmann collabora alla rivista, fondata da Jean-Paul Sartre e da Simone de Beauvoir, «Les Temps Modernes», diventandone direttore nel 1986. Negli anni Settanta compie un viaggio in Israele per un libro-reportage che confluirà in Pourquoi Israel (1973), primo segnale di una consapevolezza espressiva che porterà il cinema al centro del suo discorso teorico e creativo. Il dopo-Shoah è caratterizzato da un ritorno in Israele per la realizzazione di Tsahal (1994), centrato sull'organizzazione dell'esercito israeliano e sulla difficoltà di vivere in un paese costantemente accerchiato. Negli anni successivi Lanzmann realizza due "appendici" all'opera madre, ma del tutto autonome dal punto di vista tematico, Un vivant qui passe (1997) e Sobibor, 14 octobre 1943, 16 heures (2001). Il presente volume offre uno sguardo completo su quello che ormai a livello internazionale è considerato uno dei più importanti registi viventi.