Libri di H. Hanru
Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo. Il corpo politico-The political body
Anne-Violaine Houcke, Ara Merjian, Marco Belpoliti
Libro: Copertina morbida
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2022
pagine: 224
Il volume connotato dal sottotitolo "Il corpo politico (1975-2022)" accompagna l'evento espositivo presso il MAXXI di Roma, ultimo cronologicamente dei tre legati dall'ampio progetto "Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo". La chiave di lettura delle opere esposte in questa sede, e dunque fil rouge del volume, è l'impegno politico nonché l'analisi dei contenuti sociali espressi e resi evidenti dallo scrittore nelle sue opere realizzate nel 1975, anno della sua morte. Testi, immagini, film, appunti e documenti di Pasolini diventeranno l'espediente per narrare l'inizio di una denuncia che ha trovato spazio fino ai giorni nostri, e la cui declinazione in chiave attuale si snoda attraverso I lavori degli artisti contemporanei esposti nel museo. Il saggio di Anne Violaine Houcke approfondirà l'ultimo Pasolini, mentre quello di Ara Merjan si occuperà dell'estetica che ha connotato l'intellettuale. Marco Belpoliti analizzerà invece la cronologia del 1975, mettendo in luce le vicende politiche più legate a Pasolini.
Una storia per il futuro. Dieci anni di MAXXI-A story for the future. MAXXI's first decade
Libro
editore: Quodlibet
anno edizione: 2021
pagine: 415
Pubblicato in occasione della mostra "Una Storia per il Futuro", il libro documenta la ricerca sull'attività del MAXXI dalla sua apertura al 2020. Dieci anni di esposizioni, pubblicazioni, eventi collaterali, performance e dibattiti raccontano il ruolo svolto dal museo per la definizione della scena creativa di oggi e di domani. Il volume, introdotto da un testo critico di Hou Hanru e dall'intervista di Elena Motisi a Petra Blaisse, si articola nelle sezioni tematiche che costituiscono l'Atlante, elemento centrale della mostra: Il MAXXI e la città, La moltitudine, Mondi, Le sfide della realtà, Credete nell'innovazione? Ogni sezione è organizzata in diverse sottosezioni che raccolgono una selezione delle opere esposte nell'ultimo decennio di attività. Ne deriva una rilettura della storia del museo concepita secondo due criteri fondanti, l'atlante Mnemosyne di Aby Warburg, una mappa d'immagini che delinea inediti accostamenti iconografici, e Il museo immaginario, il libro di André Malraux incentrato sulla libera combinazione di fotografie tratte da contesti diversi. Le sezioni del volume si chiudono con i contributi di storici dell'arte, sociologi, antropologi, filosofi, architetti e teologi chiamati a esprimere un breve statement sui temi affrontati. La ricerca si unisce alla documentazione: una timeline con l'elenco completo delle mostre, degli eventi, delle performance e delle acquisizioni del museo è riassunta nelle prime e nelle ultime pagine e tradotta in un elemento grafico dorato che attraversa il libro "in verticale". In modo analogo, un abstract delle interviste allo staff del MAXXI realizzate in occasione dell'esposizione e la lista delle pubblicazioni prodotte nel decennio, costituiscono un ulteriore tassello di questa "storia". Una stratificazione di voci, immagini ed esperienze si intrecciano all'interno del volume dando vita a una struttura complessa, un inedito strumento d'archivio che si presta a diversi livelli di lettura, dalla documentazione all'approfondimento critico, dalla memoria storica alla sperimentazione per immaginare il futuro delle pratiche creative.
La strada. Dove si crea il mondo-The street. Where the world is made. Volume 2
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2018
pagine: 488
In questo volume sono illustrate le oltre duecento opere in mostra, alternate nel volume con la riproduzione di altre opere storiche del Novecento, così da comporre una sorta di enciclopedia tascabile che esplora il tema della strada in relazione all'arte. Un mosaico di lavori, esperienze artistiche, performance e installazioni che vede, tra le altre, la presenza di Francis Alÿs, Laurie Anderson, Archigram, Rosa Barba, Joseph Beuys, Botto&Bruno, Andrea Bowers, Atelier Bow-Wow, Alain Bublex, Daniel Buren, Georges Candilis, Cao Fei, Maurizio Cattelan, Chim?Pom, Christo, Jimmie Durham, Olafur Eliasson, Flavio Favelli, Yona Friedman, Alberto Garutti, Gilbert & George, Thomas Hirschhorn, Damien Hirst, Steven Holl, Alfredo Jaar, Allan Kaprow, William Kentridge, Jeff Koons, Barbara Kruger, Ugo La Pietra, Liu Qingyuan, Gordon Matta-Clark, Mario Merz, MVRDV, Claes Oldenburg, Lucy + Jorge Orta, Damián Ortega, Giulio Paolini, Adrian Piper, Michelangelo Pistoletto, Robert Rauschenberg, Ed Ruscha, SITE, Cindy Sherman, Stalker, Superstudio, Vedovamazzei, Andy Warhol, Sislej Xhafa e Zhou Tao.
Open museum open city
Libro: Libro in brossura
editore: Mousse Magazine & Publishing
anno edizione: 2014
pagine: 352
Ovunque andiamo. Arte, identità, culture in transito-Wherever we go. Art, identity, cultures in transit. Catalogo della mostra. Volume 14
Libro: Copertina morbida
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2006
pagine: 297
La mostra presenta ventidue artisti di diversa provenienza (dall'Albania al Sudest asiatico, al Medio Oriente), molti dei quali vengono esposti per la prima volta in Italia. Oggi proprio coloro che vivono o hanno vissuto sulla propria pelle l'incontro tra culture differenze, stanno infondendo all'arte nuove energie creative in un rapporto di confronto, di scambio, di travasi e di influssi. Questa mostra parla dunque di identità, intendendo con questo termine qualcosa che non si definisce solo in base alla propria radice geografica ma che è soprattutto prodotto di esperienze e di relazioni; qualcosa che non è fissato una volta per tutte ma che è vivo e mobile; un'identità che resiste alle semplificazioni e alle classificazioni e che non si preoccupa troppo di rivendicare se stessa. La mostra (a Milano fino al 28 gennaio 2007 e a San Francisco dal 4 maggio all'11 agosto 2007) manifesta dunque l'orientamento interculturale che caratterizza molta parte della società e dell'arte del presente, affronta i temi della dislocazione, e della stratificazione culturale, e l'idea di cultura come ambito dotato di vitalità capace di assimilare e integrare continuamente, nella propria forma e nella propria tradizione espressiva, elementi nuovi ed estranei.