Libri di Irma Albano

Elementi di questa narrazione sono l'amore, il treno, il viaggio e soprattutto l'amore. La protagonista, ripercorrendo i ricordi di un grande amore giovanile perduto, compie quest'ultimo percorso come se fosse lo stesso dentro un'archeologa della propria esistenza. Roma, Lourdes, San Giovanni Rotondo e soprattutto Roma, sono mete traslate nel tempo che l'autrice mette nello stesso viaggio alla ricerca di se come per mettere finalmente ordine nella sua precaria vita affettiva. Perché dopo Ginevra... c'è sempre Ginevra.

La felicità è uno stato d'animo che indica il raggiungimento del desiderio, nel suo significato richiama anche la prosperità, la ricchezza ma, nella sua traduzione dal greco, non solo indica gioia ma l'accettazione del diverso e la tranquillità con gli altri. Nel caso della donna è anche il compimento della maternità, dell'amore. Questo romanzo parla di amore ricercato, narrato, consumato e poi rinnovato, perso e ritrovato nella girandola della vita di Louisiana, la protagonista, dall'età della ragione a quella del sentimento, dai sogni alla realtà. Una storia raccontata con qualche punta di amarezza nei riguardi di un destino, che pur indossando l'abito della benevolenza, nel suo fare e disfare è sempre orientato a intersecare la strada dei sentimenti, che vanno dalla complicità allo strappo, dal reale all'irreale.

L'8 Marzo celebra in tutto il mondo la festa della donna. Ma se ritornassimo al punto di partenza su cosa è la donna, dalla creazione fino ad oggi, ribalteremmo il modo di concepire la stessa società: non è l'uomo al centro dell'universo, ma la donna, come Gea, la Terra nella mitologia greca, era la divinità primordiale. Il libro è un breve saggio poetico che racconta l'evoluzione della donna, attraverso le sue espressioni più limpide, su come l'hanno raccontata filosofi e poeti, cedendo alla poesia il compito di intingere stille di rugiada sulla rosa. Un libro che può essere utile per la festa della donna, ma anche come occasione per incontri a tema sull'universo femminile.

"Tiepida malinconia", una silloge di poesie riannodate al filo dei ricordi, dall'ingordigia dei sensi sovrapposti alla marea di un tempo sospeso, dove emerge una donna che del suo essere racconta quello che ha visto e che sente, sogna, apprende. Se la malinconia indulge alla tristezza, alimentata dalle delusioni essa diventa tiepida nella consapevolezza dell'autrice , come scrive: "... sarà facile, con il tempo, capire che il segno del passaggio di una persona o di una tempesta nella propria vita, non dipende da quanto è rimasta accanto ma da quanto ti è rimasta dentro."

L’autrice senza fare un torto alle sue due precedenti sillogi ("Quando il tramonto spegne il sole" e "Tra sogno e ricordo"), in questa sua terza silloge, “Ricomincio da tre”, ha voluto accomiatarsi dai sogni e dai ricordi per andare incontro a certezze e speranze.

La lotta di Ginevra ci regala un'esperienza eccezionalmente moderna, dove una giovane donna inciampa, barcolla ma rimane in piedi nella continua ricerca di una felicità che appare sempre lontana ma mai definitivamente perduta...

I pensieri che si rincorrono nelle pagine di "Quando il tramonto spegne il sole..." offrono al lettore l'immagine di una donna serena, che ha la grazia di vivere il suo tempo come un dono, e che, pur nelle incertezze della vita, che non è possibile eludere, lotta per trovare una dimensione che possa definire pienamente sua.